Il cuore dell’innovazione napoletana ha ospitato la chiusura del programma di incubazione Infiniti mondi, con la Pitch competition che ha messo sotto i riflettori le start-up più promettenti nate alla Fabbrica Italiana dell’Innovazione di San Giovanni. L’iniziativa, promossa dal Comune di Napoli e finanziata dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, ha sostenuto lo sviluppo di progetti legati alle tecnologie emergenti e in particolare al 5G, puntando a dare impulso a nuove idee imprenditoriali in grado di integrare tecnologia e impatto sociale. Napoli si conferma così un polo di attrazione per le nuove imprese che puntano alla ricerca e allo sviluppo di soluzioni innovative.
Come funziona il programma di incubazione Infiniti mondi a napoli
Infiniti mondi si è articolato come un percorso di incubazione rivolto a start-up che muovono i primi passi nel campo delle tecnologie digitali e delle comunicazioni avanzate. La Fabbrica Italiana dell’Innovazione, sede dell’evento, ha rappresentato la cornice tecnica e culturale perfetta per accompagnare le giovani realtà nella fase cruciale di crescita. Il progetto, promosso dal Comune di Napoli, si è avvalso di fondi del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, con una chiara vocazione al rilancio del tessuto imprenditoriale partenopeo, stimolando lo sviluppo di soluzioni tecnologiche in settori strategici come l’educazione, la riabilitazione e la sensibilizzazione ambientale. La presenza sul territorio della rete 5G ha offerto un supporto concreto e avanzato per lo sviluppo di applicazioni innovative. Nel corso dell’incubazione, ogni start-up ha avuto accesso a tutor, laboratori e strumenti di analisi del business, strumenti che si sono rivelati fondamentali per affinare i modelli d’impresa e l’offerta sul mercato.
la vittoria di I am hero, start-up napoletana con focus su riabilitazione ed educazione terapeutica
I am hero ha conquistato il primo posto nella Pitch competition, distinguendosi per un progetto che punta a innovare la riabilitazione e l’educazione terapeutica. Il team, guidato dal cofondatore Mattia Ugliano, ha lavorato al perfezionamento del prototipo sviluppato, concentrandosi sulle esigenze di terapisti, centri specializzati e istituzioni scolastiche. Non si è trattato solo di migliorare il prodotto tecnico, ma di ridefinire la customer journey, ossia il percorso che porta clienti e utenti a interagire con la piattaforma. Mattia, 23 anni, ha raccontato come l’esperienza internazionale negli Stati Uniti abbia offerto una nuova prospettiva sul business, pur scegliendo di mantenere salda la radice a Napoli. Questa scelta rappresenta una sfida ma anche un’opportunità per valorizzare la città come polo innovativo. I am hero si configura come un esempio di start-up che unisce tecnologia a un impatto sociale diretto, pronta a inserirsi in un contesto nazionale e internazionale mantenendo il legame con la comunità locale.
l’approccio ludico di Stranogene all’apprendimento e la sensibilizzazione ambientale
Sul terzo gradino del podio si è posizionata Stranogene, start-up che ha presentato un progetto di edutainment basato sull’apprendimento nascosto. Il concetto alla base consiste nel far acquisire conoscenze senza gravare sul senso di fatica che l’apprendimento tradizionale comporta, attraverso modalità di gioco coinvolgenti. Questa formula mira a far passare contenuti educativi come un processo naturale, senza tensioni. Durante il percorso di incubazione, il gruppo ha rielaborato completamente la struttura del business, apportando modifiche importanti sul piano strategico. Il risultato si traduce nel lancio imminente di Gomiboru, videogioco dedicato alla sensibilizzazione ambientale, che prenderà vita nelle prossime settimane. Antonio D’Angelo, strategist e business developer di Stranogene, ha sottolineato come il percorso abbia garantito un approccio più strutturato e oggettivo, guidato da tutor esperti, e abbia aperto le porte a nuove collaborazioni. Il progetto rappresenta l’incontro tra tecnologia, creatività e impegno sociale, inserito in un ambiente che stimola confronti e cooperazioni.
Impatto e futuro dell’ecosistema innovativo a napoli
La chiusura del programma Infiniti mondi non rappresenta una fine ma un punto di partenza per le start-up coinvolte. L’ecosistema dell’innovazione a Napoli si sta configurando come una rete di realtà che possono scambiarsi idee, collaborare e rafforzarsi a vicenda. Le start-up come I am hero e Stranogene sono esempi concreti di come il sostegno istituzionale e l’accesso a risorse tecniche e umane contribuiscano a far emergere progetti di valore. L’incubazione ha servito da palestra per affinare competenze, rimodellare modelli di business e costruire relazioni di lavoro. Nel capoluogo campano cresce dunque una comunità imprenditoriale pronta a misurarsi sul mercato nazionale e internazionale, con un’attenzione particolare agli aspetti sociali e ambientali che caratterizzano le nuove tecnologie. Le istituzioni e le strutture dedicate continuano a fornire spazi e supporti, alimentando questa rete che vuole mettere Napoli nel circuito dei centri rilevanti per lo sviluppo tecnologico.
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