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Granarolo: inaugurato nuovo caseificio Perla di Gioia del Colle, investimento da 25 milioni di euro


Inaugurato il nuovo Caseificio Perla di Gioia del Colle (BA). Al taglio del nastro hanno preso parte molte importanti istituzioni: il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, il vicepresidente esecutivo della Commissione Europea Raffaele Fitto, il sottosegretario di Stato del Ministero della Salute Marcello Gemmato, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, il sindaco di Gioia del Colle Giovanni Mastrangelo.

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“Felicissimi che una delle più grandi aziende italiane abbia deciso di rilanciare la sua presenza qui in Puglia, in particolare a Gioia del Colle – ha affermato Emiliano -. La storia di questo impianto è straordinaria e importantissima, ma adesso c’è un passaggio epocale perché entriamo nella ‘pugliesizzazione’ di Granarolo e cominceremo a produrre con una denominazione locale che consentirà ai prodotti di essere esportati con la possibilità di distinguerli dal grande rumore, l’italian sounding, che rischia di compromettere molte delle nostre produzioni identitarie“.

Devo ringraziare la Granarolo per l’efficienza con la quale ha realizzato in soli 9 mesi tutti i lavori. – ha proseguito il presidente Emiliano – Devo anche ringraziare tutti coloro che hanno collaborato, come Puglia Sviluppo, l’Assessorato allo Sviluppo economico, perché questa efficienza che la Puglia mostra nel disbrigo delle pratiche legate ai finanziamenti alle imprese, non solo ci ha salvato durante il Covid, ma ha fatto sì che la Puglia abbia avuto, negli ultimi nove anni, un incremento del PIL di 24 miliardi e, quest’anno, un extra gettito fiscale. Siamo la Regione che è cresciuta di più in Europa e, durante il periodo post-Covid, la Regione che è cresciuta di più dopo gli Stati Uniti. Questo si deve in gran parte all’abilità degli imprenditori e all’attrattività che le nostre misure di sostegno hanno avuto per tutte queste aziende che hanno smesso di pensare alla delocalizzazione per rafforzare la loro presenza sul territorio.

il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, intervenuto alla cerimonia ha evidenziato l’unicità italiana del controllo agroalimentare in capo al suo dicastero, ovviamente in stretto contatto con il ministero dell’Agricoltura. “Il sistema caseario italiano – ha dichiarato Gemmatoè performante in termini di qualità e insieme alle strategie ClassyFarm e Farm to Fork insieme a quella presa unidirezionalmente dalla Granarolo, fa diventare tutto questo una eccellenza“. Gemmato ha ricordato gli “elevatissimi standard di qualità raggiunti dalla Granarolo, come testimoniato dai controlli dei Nas”, ma anche evidenziato l’importanza della strategia Farm to Fork, che “impone l’abbattimento in filiera del 50% antibiotici e l’Italia oggi ha già raggiunto questo obiettivo, anche se il termine è il 2026”. Un obiettivo importante connesso ai “circa 20mila morti l’anno in Europa per antibiotico resistenza, per assenza di alternative terapeutiche, mentre in Italia i morti all’anno sono 13 mila”.

Presenti anche il direttore generale di Granarolo Filippo Marchi, Simona Caselli presidente di Granlatte , Isaia Puddu direttore generale di Granlattee tutti i membri dei rispettivi Consigli di Amministrazione, le socie e i soci del Sud e il personale dello stabilimento di Gioia del Colle. di oltre 55.000 metri quadri, dotato di un impianto di cogenerazione di 1,5 MWh, è operativo dal 1962. Il sito, che era già stato oggetto di una ristrutturazione nel 2002, ha prodotto fino ad oggi latte a marchio Perla e Granarolo.

Oggetto di un importante investimento di 25 milioni di euro partito nel 2023, è stato riconvertito per produrre, oltre al latte, anche specialità casearie pugliesi quali burrata, stracciatella, mozzarella e ricotta per il mercato nazionale e internazionale. Il controllo completo dell’intera catena di approvvigionamento (latte e panna sono dei soci di Puglia e Basilicata che fanno parte della filiera Granlatte/Granarolo) garantisce massimo benessere animale e tracciabilità. Una progettazione su misura delle macchine presenti in caseificio migliora la qualità microbiologica delle burrate allungandone la durabilità e dunque l’opportunità di andare all’estero dove il consumo di burrata cresce in modo significativo.

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Il successo del gruppo Granarolo si evince dai risultati economici raggiunti, a cominciare dai 15 siti produttivi in Italia, più 2 in Francia e uno rispettivamente in Nuova Zelanda, Regno Unito, Germania e Stati Uniti. Il bilancio 2024 si è chiuso con un fatturato di 1,7 miliardi di euro, il 40% del quale realizzato con la vendita di prodotti italiani all’estero. Granarolo è anche la più importante filiera italiana del latte direttamente partecipata da produttori associati in cooperativa. Riunisce 475 allevatori produttori di latte (69 sono in Puglia), ha un centinaio di autocisterne per la raccolta della materia prima, 500 automezzi per la distribuzione, che movimentano 900 mila tonnellate all’anno e servono quotidianamente circa 50 mila punti vendita. Il controllo completo dell’intera catena di approvvigionamento (latte e panna sono dei soci di Puglia e Basilicata che fanno parte della filiera Granlatte/Granarolo) garantisce anche il benessere degli animali e la tracciabilità, accompagnata da una progettazione su misura delle macchine presenti in caseificio.

Il caseificio Perla lavorerà a regime 60.000 tonnellate di latte di filiera, per 10.000 tonnellate di prodotto finito, si prevede un raddoppio del numero dei dipendenti entro il 2027. “La burrata – ha dichiarato il presidente di Granarolo, Gianpiero Calzolari – è diventata un prodotto iconico del nostro Made in Italy. Per questo stiamo investendo molto, oltre che in tecnologia, anche sulla formazione delle nostre persone: chi prima imbottigliava latte ora diventerà maestro nella produzione di una delle più invidiate specialità italiane e sarà affiancato da nuovi colleghi. Le sfide che abbiamo davanti sono tante: sul fronte agro allevatoriale l’assicurazione dell’assorbimento del latte del distretto di Puglia e Basilicata, in coerenza con la nostra missione e la gestione ottimizzata dei picchi di produzione, sul fronte della trasformazione la massima qualità e un’adeguata shelf life funzionale all’internazionalizzazione. Siamo reduci da una fiera importante come Tutto Food dove la burrata è stata molto apprezzata in termini di gusto e di servizio da buyer nazionali ed esteri. Abbiamo conquistato anche un importante riconoscimento e questo è il miglior ringraziamento alle tante persone che negli ultimi 9 mesi hanno lavorato all’avvio del caseificio”.



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