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Le Marche puntano sull’export a Expo 2025: una strategia economica tra artigianato e innovazione


Le Marche scommettono sull’internazionalizzazione e sull’export come leve strategiche per la crescita economica, e lo fanno scegliendo una delle vetrine globali più rilevanti: l’Expo 2025 di Osaka. In un contesto internazionale in cui la competitività territoriale si misura anche con la capacità di raccontare e vendere il proprio “saper fare”, la partecipazione della Regione all’Esposizione Universale in Giappone si configura come una mossa a forte impatto economico.

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Il progetto è stato presentato ad Ancona nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Raffaello. Al tavolo istituzionale erano presenti l’assessore alle Attività produttive Andrea Maria Antonini, il Commissario generale per l’Italia a Expo 2025 Mario Vattani, il compositore Giovanni Allevi (in collegamento), e l’architetto Antonella Nonnis, curatrice della mostra “Ars”.

Export e posizionamento competitivo

“La partecipazione a Expo 2025 rappresenta per le Marche un’occasione strategica per rafforzare la nostra proiezione internazionale”, ha dichiarato l’assessore Antonini. “L’export è il pilastro della nostra economia e il Giappone, con il suo alto potere d’acquisto e la sensibilità verso qualità e tradizione, è un mercato ideale per i nostri prodotti”.

Con circa 60 imprese coinvolte, la Regione punta a consolidare la propria posizione su mercati extraeuropei, promuovendo un sistema produttivo basato su artigianalità evoluta, manifattura di qualità e innovazione tecnologica. Settori chiave saranno la moda, il mobile/arredo e l’agroalimentare, comparti che compongono l’ossatura del tessuto imprenditoriale marchigiano.

Un Padiglione tra storytelling culturale e networking economico

Il Padiglione Italia, progettato dall’architetto Mario Cucinella e ispirato alla Città ideale di Urbino, sarà lo spazio fisico e simbolico in cui le Marche si racconteranno. Al centro dell’offerta espositiva ci sarà la mostra “Ars: tradition and innovation”, curata da Progetto Zenone e Elleemme Studio, che metterà in dialogo oggetti iconici come la tuta spaziale prodotta a Fano per l’astronauta Villadei con i merletti di Offida, i cappelli di Montappone e la poltrona Frau.

Il racconto sarà completato da circa 50 eventi economico-culturali in programma dal 1° al 7 giugno 2025, in occasione della Settimana della Regione Marche. Oltre a seminari e workshop, le imprese avranno accesso a spazi dedicati per incontri bilaterali e attività di business matching, sia dentro che fuori dal Padiglione Italia, in collaborazione con ICE, la Camera di Commercio Italiana in Giappone e il Consolato Generale d’Italia.

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Università e imprese: innovazione applicata al benessere e alla sostenibilità

Il valore economico dell’iniziativa non si limita alla promozione del Made in Marche. Il progetto ha anche un’importante componente legata alla ricerca applicata. L’Università di Macerata presenterà un progetto sull’integrazione tra blockchain, intelligenza artificiale e governance territoriale, mentre l’Università di Camerino si concentrerà sull’innovazione normativa per l’arredamento pubblico in aree ad alta densità, con attenzione a sicurezza e sostenibilità.

A completare il quadro, 22 progettualità imprenditoriali proporranno soluzioni avanzate in settori chiave, testimoniando la resilienza di un tessuto produttivo che, pur colpito da crisi industriali e sismi, continua a rigenerarsi attraverso l’innovazione.

Soft power e diplomazia economica

Secondo il Commissario Mario Vattani, “il Padiglione Italia rappresenta uno strumento di diplomazia della crescita, un hub dove domanda e offerta possono incontrarsi su scala globale”. Le Marche, in questo senso, si candidano a giocare un ruolo attivo, sfruttando Expo non solo per la promozione turistica, ma anche come leva di soft power economico.

Un’economia che parla il linguaggio dell’arte

A sigillare il legame tra creatività e impresa, sarà Giovanni Allevi — testimonial culturale di rilievo e simbolo del talento marchigiano — a esibirsi con un’orchestra d’archi giapponese. “Voglio portare in scena un dialogo tra culture attraverso la musica”, ha dichiarato, “come fanno da sempre le Marche, ponte naturale tra tradizione e futuro”. In un mondo post-pandemico che guarda all’Asia come nuovo epicentro della crescita globale, la scelta della Regione Marche di investire su Expo 2025 Osaka come catalizzatore di opportunità economiche appare tanto ambiziosa quanto strategica. Il futuro del made in Marche passa da qui: raccontarsi al mondo con autenticità e visione, puntando su qualità, innovazione e capacità di adattamento. E, soprattutto, dimostrando che dietro ogni prodotto c’è un territorio che pensa, crea e costruisce valore.



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