Siamo soffocati da rifiuti elettronici e da un mercato del lavoro sempre più escludente, ma nonostante ciò c’è chi ha deciso di invertire la rotta. È il caso di Envie, una rete di imprese sociali nata in Francia nel 1984, che unisce giustizia sociale ed ecologia concreta. Il loro motto? “Ridare vita agli oggetti. Ridare dignità alle persone.”
Envie è l’acronimo di Entreprise Nouvelle Vers l’Insertion par l’Économique, ovvero “Nuova Impresa per l’Inserimento attraverso l’Economia”. E già nel nome si intuisce tutto: offrire lavoro e formazione a chi ne è stato escluso, disoccupati di lunga data, giovani senza qualifica, persone fragili, creando allo stesso tempo un’economia circolare reale, fatta di oggetti salvati dallo scarto. In pratica, Envie raccoglie elettrodomestici usati, li ripara o recondiziona, e li rivende con garanzia, spesso a prezzi popolari. Niente greenwashing: ogni lavatrice rimessa in funzione evita che chilogrammi di plastica e metalli finiscano in discarica o nell’inceneritore. E ogni persona formata e assunta rompe il muro dell’emarginazione.
I risultati parlano da soli, 2.851 lavoratori in inserimento attivi nel 2025, il 69% dei quali riesce a reinserirsi nel mercato del lavoro o in un percorso formativo; 156.622 elettrodomestici venduti ogni anno dopo la rigenerazione e 177.439 tonnellate di rifiuti elettrici ed elettronici raccolti e valorizzati, pari a circa un terzo del totale francese. Il modello Envie è presente in tutta la Francia, con oltre 50 imprese autonome, negozi, officine e laboratori di formazione. Si può acquistare una lavastoviglie garantita a metà prezzo o imparare a ripararla da sé. Tutto gira intorno alla stessa idea: niente si butta, tutto si trasforma, compresa la vita delle persone.
Nel 2021 è nata anche L’École Envie, la scuola interna alla rete. Qui si formano nuovi tecnici specializzati nella manutenzione di grandi elettrodomestici, nella gestione dei rifiuti elettronici, nel rispetto delle normative ambientali. Alcuni corsi sono brevi e pratici, altri più lunghi e professionalizzanti, con certificazione e percorsi su misura. L’obiettivo è chiaro: creare i lavoratori della transizione ecologica, quelli che mancano sempre quando si parla di green economy. Ma anche dare strumenti reali a chi viene da percorsi difficili, per entrare nel mondo del lavoro con competenze concrete.
A Parigi, Envie ha creato anche uno spazio aperto alla cittadinanza, Envie Le Labo, un centro multifunzionale dove si fa sensibilizzazione, si tengono laboratori per le scuole, si impara a riparare una TV o uno smartphone, e si possono comprare elettrodomestici recondizionati. Un luogo in cui si mescolano consumo responsabile, divulgazione ambientale e inclusione sociale. Non un museo verde, ma un laboratorio del possibile.
In Italia, nel 2023 sono state raccolte e avviate a corretto riciclo oltre 349.000 tonnellate di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), con una media di 5,92 kg per abitante, ma questo rappresenta solo una parte del totale effettivo. Secondo il rapporto nazionale RAEE, ogni anno in Italia si generano circa 1.690.000 tonnellate di rifiuti elettronici, ma solo il 30,24% viene raccolto in modo corretto, contro un target europeo del 65%. Questo significa che oltre 1.180.000 tonnellate di dispositivi elettrici ed elettronici finiscono ogni anno nella spazzatura o vengono smaltiti in modo improprio, rappresentando una perdita significativa di materiali preziosi e un rischio ambientale concreto.
In questo contesto, il modello Envie dimostra che un’altra via è possibile. Unisce giustizia sociale, innovazione ambientale e lavoro utile. Riduce gli sprechi, restituisce valore alle cose e alle persone, forma nuovi tecnici del futuro. È tempo di copiare le idee buone, basta davvero poco.
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