Microcredito

per le aziende

 

l’obiettivo è promuovere una mobilità equa, inclusiva e sostenibile


La povertà dei trasporti è una forma di vulnerabilità ancora poco riconosciuta, ma con un forte impatto sulla qualità della vita e sul tessuto socio-economico. Si verifica quando persone e comunità non hanno accesso a soluzioni di mobilità adeguate, sicure e accessibili, e questo llimita la partecipazione alla vita sociale, lavorativa ed educativa. Ebbene, ora è nato il Transport Poverty Lab, un osservatorio strategico per comprendere e contrastare le disuguaglianze e le barriere economiche che impediscono a una parte della popolazione di accedere in modo adeguato a servizi di mobilità efficienti, sicuri e sostenibili.  È promosso dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile e dalla Fondazione Transform transport Ets, con il supporto di Tper e Nordcom e presentato con il patrocinio del Mase, del e di Cassa depositi e prestiti. L’obiettivo è quello di proporre soluzioni per affrontare in modo sistemico e strutturato il fenomeno della povertà dei trasporti.

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

In particolare, il Rapporto finale sulla povertà dei trasporti redatto dalla Commissione europea, definisce la povertà dei trasporti come «l’incapacità o la difficoltà di individui e famiglie di sostenere i costi del trasporto privato o pubblico, o la mancanza o l’accesso limitato ai trasporti necessari per accedere a servizi e attività socioeconomiche essenziali, considerando il contesto nazionale e spaziale». Emergono due dimensioni del fenomeno, socio-economiche e territoriali, legate all’accessibilità ai servizi di trasporto, in particolare pubblici. Misurando tali dimensioni con un approccio basato sui dati e metriche quantitative, è possibile identificare le priorità degli interventi nelle aree di alta vulnerabilità per mitigare la povertà dei trasporti. Sei famiglie italiane su 10 possono spendere, infatti, per i trasporti meno del valore medio nazionale, stimato a 262 €/mese e, secondo un rapporto della Commissione europea, il 21% delle famiglie a rischio di povertà affronta costi di trasporto insostenibili.

Il Transport Poverty Lab vuole dare maggior visibilità a una realtà ancora sottovalutata che rischia di accentuare le disuguaglianze se non adeguatamente accompagnata da misure di inclusione. Proprio i trasporti, nella spesa mensile delle famiglie italiane rappresentano in media la terza voce di spesa, con il 10% sul valore complessivo, subito dopo le spese legate all’abitazione (39%) e le spese per il cibo (18%).

Il Transport Poverty Lab opererà come piattaforma di progettazione partecipata, coinvolgendo imprese del settore trasporti, associazioni di categoria, enti locali, istituti di ricerca e stakeholder della mobilità sostenibile. Tra gli output principali dei prossimi mesi, la redazione del Rapporto sulla povertà dei trasporti in Italia, con una mappatura territoriale del fenomeno e approfondimenti sulle correlazioni tra reddito e accessibilità. Le tre direttrici operative lungo le quali si svilupperà il progetto sono quelle della consapevolezza del fenomeno all’interno del dibattito pubblico e istituzionale sui trasporti; della costruzione di una solida base dati; della proposizione di politiche pubbliche, strumenti normativi e soluzioni integrate per ridurre l’esclusione legata alla mobilità.

A livello internazionale, per affrontare la povertà dei trasporti si sono diffusi strumenti di intervento mirati alla stimolazione della domanda: misure che riducono le barriere economiche all’accesso alla mobilità, in particolare per le fasce vulnerabili, come ad esempio:

Mobility Wallet: portafogli digitali per pagare TPL, sharing e taxi, legati al reddito (es. Los Angeles, Bruxelles, Francia).

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

Incentivi per veicoli sostenibili: bonus maggiorati per auto e bici elettriche destinati a famiglie a basso ISEE (Italia, California, Germania).

Tariffe agevolate su taxi e ridehailing: sconti per donne, anziani, disoccupati (es. Trento).

Trasporto pubblico sussidiato: abbonamenti gratuiti o a prezzo ridotto (es. Bonus Trasporti Italia, modello “Solidarity Pricing” in Francia).

Trasporto a chiamata (DRT): servizi su richiesta per aree rurali o periferiche con tariffe sociali.

Carpooling incentivato: premi o tariffe agevolate per pendolari con redditi bassi (es. Francia, progetto Karos).

Strumenti, questi, che puntano soprattutto su incentivi alla domanda e accesso a veicoli sostenibili, ma richiedono un rafforzamento dell’offerta di servizi e una maggiore integrazione con il trasporto pubblico per risultare realmente inclusivi ed efficaci.



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