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Gruppo produttori di membrane liquide. Regole certe per il mercato della qualità


L’innovazione nei sistemi impermeabilizzanti ha permesso di sviluppare soluzioni sempre più performanti, con una combinazione ottimale tra facilità d’uso e resa tecnica. Tuttavia, l’adozione di queste tecnologie si scontra ancora con resistenze radicate: da un lato, le imprese e gli artigiani meno inclini a modificare le proprie abitudini operative; dall’altro, gli applicatori specializzati, consapevoli della necessità di adottare soluzioni certificate per garantire interventi a regola d’arte, riducendo il rischio di contestazioni o rifacimenti, e aumentando la durabilità delle opere. Le aziende produttrici oltre alle attività di ricerca e sviluppo, devono impegnarsi per favorire un mercato maturo, fornendo gli strumenti perché possa crescere sia nella consapevolezza tecnica, sia nella certezza che realizzare un lavoro a regola d’arte non debba essere una eccezione, ma un semplice esempio di apprezzabile professionalità. Il mercato, insomma, può crescere solo se può contare su regole di riferimento, nel nostro caso le normative.

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Il settore degli impermeabilizzanti liquidi negli ultimi anni ha fatto passi da gigante in termini di proposte qualitative e di performance prestazionali. Una tecnologia certamente innovativa che però non ha mai avuto punti di riferimento normativi specifici che aiutassero i progettisti a indicare nei capitolati adeguate soluzioni tecniche dei prodotti da utilizzare, o che suggerissero agli applicatori come utilizzare questi prodotti, questi sistemi, in modo corretto.

Insomma, era necessaria una svolta, e alcuni dei produttori più rappresentativi del settore hanno deciso di creare il Gruppo Pml, che opera all’interno del Siteb (Strade italiane e bitumi), nella Categoria D. All’interno del Siteb opera anche Gruppo Primi (Produttori italiani membranei). Gruppo Pml si muove autonomamente, ma naturalmente anche in collaborazione con il Gruppo Primi, perché nel settore dell’impermeabilizzazione esistono obiettivi comuni.

Per saperne di più abbiamo incontrato Matteo Ottocento, presidente di Gruppo Pml.

Matteo Ottocento

Che cosa vi ha spinti a creare un gruppo autonomo?

Anche se operiamo tutti nel comparto delle membrane impermeabilizzanti, i produttori di sistemi impermeabilizzanti liquidi hanno una loro identità particolare, una specializzazione diversa. Inoltre, se molti produttori propongono al mercato sia le membrane prefabbricate che quelle liquide, ci sono anche aziende che realizzano solo impermeabilizzanti liquidi. E quindi hanno una identità diversa. Ancora, fino a un po’ di anni fa gli impermeabilizzanti liquidi erano percepiti come figli di un dio minore, il mercato italiano non li considerava un sistema impermeabile allo stesso livello di un sistema prefabbricato, né come sistema a coronamento, né tantomeno in alternativa. Poi, in realtà, abbiamo tutti capito che i vari sistemi impermeabilizzanti possono essere impiegati insieme. Oggi la costruzione degli involucri edilizi prevede l’uso di sistemi ibridi che uniscono sia i prodotti prefabbricati che quelli liquidi. È quindi possibile lavorare insieme con la consapevolezza che i sistemi liquidi possono dare un contributo validissimo soprattutto quando si devono affrontare geometrie complesse, un contributo che diventa sostanziale, come nel caso di cantieri dove non è possibile utilizzare la fiamma, e dove il sistema liquido rappresenta l’unica soluzione praticabile.

A parità di prestazioni l’impermeabilizzante liquido offre maggiore flessibilità?

Ha una versatilità diversa, ma ciò che davvero è importante è che chi opera con questi sistemi liquidi deve avere una professionalità molto elevata.

