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Rebuild 2025: “Siamo qui per un cambio di passo condiviso da tutti”


Sono 24 milioni le case degli italiani costruite prima degli anni Ottanta, ossia i due terzi. Il 50% del patrimonio abitativo complessivo è nelle classi F e G. A ciò vanno sommati gli edifici pubblici e gli uffici. È in questi numeri che si sostanzia l’entità del lavoro di riqualificazione energetica e strutturale ancora da fare in un orizzonte temporale ormai stretto. Una prospettiva dettata da sentito comune attento alle questioni ambientali, dagli step della direttiva europea sulle ‘case green’ e da una domanda di mercato sempre più selettiva su qualità dell’immobile e mantenimento del suo valore nel tempo. Attraverso un percorso articolato tra i macro temi di questa edizione, ossia esg, costruzioni, materiali, energia e digitale, sono già emerse nella giornata di apertura una serie di visioni, strumenti e soluzioni adottate in grado di dare un contributo decisivo verso il cambiamento.

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Una convergenza importante, frutto della condivisione di tecniche e saperi che è alla base di questa edizione di Rebuild: la capacità di produrre innovazione e valorizzare conoscenze si conferma un formidabile fattore di competitività. “Connettere le menti – ha affermato in apertura Alessandra Albarelli, direttrice generale di Riva del Garda Fierecongressi – significa creare relazioni che portano allo sviluppo di questo settore e accelerano il percorso verso la decarbonizzazione”.

Riprendendo i temi principali affrontati nelle passate edizioni, temi che hanno reso noto Rebuild per le sue ‘incursioni pionieristiche nella sostenibilità e nell’innovazione’, ha poi affermato: “Le sfide che lanciamo quest’anno riguardano il grande tema del digitale. Non dobbiamo spaventarci di fronte all’applicazione dell’intelligenza artificiale, dei moderni metodi di costruzione e di tutta una serie di tecnologie che ci sono ora a disposizione, perché possono facilitare lo sviluppo e l’efficientamento dei processi. Inoltre, la loro implementazione è in realtà molto più accessibile di quello che si possa pensare”.

“Il titolo dell’edizione 2025 di Rebuild, ‘Connettere le menti per abilitare l’innovazione’, nasce dalla consapevolezza, maturata in questi anni, che il processo dell’innovazione è complesso, non sempre lineare e che ha bisogno di un’intelligenza ampiamente distribuita e condivisa – ha affermato Ezio Micelli, presidente comitato scientifico di Rebuild e professore ordinario all’Università Iuav di Venezia -. Abbiamo sempre immaginato che l’innovazione delle imprese potesse generare valore per le aziende stesse e per le comunità. A Rebuild tutti siamo portatori di una quota di sapere astratto, di saper fare concreto, di intelligenza e di competenza. Il focus sull’innovazione va nella direzione del miglioramento dell’efficienza e della produttività del comparto in chiave sostenibile, con risultati apprezzabili anche in ambito sociale. Non ci sono altre prospettive”.

Il confronto sulla necessaria trasformazione del patrimonio immobiliare italiano si è focalizzato sia sulle iniziative di rinnovamento ‘hard’ del sistema industriale, sia sulle prospettive di sviluppo offerte dalla sinergia tra forme di intelligenza diverse e complementari, mettendo in luce i frutti della collaborazione tra saperi e i risultati dell’interazione tra uomo e tecnologie (AI, digitalizzazione, machine learning, big data, cantieristica, materiali). Un fronte, quello tecnologico, in grado di sviluppare potenzialità dirompenti sia nel rendere obsolete le soluzioni pregresse, sia nel cambiare le regole del gioco. Come riportato da Assoimmobiliare, il digitale è un elemento sempre più pervasivo, ma nel comparto delle costruzioni il tasso di digitalizzazione delle aziende non arriva al 10%: per questo occorre accelerare, affinché vengano recepite e sviluppate tutte le potenzialità di crescita del comparto.

Secondo un recente studio, infatti, con l’impiego di tecniche e tecnologie innovative, l’insieme di attività di costruzione, sviluppo, gestione e valorizzazione degli asset immobiliari potrà generare circa 535 miliardi di euro di ricchezza del nostro Paese entro 10 anni, per arrivare fino a 800 miliardi nel 2050. In questo quadro, è fondamentale che gli stakeholder del comparto si facciano promotori di collaborazione e sinergie, superando il panorama tradizionale fatto di frammentazione e competizione.

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“Come community di Rebuild – sono le parole di Ezio Micelli – abbiamo la responsabilità di individuare le priorità e i punti salienti verso cui indirizzare la riflessione collettiva. Con la piena consapevolezza che per fare un passo in avanti dobbiamo coinvolgere le istituzioni, alle quali offriremo il Manifesto per il futuro delle costruzioni”.

“Oggi più che mai, innovazione e sostenibilità devono andare di pari passo con l’inclusione sociale e la qualità dell’abitare – ha dichiarato l’assessore alle politiche per la casa, patrimonio, demanio e promozione della conoscenza dell’Autonomia della Provincia autonoma di Trento, Simone Marchiori -. È in luoghi come questo, dove il sapere tecnico incontra la responsabilità pubblica, che si costruisce un domani in cui ogni persona possa trovare una casa degna, efficiente e integrata nel territorio. Il ‘Manifesto’ sarà un prezioso strumento per orientare politiche concrete, condivise e lungimiranti”.

