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Rigenerazione urbana, il Comune ha presentato proposte per 159 milioni | TgVerona


Sono molte le sfide urbane che riguardano oggi i Comuni e le Città, si va dalla competitività all’emergenza abitativa. E ai governi locali è richiesto di dimostrare come saper investire in modo ragionato e sicuro i fondi europei, senza spreco di risorse e nel rispetto delle istanze dei territori.
Il rapporto “L’Agenda dei Comuni e delle Città per la Coesione” presentato da Anci a Torino conferma il ruolo centrale degli enti locali nell’attuazione dei programmi di investimento europei e nazionali. In meno di tre settimane, 50 amministrazioni hanno segnalato 1.212 progetti per un totale di 17,2 miliardi di euro, di cui già 133 con progetto esecutivo pronto per il cantiere. I Comuni hanno dimostrato di saper spendere meglio e più rapidamente.
Anche la città di Verona sta portando avanti progetti di rigenerazione urbana, innovazione sociale, di transizione ecologica, di emergenza abitativa e di competitività per 159 milioni di euro mettendo a terra progetti di rigenerazione urbana, politiche abitative, edilizia scolastica e sportiva e abitare.
Tra le proposte avanzate da Anci per la futura politica di coesione (2028 2034) vi è un programma nazionale per i Comuni e le Città che consideri le Città metropolitane, ma anche i capoluoghi di provincia e aree vaste, come Verona, e i piccoli comuni e aree interne, con una dotazione di risorse pluriennale e regole certe di utilizzo. Si prevede anche un’assegnazione diretta delle risorse a Comuni e Città, riducendo le intermediazioni e le frammentazioni. Sarà Anci a occuparsi del coordinamento, del supporto tecnico e delle relazioni tra Unione Europea, Governo e enti locali.

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Il Comune di Verona, in linea con queste indicazioni, ha già presentato le proposte per 159 milioni di euro di investimenti nei seguenti ambiti:

“Rigenerazione urbana e riqualificazione di spazi pubblici nelle periferie” con interventi di restauro per la fruizione pubblica e interventi di adeguamento di impianti sportivi per complessivi 78,4 milioni come nel caso del completamento degli interventi di riqualificazione del compendio dell’Ex Arsenale Austriaco, nella valorizzazione e restauro del Forte Santa Caterina, della riqualificazione e restauro come centro educativo del complesso di Villa Are;

“Transizione ecologica/Economica circolare” con piste ciclabili per 25,3 milioni: con 14 interventi di itinerari previsti nel PUMS, come per esempio da Via Palazzina a Porta Vescovo, da Lugagnano a Ponte Castelvecchio, da Marchesino di Ca’d di David a Via Legnago;

“Politiche Abitative” con interventi di riqualificazione di 220 alloggi sfitti di edilizia residenziale pubblica in gestione ad AGEC per 15 milioni;

“Infrastrutture per la competitività” con numerosi interventi di efficientamento energetico degli edifici del Comune, il completamento del Parco Polisportivo della Spianà, il completamento del Parco della Cultura urbana all’interno delle mura magistrali cittadine per oltre 113 milioni;

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Altro (in prevalenza opere di restauro e di accessibilità di beni monumentali, come l’anfiteatro Arena, la Torre del Mastio di Castelvecchio, l’ex Caserma Passalacqua) per 15 milioni.
Con la revisione di medio termine (MT Review) e la preparazione del Quadro Finanziario Pluriennale post 2027, i Comuni italiani – da Torino a Verona – sono pronti a trasformare le risorse in cantieri, servizi e opere ad alto impatto territoriale.



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