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E qui entra in campo il Gruppo Pml…

Esatto, il Gruppo Pml nasce dall’esigenza di andare a favorire la regolamentazione del mercato dal punto di vista delle norme. Il lavoro che stiamo portando avanti con l’Uni (Ente italiano di normazione) serve proprio per disciplinare il mercato, ma anche a fornire indicazioni tecniche precise. I prodotti liquidi per molti anni sono stati utilizzati nelle destinazioni d’uso sbagliate, una destinazione diversa da quella per la quale questi prodotti erano stati certificati. Per esempio, un prodotto destinato al sottopiastrella veniva utilizzato per fare un intervento in piena esposizione. È facile intuire come errori come questi – e ce ne sono purtroppo tanti altri – abbiano penalizzato il mercato dei sistemi liquidi.

La tecnologia oggi permette davvero di avere il prodotto giusto per ogni tipologia di problema…

Certo, l’importante è che i prodotti vengano utilizzati per la loro specifica funzione. Il grande problema che abbiamo in Italia è che i sistemi impermeabilizzanti non vengono progettati. Mentre invece è fondamentale. Vengono giustamente progettati l’impianto elettrico, quello idraulico, ma per l’impermeabilizzazione non c’è progettazione. Le norme sulle quali stiamo lavorando devono aiutare a regolamentare il mercato dal punto di vista dei prodotti, ma anche sotto il profilo di una corretta progettazione e applicazione.

Artigiani e imprese sono particolarmente pigri di fronte ai concetti di innovazione di prodotto e di sistema. La spinta deve partire dai progettisti?

Sì, però ci sono anche altri canali. L’attività che dobbiamo fare noi come Gruppo Pml è la formazione sul campo, la formazione degli operatori che devono conoscere e rispettare determinate regole applicative. A questo fondamentale aspetto è dedicata la seconda parte della Norma Uni 11928 che sarà licenziata fra qualche settimana e andrà proprio a dettagliare gli aspetti operativi di preparazione del supporto e di utilizzo del materiale. Questo perché la qualità del prodotto è importante, ma la durabilità e la performance del risultato finale per il 75% della riuscita è in mano a chi fa il lavoro. Ecco perché è una nostra precisa responsabilità fornire le competenze necessarie. Questo è uno dei compiti che ci siamo prefissati e desideriamo coinvolgere sia i progettisti, sia gli applicatori.

I progettisti devono decidere i prodotti e una linea guida è fondamentale…

Sì, e possiamo dire che per loro è la parte più facile, perché quando saranno armonizzati determinati dettagli dovranno solo indicare le specifiche previste dalla Norma per quel determinato intervento. La parte più sensibile è come ho detto la realizzazione, perché sono la professionalità e la competenza dell’applicatore che determinano la riuscita dell’intervento.

Come contate di arrivare ad artigiani, imprese e soprattutto agli applicatori professionali?

Mettendo loro a disposizione i corsi di formazione. Stiamo organizzando questa attività con il nostro Comitato Tecnico che sta realizzando un piano di formazione che coinvolgerà gli operatori con una parte teorica e una pratica. La parte 2 della Norma sarà propedeutica alla creazione dei patentini, un accreditamento per gli operatori di sistemi impermeabilizzanti.

Lei pensa che l’aumento della professionalità degli applicatori porterà anche a un incremento dell’utilizzo di questi sistemi?

L’incremento oggi c’è già, i sistemi impermeabilizzanti liquidi sono già ampiamente utilizzati. L’obiettivo che ci poniamo è che vengano utilizzati a un livello qualitativo più alto e che si possa quindi creare fiducia verso questi prodotti. Per questo è importante che chi utilizza queste soluzioni lo faccia in modo corretto.

I testimonial diretti in questo caso sono più efficaci di mille parole, i buoni risultati aiutano molto…

Noi paghiamo un ritardo importante, di almeno 20 ma anche più anni, rispetto agli altri paesi. In Germania e in Francia, per esempio, gli impermeabilizzanti liquidi hanno un utilizzo quotidiano e gli operatori li usano con fiducia, perché hanno una storia. Noi non possiamo dimenticare che i prodotti liquidi non regolamentati o promossi in modo sbagliato hanno generato dei problemi. Ecco perché sono così importanti le Norme e la formazione, un iter lineare che porterà solo benefici.