Nel corso degli anni, la community di Rebuild ha consolidato i valori fondanti dell’evento con l’obiettivo di aumentarne la capacità di incidere nell’intero settore delle costruzioni, per certi versi ancora riluttante. Nel contesto di questa edizione, il ricorso all’intelligenza collettiva rappresenta un’opportunità per adottare nuove modalità di confronto e interazione. Solo attraverso un coinvolgimento attivo e paritario di tutti i partecipanti sarà possibile definire congiuntamente un’agenda condivisa, capace di generare cambiamento e creare valore all’interno del settore di riferimento.

Nell’arco della prima giornata di lavoro, i vari tavoli si sono confrontati su esperienze di
affordability abitativo, sulla importanza della digitalizzazione nel riordino dei processi delle filiere, sulla green equity in ambito urbano. Focus sull’utilizzo di materiali bio-based per una decarbonizzazione efficace e un benessere abitativo migliore: benessere che passa attraverso nuove tecnologie e modelli progettuali in grado di dare ulteriore valore, anche economico, al costruito. Spazio anche alla ricerca e all’utilizzo di fonti energetiche nuove, alternative e integrabili, tra cui il nucleare e l’idrogeno, alla connessione di impianti e sistemi per il miglioramento del benessere abitativo, ai distretti a energia positiva (presenti anche in Italia), e al ciclo di vita dei materiali utilizzati in ambito costruttivo.

A fine giornata, spazio all’alto tasso di innovazione portato dalle start up selezionate per questa edizione di Rebuild. In estrema sintesi, sono state presentate soluzioni d’avanguardia per il comparto come tecnologie digitali e AI che ottimizzano scelta, manutenzione e riuso di arredi, riducendo sprechi e costi fino al 30%; sistemi IoT di illuminazione adattiva AI-driven che migliorano benessere e produttività, riducendo consumi energetici e inquinamento; soluzioni B2B SaaS basate su AI che semplificano la ricerca e negoziazione con fornitori, automatizzando il processo e migliorando il potere contrattuale; assistenti AI che automatizzano la gestione dei dati nei progetti edilizi, centralizzando informazioni da diverse fonti e fornendo raccomandazioni in tempo reale, migliorando la produttività, riducendo gli errori e massimizzando il ROI.

Il programma della seconda giornata

Rebuild 2025, un manifesto per il futuro delle costruzioni: sarà questo il titolo della plenaria di chiusura prevista alle 15.30. La presentazione in anteprima dei contenuti emersi da convegni e workshop anticiperà le linee guida di un documento pensato come punto di partenza per la realizzazione di una strategia nazionale per l’efficientamento, la decarbonizzazione e l’innovazione del parco immobiliare italiano. L’obiettivo ambizioso sarà sensibilizzare e coinvolgere l’intera filiera su temi chiave come digitalizzazione, industrializzazione, sostenibilità, finanza, territori e smart building, per definire una roadmap condivisa per un’edilizia responsabile e orientata al futuro in ogni suo step processuale, dal progetto, allo sviluppo, alla gestione.

Il convegno “Come misuriamo gli ESG? Affinare la E, affrontare la S” aprirà la mattinata dei lavori, seguito dall’incontro “Come capitalizzare l’intelligenza di un ecosistema economico? La lezione dell’industria spaziale italiana”, che prenderà in esame i possibili punti di contatto tra lo sviluppo del modello aerospaziale italiano, diffuso, condiviso e collaborativo, e il comparto immobiliare. Parallelamente, il primo workshop della giornata, dedicato alla “Evoluzione digitale nella filiera dell’edilizia”, ruoterà attorno al tema della accessibilità per le imprese di ogni dimensione ai nuovi strumenti digitali in un’ottica di efficientamento, contenimento dei costi e sostenibilità degli interventi.

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Si proseguirà con il dibattito “Quali politiche e strategie globali per la transizione ecologica?”, che prevede la discussione su esperienze e best practice utili per realizzare una trasformazione giusta e inclusiva. “Per la decarbonizzazione degli edifici: opportunità per le aziende, i cittadini e l’ambiente” sarà l’incontro seguente: un dialogo sui benefici a 360° che derivano da una rigenerazione e riqualificazione dell’ambiente costruito. Il focus energetico di tale trasformazione sarà al centro del secondo e ultimo workshop della giornata, intitolato Un approccio integrato per la transizione energetica.

Il meeting sul Contech per una produttività accessibile di imprese e artigiani ruoterà attorno al tema della diffusione sempre maggiore, e dei relativi vantaggi, dell’innovazione tecnologica nelle operazioni di cantiere. Con “Progetti che sostanziano gli ESG: una selezione di casi italiani”, la presentazione di case history italiane mostrerà come l’applicazione di questi principi aumenti il valore dei progetti, in un’ottica di circolarità, riduzione di sprechi ed emissioni, durabilità degli interventi, sicurezza dei lavoratori, benessere degli occupanti, rigenerazione degli spazi.

L’ultimo convegno che precederà la sessione plenaria di chiusura sarà “Miniere urbane e cicli integrati: l’economia circolare entra nelle costruzioni”, un confronto su recycling, upcycling e design for disassembly, tecniche che si stanno diffondendo per la loro efficacia.

È possibile registrarsi all’evento al link https://rebuilditalia.it/it/ottieni-il-biglietto. Le iscrizioni prevedono tariffe agevolate per diverse categorie di partecipanti: Pubblica Amministrazione, università e ricerca possono accedere gratuitamente all’evento; i professionisti iscritti agli Albi professionali del settore beneficiano di tariffe ridotte. Inoltre, è prevista la possibilità di ottenere crediti formativi per ingegneri, architetti, geometri e periti industriali. Il programma completo è consultabile sul sito www.rebuilditalia.it



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