Comprendere i mutevoli scenari economici internazionali, unire le informazioni sul clima di incertezza generato dall’introduzione dei dazi da parte degli Stati Uniti e fare sistema tra istituzioni e imprese per affrontare le nuove sfide dei mercati. Sono queste le ragioni per cui oggi è stato convocato, presso la sede della Provincia autonoma di Trento, il Comitato strategico provinciale per l’internazionalizzazione. La riunione – presieduta dall’assessore allo sviluppo economico, lavoro, università, ricerca, Achille Spinelli, affiancato dalla dirigente generale del Dipartimento sviluppo economico, ricerca e lavoro, Laura Pedron – ha visto la presenza degli esponenti delle associazioni di categoria trentine e dei rappresentanti di alcune delle aziende locali maggiormente attive sui mercati internazionali.
Runione Comitato strategico per l’internazionalizzazione [
Veneri – Archivio Ufficio Stampa PAT]
“Abbiamo deciso di convocare questa riunione del comitato per affrontare il tema delle nuove politiche americane nei confronti del resto del mondo. Il quadro dopo l’intesa di Ginevra appare quantomeno complesso e sconfortante. Un’analisi a bocce ferme è impossibile da fare, e rimane sempre il rischio di una revisione e di schizofrenia commerciale, dato che le decisioni del più grande Paese manifatturiero del mondo hanno un impatto significativo su tutto il commercio mondiale. La nostra scelta è quindi stata quella di mettere a servizio il nostro sistema per cercare di ridurre il gap informativo e il processo burocratico documentale, capire alcune dinamiche di mercato internazionale e fare squadra per affrontare assieme uno scenario in continuo mutamento”, ha spiegato, in apertura, l’assessore Spinelli.
Nel corso dell’incontro sono stati presentati i dati dell’analisi effettuata da Prometeia, illustrati dall’esperto Claudio Colacurcio. Secondo quanto emerso, pur nell’incertezza degli attuali scenari e nella difficoltà di prevedere gli effetti economici concatenati, l’impatto atteso sull’export Trentino dei nuovi dazi appare nel medio periodo moderato (3% verso gli Usa, 1% verso il resto del mondo), provocato soprattutto dal clima d’incertezza più che dall’entità degli aumenti tariffari. Il settore più colpito in termini di minori esportazioni è la meccanica (primo settore di esportazioni verso gli Stati Uniti), mentre sono previsti cali limitati nell’export della filiera agroalimentare e nel vino. A difendere il posizionamento dell’export della Provincia è soprattutto la specializzazione sui segmenti “premium”, la bassa sostituibilità delle importazioni statunitensi con produzione domestica e il contemporaneo aumento dei dazi per molti Paesi concorrenti.
Complessivamente, il calo atteso sulla produzione trentina è di quasi 240 milioni di euro nel biennio 2025-2026, anche tenendo conto che gli effetti indiretti e indotti allargano il perimetro degli impatti anche a settori non esposti direttamente al mercato Usa. Nell’arco del biennio lo shock vale lo 0,4% in termini di Pil della Provincia, inferiore all’impatto previsto a livello nazionale (-0,7%).
Tra i consigli dell’esperto, quello di non abbandonare un mercato interessante per dimensione e qualità di spesa, un approccio più specifico al mercato in funzione della clientela e della concorrenza, la possibilità di esplorare nuovi mercati e la necessità di valutare possibili impatti per fornitori strategici colpiti indirettamente dai dazi.
Durante il dibattito, diversi esponenti delle associazioni di categoria e delle imprese locali hanno evidenziato una situazione di caos percepita, chiedendo un aiuto per fronteggiare i nuovi vincoli commerciali attraverso un’informazione puntuale e aggiornata.
“Il mercato americano è e rimane importante anche per il Trentino, ora dobbiamo capire quanto durerà questa politica economica che crea incertezza. Non è questa l’occasione per trovare soluzioni, ma per presentare dei dati e aprire un ragionamento assieme. Questo è un tavolo dove condividiamo delle analisi e valutiamo assieme ipotesi di intervento. Ci troveremo ancora per discutere di politiche per posizionare meglio il sistema trentino e trovare nuove opportunità”, ha concluso l’assessore.
(lb)
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