C’è da lavorare anche sulla cultura del settore. Anche in questo caso il Gruppo Pml può essere di aiuto?

Certo, nel momento in cui ti proponi come una comunità di aziende produttrici, e non come singola azienda che farebbe subito pensare interessi commerciali, si viene a creare una certa credibilità all’interno del mercato, perché si esce dalle logiche di vendita. Ognuno di noi deve lavorare per il Gruppo e quindi nelle nostre aziende in modo etico. Gruppo Pml non limita l’ingresso ad altre aziende produttrici, purché rispettino i requisiti che tutti abbiamo condiviso e ci siamo dati: essere un’azienda produttrice – all’interno del territorio europeo con la presenza di una organizzazione stabile e registrata sul territorio italiano – di sistemi impermeabili liquidi che siano conformi alla normativa Uni 11928-1, oppure che abbiano ottenuto la marcatura Ce secondo Ead 030350-00-0402 (la ex Etag 005).

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Creare fiducia verso i nostri sistemi è un obiettivo comune. In questi giorni abbiamo anche completato una bozza di descrittivi per prezziari, quindi per i capitolati e le gare d’appalto pubbliche i prescrittori si troveranno voci precise dal punto di vista descrittivo e anche una coerenza del valore della gara d’appalto. Da una voce di capitolato corretta consegue un prezzo corretto. E questo è un servizio anche per gli operatori professionali che possono partecipare a una gara su basi di trasparenza condivisa.

Abbiamo dimenticato la distribuzione edile: può giocare un ruolo interessante?

Sì, un ruolo importante perché molti prodotti liquidi vengono veicolati attraverso la rivendita. Il rivenditore edile è un attore importante che deve essere a sua volta informato per proporre correttamente questi sistemi e consigliare le soluzioni più adatte alle diverse destinazioni  d’uso. Anche il rivenditore è un attore che va formato, anche nel suo interesse, perché non si tratta di vendere una latta di prodotto, ma una serie di prodotti coerenti, dal massetto alla copertura. Il vantaggio del distributore è quello che può fornire un livello di servizio e consulenza a 360°. Avere un interlocutore che possa fornire tecnicamente delle soluzioni adeguate è fondamentale. Certo che se lavoriamo a monte facendo sì che già il prescrittore indichi specifiche tecniche precise, anche il distributore è facilitato. Io credo che i rivenditori debbano avere la consapevolezza del loro ruolo, possono cambiare il mercato. Credo che ci aiuteranno e che avranno le loro soddisfazioni.

Avete previsto una formazione anche per loro?

In questa prima fase l’idea è quella di concentrarci sugli operatori. Poi è chiaro che la formazione più allargata sarà necessaria. C’è anche da dire che tutte le aziende che fanno parte di Gruppo Pml individualmente svolgono già una certa azione di sensibilizzazione della rivendita edile, quindi l’argomento è noto.

Veniamo alla Norma 11928 – 1 che cosa porta al mercato?

La Norma qualifica per la prima volta un prodotto con una conformità per essere utilizzato in copertura e rimanere in piena esposizione. Un prodotto che abbia quella specifica destinazione d’uso e abbia il livello di durabilità richiesto, che è di 10 anni, a garanzia della vita utile del sistema, anche se parliamo di una norma di prodotto e non di sistema. Ma sappiamo quante lavorazioni si fanno in Italia che non devono necessariamente garantire una durabilità di 10 anni. Il concetto è quello di poter avere nel nostro settore dei prodotti un po’ più nobili, utili anche per qualificare lo specifico comparto produttivo. E la Norma in questo processo diventa fondamentale. Significa affermate che per quel tipo di intervento è necessario quel tipo di sistema. Perché solo in questo modo l’intervento sarà certificabile, a tutela di tutti. Quindi, l’attenzione si deve focalizzare sulla destinazione d’uso, è a questo che servono le Norme, e in Italia una Norma come questa sino a oggi non c’era.

Che cosa prevede la seconda parte della Norma?

