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SANITA’: ALESSANDRINI (M5S), “ABRUZZESI COSTRETTI A PAGARE DI PIU’ PER AVERE SEMPRE MENO” | Notizie di cronaca


PESCARA – “Per coprire l’inarrestabile buco della sanità pubblica, la Giunta Marsilio decide, dopo l’aumento delle tasse ai cittadini, anche di tagliare risorse ad altri settori strategici. Una scelta miope e profondamente ingiusta, che dimostra l’assenza totale di una strategia per affrontare le vere cause del disastro finanziario della nostra sanità regionale”.

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Così, in una nota, la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Erika Alessandrini, commenta il disegno di legge regionale approvato dalla maggioranza di centrodestra, finalizzato alla copertura del disavanzo sanitario registrato al quarto trimestre 2024.

Il provvedimento stanzia 113.064.242,05 euro a carico del bilancio regionale per il 2025, di cui: 42,5 milioni di euro provenienti dall’aumento dell’addizionale IRPEF regionale, varato con la Legge Regionale 9/2025, che colpisce direttamente i redditi dei cittadini abruzzesi; 70,5 milioni di euro derivanti dalla riallocazione di risorse già iscritte a bilancio, attraverso tagli a fondi destinati a sviluppo economico, sostegno alle imprese e altri programmi di spesa.

“Questo vuol dire che, oltre a pagare più tasse, gli abruzzesi si vedranno sottrarre servizi e opportunità in settori cruciali come l’economia, il lavoro e l’innovazione. È l’ennesima prova di una gestione contabile che si limita a tamponare, anziché curare la crisi profonda della nostra sanità”, afferma Alessandrini.

“Non solo – aggiunge -. Il disegno di legge prevede anche l’accantonamento di 37,6 milioni di euro di gettito extra derivante da IRAP e IRPEF nel 2024 – che verranno restituiti allo Stato in tre rate annuali da 12,5 milioni, nel triennio 2026-2028, come previsto dalla normativa nazionale. Un ulteriore drenaggio di risorse che impedirà alla Regione di investire tali somme nella sanità o nei servizi pubblici locali. A tutto ciò si aggiunge l’istituzione di un fondo strutturale da 40 milioni di euro all’anno per il 2026 e il 2027, destinato a coprire i disavanzi futuri, già considerati inevitabili dalla stessa maggioranza”.

“È una dichiarazione implicita di fallimento – prosegue la consigliera – Anziché intervenire per prevenire i disavanzi, li mettono in bilancio a priori, come se fossero fisiologici, certificando l’incapacità di correggere gli errori. I dati parlano da soli. Il disavanzo sanitario abruzzese ha raggiunto 128 milioni nel 2023 e già nel 2024 è a quota 113 milioni, con proiezioni che lo danno oltre i 200 milioni entro la fine del 2025. L’Abruzzo è la regione con le peggiori performance sui Livelli Essenziali di Assistenza, secondo i dati della Fondazione Gimbe, e nel 2023 oltre 120.000 cittadini hanno rinunciato a curarsi a causa delle liste d’attesa, della carenza di personale e della mancanza di servizi. La mobilità sanitaria passiva – ovvero i cittadini che si curano fuori regione – secondo quanto evidenziato dalla Fondazione Gimbe per l’Abruzzo presenta un saldo negativo rilevante, con un debito pro capite di 82 euro, collocandosi tra le regioni con maggiori difficoltà in questo ambito, con un impatto significativo sia in termini economici che di accesso alle cure per i cittadini abruzzesi”.

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“A fronte di questa situazione – aggiunge Alessandrini – la Giunta Marsilio ha confermato gli stessi direttori generali delle ASL che hanno prodotto questi risultati fallimentari, senza una valutazione indipendente né un piano di efficientamento serio, che recuperi soldi tagliando gli sprechi, migliorando le gare, tagliando le consulenze inutili o le prestazioni inappropriate. L’unica leva è stata quella fiscale, che pesa tutta sulle spalle dei cittadini”.

“Il Movimento 5 Stelle Abruzzo ribadisce la necessità di un piano straordinario di risanamento della sanità regionale, basato su azioni strutturali e trasparenti: recupero della mobilità passiva, rilancio della medicina territoriale e domiciliare, specializzazione delle strutture e una vera valutazione di merito dei vertici sanitari. Non si può pensare di garantire il diritto alla salute continuando a spremere famiglie e imprese – conclude la consigliera Alessandrini – Serve un cambio di passo radicale, altrimenti a pagare saranno sempre gli stessi, con un sistema che cura poco e costa troppo”.

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