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Esenzioni Tari 2025, a chi spettano e quando sono previste


A regolamentare la tassa sui rifiuti – meglio conosciuta come Tari – è la Legge n. 147/13: la sua gestione è di competenza del Comune nel quale sono ubicati gli immobili. Le scadenze variano localmente: la normativa nazionale non ha fissato dei termini di pagamento ufficiali, anche se, generalmente, possono oscillare tra il mese di aprile e quello di agosto, a seconda delle decisioni che vengono prese localmente.

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Per la Tari 2025 sono previste delle agevolazioni a cui possono accedere le famiglie a basso reddito, i soggetti che vivono in condizioni di disagio economico. I costi della tassa possono essere ridotti da delle agevolazioni previste a livello locale o a livello nazionale.

Tari, chi è tenuto ad effettuare il versamento

La gestione della Tari viene effettuata a livello locale. Deve essere pagata dai soggetti che occupano fisicamente gli immobili: nel caso in cui questi siano vuoti, l’onere è in capo a chi ha dei diritti di proprietà sugli stessi. È bene sottolineare che il presupposto per il versamento della Tari non è tanto il fatto che si stiano producendo effettivamente dei rifiuti, ma la possibilità di farlo, perché si dimora all’interno dell’immobile. Questo è il motivo per il quale il versamento deve essere effettuato da chi utilizza l’immobile non dal proprietario.

Fatte queste premesse è possibile accedere ad una serie di esenzioni: è previsto, per esempio, uno sconto totale – quindi del 100% – per i nuclei familiari che sono in possesso di un Isee inferiore a 6.250 euro. Se invece questo valore è compreso tra 6.250 e 7.500 euro, è possibile accedere ad uno sconto del 50%.

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Chi è esentato dal pagamento della Tari

A livello nazionale il legislatore ha preventivato una serie di agevolazioni, mentre altre sono state introdotte a livello locale: entrambe permettono di ridurre il costo della tassa sui rifiuti. Una di queste prevede che, nel caso in cui l’immobile sia disabitato e in condizioni tali che non ne rendono agibile l’abitabilità, sia possibile chiedere l’esenzione dal pagamento della Tari. Per poter beneficiare di questa agevolazione è necessario che all’interno dell’immobile non ci sia alcun tipo di arredo. E, soprattutto, non devono essere allacciate le utenze di luce, acqua e gas.

Il proprietario, inoltre, deve dimostrare che l’immobile sia oggettivamente inutilizzabile, una situazione che di fatto lo rende non idoneo a produrre dei rifiuti. Questo stato di fatto non deve essere esclusivamente presunta, ma deve essere riscontrabile sulla base di una serie di elementi obiettivi o si devono poter ricavare da un’adeguata documentazione: a prevederlo è l’ordinanza n. 1711/2017 della Corte di Cassazione.

Nel novero dei fabbricati che non sono idonei a produrre dei rifiuti per loro natura o per l’uso cui sono stati destinati – e per i quali, quindi, non è necessario pagare la Tari – ci sono:

  • gli immobili che risultano essere oggettivamente inagibili e che di fatto risultano essere inutilizzabili;
  • gli immobili per i quali si stanno realizzando degli lavori di ristrutturazione, risanamento conservativo o restauro. Deve essere stata richiesta una regolare licenza, un permesso o una concessione: l’esenzione vale unicamente per il periodo coperto dal provvedimento e, comunque vada, non oltre la data ultima nella quale sono stati terminati i lavori;
  • eventuali fabbricati che siano stati riservati ad impianti tecnologici nei quali, in linea di principio, non sia prevista una presenza umana stabile. Stiamo pensando, solo per fare degli esempi, alle cabine elettriche, ai vani ascensore, alle celle frigorifere e ai locali di essicazione;
  • le varie aree degli impianti sportivi, indipendentemente dal fatto che siano scoperte o dei locali chiusi, che sono dedicati alla pratica sportiva. Sono, invece, sottoposti a tassazione gli uffici, gli spogliatoi e i servizi igienici;
  • gli immobili che sono adibiti all’esercizio pubblico di culto;
  • le aule che vengono adibite esclusivamente alle attività connesse con il catechismo.

Sono escluse dal versamento della Tari 2025 anche le aree scoperte pertinenziali o accessorie a locali per i quali si deve pagare la tassa. L’esenzione spetta per le aree comuni condominiali che non siano detenute o occupate in via esclusiva:

  • androni;
  • scale;
  • ascensori;
  • stenditoi;
  • altri luoghi di passaggio;
  • qualsiasi luogo che viene utilizzato in comune tra i condomini.

Come funziona il bonus Tari 2025 (almeno sulla carta)

Grazie al bonus Tari, almeno sulla carta, è possibile beneficiare di una riduzione o esenzione dal versamento della tassa rifiuti. All’agevolazione possono accedere quanti hanno un Isee basso. Introdotta attraverso il Decreto Legge n. 124/12, la misura è stata confermata attraverso un Dpcm n. 24 del 21 gennaio 2025, entrato in Gazzetta Ufficiale il 13 marzo 2025.

Il bonus Tari prevede una riduzione della spesa del 25% o della tariffa corrispettiva per il servizio di gestione integrato dei rifiuti urbani. Vi possono accedere i nuclei familiari che vivono in condizione di disagio economico. I requisiti per poter accedere al beneficio sono stati fissati a livello comunale.

Almeno sulla carta hanno la possibilità di accedere al bonus Tari i nuclei familiari che sono in possesso dei seguenti requisiti:

  • abbiano un Isee inferiore a 9.530 euro. Nel caso in cui il nucleo familiare sia composto da almeno quattro figli a carico, la soglia sale a 20.000 euro;
  • il richiedente deve essere il titolare dell’utenza Tari e deve risiedere stabilmente nell’immobile;
  • i pagamenti pregressi devono essere stati effettuati regolarmente, salvo comprovate situazioni di disagio economico.

È bene precisare che il bonus Tari 2025 è partito solo sulla carta, perché il governo ha atteso troppo tempo per pubblicare il decreto in Gazzetta, in un momento in cui molti Comuni avevano già inviato i bollettini per i pagamenti ai contribuenti. Arera sta provando a salvare l’agevolazione e fare in modo che venga applicata in tutta Italia, ma non è detto che vi sia possibile accedere in tutti i comuni (è meglio verificare caso per caso prima di pagare).

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A chi spetta la riduzione Tari 2025

Non è prevista unicamente l’esenzione Tari: sono previste delle riduzioni che possono essere applicate a livello nazionale. Le più importanti sono le seguenti:

  • delle riduzioni proporzionali per quanti stiano provvedendo a smaltire in maniera autonoma i rifiuti speciali, purché questi possano essere assimilati a quelli urbani e il trattamento avvenga attraverso degli operatori autorizzati;
  • le tariffe vengono abbattute fino all’80% nel caso in cui il servizio di raccolta sia completamente assente o, a livello locale, risulti essere inefficiente;
  • è previsto uno sconto del 60% per utenze che sono collocate in zone particolarmente isolate o distanti dai punti di raccolta predisposti dal Comune.





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