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Gioiellerie, punto di riferimento per i consumatori: fiducia, competenza e relazione alla base della scelta d’acquisto


OroArezzo 2025 | Federpreziosi Confcommercio: Le gioiellerie restano un punto di riferimento per i consumatori: fiducia, competenza e relazione alla base della scelta d’acquisto.

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Arezzo, 11 maggio 2025 – In occasione della 44ª edizione di OroArezzo, Federpreziosi Confcommercio ha presentato i risultati della nuova ricerca condotta in collaborazione con Format Research, un’indagine che conferma il valore della gioielleria tradizionale nel panorama attuale del consumo. L’evento, moderato dal direttore Steven Tranquilli, ha visto la partecipazione di Stefano Andreis (Presidente Federpreziosi), Vincenzo Aucella (Vicepresidente vicario), Elena Spanò (Presidente Federpreziosi Firenze-Arezzo) e Simone Haddad (Vicepresidente Federpreziosi Roma).

«I numeri parlano chiaro – afferma Andreis – i clienti continuano a scegliere le gioiellerie per la qualità dell’esperienza, la fiducia e la competenza del personale. La vera sfida è investire per innovare, senza rinunciare al valore umano e professionale che contraddistingue il nostro lavoro».

Gioielleria: un luogo di relazione e fiducia

La ricerca evidenzia come il 59% dei clienti abbia una gioielleria di fiducia e il 75% sia disposto a consigliarla ad amici o conoscenti. Il gioielliere viene percepito non solo come venditore, ma come consulente fidato: uno su due entra in negozio con un’idea vaga e si affida alla sua guida; il 17,8% non ha nessuna idea iniziale e costruisce la scelta attraverso il dialogo.

Esperienza, autenticità e post-vendita

Il contatto diretto con il gioiello è determinante: il 54,6% degli acquirenti considera essenziale poter toccare e provare il prodotto. L’ambiente raffinato e curato è importante per il 38,7% dei clienti, anche se solo il 14% ha vissuto la visita in negozio come un’esperienza realmente emozionante, lasciando margini di miglioramento.

Un altro aspetto fondamentale è la fiducia nell’autenticità del prodotto: il 43,6% si sente sicuro acquistando in negozio, contro il 16% nell’online. Inoltre, il servizio post-vendita funziona: oltre il 76% degli utenti si dichiara soddisfatto dell’assistenza ricevuta.

Digitale: opportunità, non alternativa

Le tecnologie digitali influenzano le scelte d’acquisto, ma il settore mostra un’adozione ancora parziale. Solo la metà delle imprese ha investito nel digitale negli ultimi due anni, mentre il 71% dei clienti vorrebbe una presenza più forte online. Il racconto del prodotto e la personalizzazione sono asset strategici: il 63% degli acquirenti si è fatto guidare dalla narrazione del gioielliere e l’88% desidera servizi su misura.

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Le voci del settore

Per Vincenzo Aucella, la digitalizzazione va vissuta come leva di valorizzazione del mestiere: «Il nostro lavoro cambia forma, non sostanza. Dobbiamo farlo arrivare al cuore delle persone anche oltre le mura fisiche».
Simone Haddad sottolinea l’importanza dell’approccio omnicanale: «Siamo narratori di emozioni, dobbiamo raccontare la nostra autenticità con strumenti nuovi, senza perdere il nostro fascino».
Elena Spanò ribadisce il ruolo della formazione e della consapevolezza: «Il cliente cerca ancora l’incontro umano, ma servono aggiornamento continuo, ascolto attivo e capacità di lettura del mercato».

La gioielleria italiana si conferma, dunque, un presidio di fiducia e bellezza, che guarda al futuro con radici ben salde nel valore della relazione.



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