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Efficientamento energetico e piano transizione 5.0


L’obiettivo del Piano Transizione 5.0 mira a incentivare l’innovazione tecnologica e la sostenibilità ambientale, promuovendo investimenti in beni strumentali nuovi

di Avv. Giuliana Scrocca

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L’inquinamento ambientale dell’aria esterna provoca ogni anno secondo l’Organizzazione Mondiale della Salute 4,2 milioni di morti premature, infatti l’esposizione a particelle sottili, ozono di livello base e altri inquinanti può causare problemi respiratori, malattie cardiache, tumori e altre problematiche di salute.

In particolare, le principali fonti di inquinamento atmosferico sono le attività industriali, gli impianti per la produzione di energia, gli impianti di riscaldamento e il traffico stradale. Secondo recenti studi l’inquinamento maggiore è dato dal riscaldamento che produce particolato PM 2,5. Proprio per questo il governo si è attivato attraverso l’efficientamento energetico che nel 2025 è promosso attraverso l’Ecobonus, un incentivo fiscale che permette di detrarre una parte delle spese sostenute per interventi di riqualificazione energetica su edifici esistenti. La detrazione è generalmente pari al 36%, ma può arrivare al 50% per la prima casa attraverso il Piano Transizione 5.0 che altro non è che un meccanismo di incentivi fiscali, in particolare crediti d’imposta, per sostenere la transizione energetica e la digitalizzazione delle imprese italiane. Gli impianti di riscaldamento, inclusi i sistemi a pompe di calore e quelli basati su fonti rinnovabili, rientrano nelle misure incentivanti se contribuiscono a ridurre il consumo energetico, come specificato dal Decreto legge n. 181 del 9 dicembre 2023, modificato dal Decreto legge 113/2024.

L’obiettivo del Piano Transizione 5.0 mira a incentivare l’innovazione tecnologica e la sostenibilità ambientale, promuovendo investimenti in beni strumentali nuovi che riducano i consumi energetici con diverse tipologie di impianti di climatizzazione ad alta efficienza come le pompe di calore, i sistemi di ventilazione e di illuminazione LED, anche gli impianti fotovoltaici sono ammissibili, ma solo se hanno determinate caratteristiche tecniche e se sono parte di progetti che riducono i consumi energetici.

Le imprese per potervi accedere devono dimostrare di averne i requisiti e cioè di aver effettuato investimenti in processi di riduzione dei consumi energetici e di aver rispettato le norme di sicurezza sul lavoro.

Il Piano Transizione 5.0 prevede che i crediti d’imposta possano essere cumulati con altri incentivi, come il Conto Termico e i Certificati Bianchi, e con agevolazioni finanziate con fondi europei. Tali impianti di riscaldamento devono essere efficienti e contribuire a ridurre il consumo energetico di almeno il 3% su quello generale e il 5% su quello del singolo processo. Inoltre la Legge di Bilancio 2025 ha introdotto semplificazioni nel calcolo del risparmio energetico, in particolare per la sostituzione di beni obsoleti.

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Pertanto per coloro che decidono di avvalersi dell’efficientamento energetico potranno beneficiare di una detrazione fiscale al 50% recuperando metà dell’investimento, fino a un massimo di 96.000 € per unità immobiliare, beneficiando del rimborso in 10 rate annuali, con un recupero quindi in dieci anni, direttamente nella dichiarazione dei redditi e coprendo fino al 90% del consumo energetico con abbassamento delle bollette fino all’83% contribuendo cosi a preservare l’ambiente e a migliorare l’inquinamento atmosferico a beneficio della salute di tutto il pianeta.





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