Fondazione della Comunità Veronese: è il dono al servizio di quanti vogliono contribuire al bene comune con opere di solidarietà sociale e creando rapporti di fiducia fra le persone. La Fondazione, che nei giorni scorsi ha rinnovato il proprio Cda, fa un bilancio dei dieci anni di attività sul territorio. Ben 6 milioni di euro raccolti e destinati a progetti di prevalente ambito sociale, di cui quasi 400 mila raccolti nel solo 2024. Donatori in aumento, un focus sul disagio giovanile, stipulata una convenzione con Fondazione Cattolica.
Le donazioni provengono da privati cittadini, imprenditori e aziende veronesi, per un totale di 6 milioni di euro che sono andati al sostegno di progetti di varie realtà locali. A questo link le principali campagne attive. Prima di tutto il sociale, seguito dal restauro e la valorizzazione dei beni architettonici. E’ questo il tesoro della Fondazione della Comunità Veronese che, rinnovato il consiglio, ha confermato Giovanni Mantovani alla presidenza per i prossimi quattro anni.
MANTOVANI RIMARRà PRESIDENTE FINO AL 2028
“Il risultato è decisamente molto interessante, perché delle donazioni raccolte in dieci anni per oltre 6 milioni ne abbiamo già impegnati più di 5 sulla comunità veronese”, conferma il presidente Mantovani, “Sono andati a progetti che riguardano situazioni di ambito sociale comunque sono coerenti con un impegno nei confronti di tutta la realtà di Verona e della provincia”.
“Molto buono anche il risultato nel 2024: grazie a donazioni per circa 380 mila euro abbiamo finanziato 52 progetti. Cresciuto significativamente anche il numero dei donatori: siamo arrivati a quasi 600, e questo è per noi un segnale di grande attenzione da parte delle persone, singoli cittadini, imprenditori e aziende. Significa che la Fondazione è stata capace di costruire una sua credibilità”.
Una crescita costante, negli ultimi dieci anni, in termini di numeri e di impegno sul territorio. Solo per citare due progetti sostenuti nel 2024 dalla Fondazione: uno dell’Ospedale di Santa Giuliana dedicato alla cura del disturbo di salute mentale attraverso la realtà virtuale. Un altro, voluto dalla Cooperativa Sociale Hermete, dedicato ai “campus esperienziali”, con situazioni in cui ragazzi “a rischio dispersione” vengono coinvolti in situazioni di simulazione di ambiente lavorativo.
INTERVENTI SOCIALI E PER I GIOVANI FRAGILI
“Stiamo dando una grande priorità ai progetti che riguardano minori, adolescenti, post-adolescenti, tutta quella fascia di giovani che oggi sta manifestando particolare disagio e fragilità”, aggiunge Mantovani. “Abbiamo realizzato interventi di sostegno anche in collaborazione con l’amministrazione comunale di Verona e abbiamo investito su progetti che riguardano l’inserimento nel mondo del lavoro. Abbiamo capito infatti che una delle fasi più critiche per i giovani che vivono condizioni di disagio è proprio l’inserimento lavorativo, e quindi tante attività sono andate in questa direzione”.
Oltre ai 52 progetti che hanno ricevuto sostegno nel 2024, tante le iniziative volute e realizzate dalla Fondazione. Tra queste l’asta di beneficenza organizzata all’azienda vinicola Costa Arente di Grezzana a dicembre per raccogliere fondi a supporto dell’Associazione Sindrome di Down AGBD. I vini provenivano dalla collezione privata del presidente Mantovani e da cantine della Rete Valpantena. I fondi raccolti hanno finanziato un progetto di autonomia abitativa di tre ragazzi con la sindrome di down.
Anche per il futuro gli obiettivi sono ambiziosi. “Siamo proprio in un momento di grande crescita”, spiega Mantovani. “Abbiamo stipulato una convenzione con Fondazione Cattolica, oggi parte del Gruppo Generali che è uno dei soci fondatori della Fondazione, e questo ci permetterà un rafforzamento significativo. La nostra operatività è garantita da una decina di volontari che dedicano tantissime ore di impegno nell’arco dell’anno e siamo felici di poter dire che da oggi avranno a disposizione nuovi strumenti. Un nuovo sito internet, più facile da utilizzare da parte degli utenti, e soprattutto nuovi e più efficaci strumenti di fundraising”.
BILANCIO SOCIALE E SOSTENIBILITà D’IMPRESA
All’orizzonte, il 22 maggio, un convegno dal titolo “Sostenibilità di impresa e territorio: il ruolo chiave delle Fondazioni di Comunità”. L’appuntamento sarà in Sala Morone all’interno del Convento di San Bernardino a partire dalle 16.30. “Si tratta di un appuntamento dedicato al tema del bilancio sociale”, spiega Mantovani. “L’obiettivo per il futuro è infatti quello di creare rapporti sempre più stretti con gli imprenditori e le aziende del territorio. Le Fondazioni possono essere un pilastro del loro bilancio sociale e questa collaborazione non può che portare grandi benefici alle persone e a tutto il territorio”.
Per il quadriennio 2025-2028 è stato nominato un nuovo CdA: questi i consiglieri. Stefania Barana, Claudio Bianconi, Giangaetano Bissaro, Don Davide Vicentini e Giovanni Mantovani. Poi Roberto Marrella (per la Diocesi di Verona), Roberto Nicolis, Marco Ottocento, Umberto Pasqua, Eros Pinali (per la Fondazione UCID), Andrea Pressi, Sergio Rizzo (per Fondazione Segni Nuovi), Enrico Storti (per Fondazione Tovini), Riccardo Tessari, Enrico Verdari, Abramo Vesentini (per Generali), Tommaso Zanini e Piergiorgio Zingarlini (per Banco BPM). Per quanto riguarda il collegio dei Revisori nominati Stefano Romito, Enrico Bertaglia e Giuseppe Moretto. Il Cda ha rinnovato alla vicepresidenza Enrico Verdari e come anticipato Giovanni Mantovani presidente.
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La Fondazione è sorta nel 2010 ed è un ente non profit, autonomo e indipendente che promuove la cultura del dono (a questo link i riferimenti per sottoscrivere) e si pone al servizio di quanti desiderano contribuire al bene comune realizzando opere di solidarietà sociale e creando rapporti di fiducia fra le persone all’interno della comunità veronese.
La Fondazione si propone di facilitare le persone, le imprese e gli enti del terzo settore mosse dai principi della generosità e della gratuità, che desiderano realizzare i propri ideali di solidarietà con metodo ed efficienza, usufruendo tra l’altro dei benefici fiscali. La Fondazione opera in modo del tutto gratuito, è sostenuta dai soci e amministrata e gestita da persone che mettono liberamente a disposizione le loro conoscenze e le loro competenze professionali.
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