Se la parte prima definisce i parametri, la seconda parte è fondamentale per dotare chi applica dei giusti strumenti, al fine di comprendere come utilizzare i sistemi liquidi impermeabilizzanti. Come già detto, la parte fondamentale è quella applicativa che non può prescindere da una corretta analisi e preparazione dei supporti. La norma Uni 11928 – 2 va a dettagliare quelli che sono gli aspetti di preparazione dei supporti, come devono essere trattati e come devono essere utilizzati i sistemi impermeabilizzanti liquidi. Questo è fondamentale per chi applica ma anche per i tecnici, per la direzione lavori, che ha a disposizione uno strumento armonizzato, e che può essere utilizzato per controllare il lavoro in opera. Anticipo che ci sarà anche una parte 3 della Norma, a sua volta altrettanto fondamentale, dove andremo a indicare tutti quelli che sono gli aspetti tecnici esecutivi dei dettagli e tutti gli aspetti progettuali.

C’è già molta carne al fuoco, ma quali potranno essere altri obiettivi per il Gruppo Pml?

Un altro obiettivo è quello di riuscire a comunicare con gli organismi che governano il mondo delle costruzioni. Mi riferisco ovviamente alle leggi che regolano il nostro settore. Per esempio, le norme ci sono, ma i controlli no, quindi è difficile verificare che i lavori vengano eseguiti nel modo corretto. Io vedo il modello francese, dove bisogna rientrare in certi parametri, le aziende devono avere la certificazione di sistema. Poi c’è il problema dei cantieri. Anche queste sono tematiche che il Gruppo vuole affrontare. Per esempio, mettendo a disposizione degli operatori degli accertatori che vanno nei cantieri e verificano se le opere sono state eseguite nel modo corretto e infine rilasciare una garanzia.

Molti hanno il problema che le compagnie assicurative non rilasciano le certificazioni dopo l’applicazione dei sistemi liquidi. Attraverso il Gruppo anche in questo caso vogliamo che si crei un clima di fiducia, basato sul controllo e la serietà degli accertatori. Perché l’obiettivo comune è quello di arrivare a un mercato qualitativamente alto. Ci vorrà del tempo, ma bisogna lavorare in questa direzione.

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Quanto incide il prezzo nell’affermazione del mercato della qualità?

I costi sono fondamentali. L’Italia è lunga e stretta e da questo punto di vista ci sono diversi livelli di costo accettati in relazione a dove ti trovi. Cambiano da regione a regione. Spero che nell’analisi dei costi si tenga sempre più conto del valore della durabilità delle opere, cosa che per ora è un fattore ancora poco considerato. Non si divide mai il costo per gli anni della durata del manufatto edilizio, ed è un aspetto importante, perché durabilità significa anche sostenibilità.

Meno devo intervenire, meno impatto ambientale produco e più sostenibile è la mia opera. Esistono già imprese molto professionali che ragionano in questo modo, ma sono poche rispetto alla moltitudine delle imprese che utilizzano i sistemi impermeabilizzanti liquidi. Bisogna alzare il livello e, a questo proposito, una collaborazione con Assimp (Associazione delle imprese di Impermeabilizzazione italiane) credo sia altrettanto fondamentale.

Mi piacerebbe che un domani Assimp diventasse la mamma di tutti gli applicatori di sistemi impermeabili, prefabbricati e liquidi.

I protagonisti e le aziende del gruppo Pml

Roberto Badialetti (Casali)
Andrea Bernardi (Ha Italia)
Danilo Buccella, Marina Marino e Antonio Miglietta (Icobit)
Andrea Zanfi e Filippo Simoni (Kerakoll)
Francesco Bordoni e Tommaso Gattolin (Sika)
Matteo Ottocento (Soprema)
Marco Bordigoni (Torggler)
Fabrizio Giordani (Triflex)
Marco Ruzzier (Volteco)
Alessandro Stevanella (WestWood)
Fabrizio Giordani (Triflex)
Leonardo Castelvecchio e Paolo Ghezzi (Winkler)
Massimo Schieroni (Presidente Gruppo Primi)





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