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Il grande falso in bilancio: la verità su Superbonus e deficit italiano


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Una riflessione sulla vicenda del Superbonus e del Bonus Facciate a cura di Sabatino Nocerino, Responsabile sostenibilità energetica dei sistemi produttivi presso Istituto Nazionale Transizione Energetica – INTE e P&S Legacoop Campania. Sabatino Nocerino interverrà alla nuova edizione di Ecofuturo Festival giovedì 8 maggio nella sessione “Tecnologie per edifici resilienti, ristrutturazione e nuove costruzioni”. Qui il programma del Festival: https://www.ecofuturo.eu/programma/.

In un Paese dove i numeri vengono spesso piegati alla narrazione politica, l’Italia rischia di pagare a caro prezzo un presunto falso in bilancio che ha alterato la percezione dello stato reale dei conti pubblici. Il cuore della questione? La classificazione dei crediti d’imposta legati al Superbonus e al Bonus Facciate. L’Istat, in accordo con il MEF, ha scelto di considerarli pagabili, quando in realtà molti di essi sono non pagabili secondo i criteri europei. Questo artificio contabile ha avuto conseguenze pesanti sia sul piano economico che politico.

Il nodo tecnico.

I crediti d’imposta pagabili vengono contabilizzati a deficit nell’anno della loro generazione. Quelli non pagabili, invece, incidono sul deficit solo nelle annualità successive, quando sono effettivamente utilizzati in compensazione fiscale. Ma nella realtà dei fatti, una parte significativa dei crediti generati dal Superbonus non è mai arrivata a compensazione, né è stata liquidata: alcuni sono stati congelati dalla magistratura per sospetti di frode (soprattutto sul Bonus Facciate), altri sono andati perduti a causa delle scelte restrittive del Governo, impedendone la cessione da parte di imprese, professionisti e committenti.

Le conseguenze del falso.

La manipolazione contabile ha prodotto due effetti macroscopici:

  1. Procedura di infrazione: L’Italia è entrata formalmente in procedura per deficit eccessivo. Tuttavia, con una corretta classificazione dei crediti, il rapporto Deficit/PIL reale sarebbe stato inferiore alla soglia critica, evitando l’attivazione della procedura e aprendo maggiori margini di manovra per la politica economica.
  2. Delegittimazione della moneta fiscale: È stato fatto passare il messaggio che il Superbonus abbia creato un disastro nei conti pubblici. In verità, senza la distorsione contabile, i dati mostrerebbero un miglioramento sia del deficit che del debito in rapporto al PIL, dimostrando che lo strumento del credito fiscale (moneta fiscale) può funzionare se ben governato.

Il dato più eclatante?

Nel 2024 il rapporto deficit/PIL sarebbe “crollato” di 3,8 punti percentuali rispetto al 2023: un miglioramento talmente repentino e anomalo da suggerire, più che un risultato virtuoso, un aggiustamento contabile di facciata. Chi conosce la matematica e le sue leggi sa che i numeri non mentono, ma possono essere manipolati. Ed è ciò che sembra essere accaduto.

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Conclusione.

Serve un chiarimento politico urgente. La trasparenza nei conti pubblici non è una questione tecnica: è un atto di rispetto verso i cittadini e verso la democrazia. Se davvero c’è stato un falso in bilancio, chi l’ha commesso dovrà rispondere. E se la verità sui crediti d’imposta sarà finalmente riconosciuta, potremo forse riscrivere una nuova narrazione: quella di un’Italia che ha saputo sperimentare strumenti innovativi come la moneta fiscale, e non quella di un Paese travolto da bugie contabili.

Sabatino Nocerino, coord. P&S Legacoop Campania



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