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910 milioni per 62 progetti strategici, apertura all’Ucraina e convocazione del Consiglio di Difesa


L’Unione Europea cambia marcia sulla difesa: in uno scenario internazionale sempre più instabile e con gli Stati Uniti sempre più orientati al disimpegno dal fronte occidentale, Bruxelles annuncia una svolta strategica. Con 910 milioni di euro stanziati tramite il Fondo europeo per la difesa (EDF) per il 2024, la Commissione punta a costruire un’industria militare solida, innovativa e autonoma. Un investimento che coinvolge anche l’Ucraina, e che segna un nuovo corso per la sicurezza continentale.

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La Commissione europea ha ufficializzato, con una nota del 30 aprile 2025, l’approvazione di un finanziamento da 910 milioni di euro a sostegno di 62 progetti selezionati nell’ambito dell’edizione 2024 del Fondo europeo per la difesa (EDF). Si tratta di una delle maggiori operazioni di investimento nel settore militare mai varate dall’UE, e rappresenta un tentativo concreto di affrancarsi dalla dipendenza storica dal supporto statunitense, rilanciando il concetto di autonomia strategica europea.

Tra i progetti sostenuti figurano programmi destinati alla mobilità delle forze armate sul territorio europeo, e sistemi di difesa con droni, a testimonianza di un orientamento verso le nuove tecnologie e i dispositivi a controllo remoto che oggi definiscono il moderno campo di battaglia. A rafforzare la portata simbolica e operativa del provvedimento, per la prima volta le industrie della difesa ucraine potranno prendere parte attiva ai programmi dell’EDF, segnando una svolta politica significativa nel rapporto tra l’Unione e Kiev.

Ma non è tutto: si attende per lunedì 6 maggio il voto della Commissione Affari regionali del Parlamento europeo sulla richiesta del commissario Raffaele Fitto di avviare una procedura accelerata per modificare la politica di coesione, con l’obiettivo di utilizzare fondi europei per finanziare anche capitoli di spesa legati alla difesa. Una mossa che apre uno spartiacque nel bilancio dell’Unione, e che potrebbe avere conseguenze anche sul fronte politico interno, in particolare all’interno di Fratelli d’Italia, dove si rilevano già tensioni sulla destinazione dei fondi comunitari.

Nel frattempo, anche l’Italia si prepara a un aggiornamento delle sue strategie militari: il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha convocato il Consiglio Supremo di Difesa per giovedì 8 maggio alle ore 17 al Quirinale. Sul tavolo ci saranno le valutazioni sul Libro Bianco della Difesa europea, le infrastrutture strategiche nazionali, l’aggiornamento dello strumento militare italiano e le prospettive per l’industria bellica del nostro Paese. Temi che toccano da vicino anche il tessuto industriale italiano, con numerose realtà coinvolte nei processi di innovazione, produzione e logistica nel settore difesa.

Riflessione finale:
L’Europa si muove in una direzione chiara: diventare padrona del proprio destino militare. Questo passaggio strategico, che porta con sé un carico di sfide economiche, industriali e politiche, impone però una riflessione profonda sul significato e sulle implicazioni di un’Europa sempre più armata. È davvero questa la via per garantire la pace e la sicurezza? O rischia di essere la rincorsa a un modello bellico che ci allontana dai valori fondanti dell’Unione? Il tempo, e la storia, ci daranno risposta. Intanto, la politica europea è chiamata ad agire con lungimiranza e responsabilità, evitando derive che potrebbero compromettere il fragile equilibrio geopolitico.

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Fonte: https://www.ilfattoquotidiano.it




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