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Trasferirsi dalle grandi citt� a vivere in campagna, le agevolazioni e aiuti nel nuovo Piano Ue 2025


Nel cuore della nuova programmazione europea prende forma l’ideadi ripopolare le aree rurali, invertendo il trend decennale che ha visto milioni di cittadini abbandonare i piccoli borghi per spostarsi nei grandi centri urbani. Il Piano UE 2025 segna un cambio di paradigma nelle politiche di coesione e agricole e punta a trasformare la campagna da territorio marginale a laboratorio di innovazione, lavoro e sostenibilità.

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Oggi circa il 75% della popolazione europea vive in città. Questo squilibrio strutturale genera problemi evidenti: congestione urbana, servizi pubblici sotto pressione, aumento della povertà abitativa e consumo di suolo. Dall’altro lato, i paesi dell’interno e le aree agricole si svuotano, con tutto ciò che ne consegue: dissesto idrogeologico, abbandono dei terreni, perdita di identità culturale. Di fronte a questo scenario, Bruxelles ha deciso di intervenire in modo sistemico, unendo due pilastri storicamente separati: politiche agricole e politiche di coesione:


  • Obiettivo ripopolamento, la nuova alleanza tra PAC e coesione

  • Incentivi e misure, cosa prevede il Piano UE 2025

Obiettivo ripopolamento, la nuova alleanza tra PAC e coesione

La nuova visione dell’Unione europea punta a valorizzare le aree interne attraverso un approccio integrato. Non si tratta più solo di distribuire fondi agricoli, ma di costruire vere e proprie strategie territoriali. Il vicepresidente della Commissione europea e Commissario alle Politiche di Coesione lo ha ribadito: le zone rurali devono tornare ad essere attrattive, vivibili, moderne. E per farlo, servono infrastrutture adeguate, servizi essenziali e connessioni digitali e fisiche che le leghino al resto d’Europa.

Un passaggio centrale è il concetto di water resilience ovvero la capacità di gestire in modo efficiente e sostenibile le risorse idriche, elemento importante tanto per l’agricoltura quanto per la tutela del territorio. Le nuove misure del Piano Ue prevedono investimenti per mitigare gli effetti delle alluvioni e affrontare la cronica scarsità d’acqua in molte zone mediterranee.

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Allo stesso tempo si lavora per semplificare le procedure e rendere più agevole l’accesso ai fondi europei, soprattutto da parte di giovani agricoltori, imprese agricole innovative e start-up che vogliono operare in ambienti rurali. L’idea è creare le condizioni per cui vivere in campagna non sia più una rinuncia, ma una scelta consapevole e moderna.

Incentivi e misure, cosa prevede il Piano UE 2025

L’Unione europea, in collaborazione con gli Stati membri, sta mettendo a punto un pacchetto articolato di agevolazioni economiche per chi decide di trasferirsi in campagna. Il sostegno va oltre la semplice agricoltura: si tratta di un insieme coordinato di interventi che spaziano dal rientro dei servizi pubblici nei piccoli comuni all’attivazione di incentivi fiscali, passando per progetti legati all’abitare sostenibile e alla transizione digitale delle comunità rurali.

Il nuovo bilancio comunitario che entrerà in vigore nel 2028, ma le cui linee guida iniziano già a prendere forma nel Piano 2025 prevede che politica agricola e politiche di coesione pesino per circa due terzi dell’intero budget dell’Unione. Significa che ci sarà un margine finanziario importante per sostenere progetti territoriali, infrastrutturali e sociali. Tra le misure più attese c’è la possibilità di ottenere contributi a fondo perduto per l’acquisto o la ristrutturazione di immobili in zone rurali. Alcuni Paesi, tra cui l’Italia, stanno già sperimentando strumenti di cessione gratuita di immobili statali abbandonati a chi si impegna a rigenerarli e ad avviare attività produttive o di servizio.

In parallelo sono in via di definizione agevolazioni per chi vuole avviare un’attività agricola orientata all’innovazione, con incentivi dedicati all’acquisto di macchinari intelligenti, sensoristica di precisione, sistemi automatizzati di irrigazione e tecnologie legate all’agricoltura 4.0.

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