Customise Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorised as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyse the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customised advertisements based on the pages you visited previously and to analyse the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

Microcredito

per le aziende

 

Prato, le aziende tessili cambiano approccio: ora l’86% è disponibile ad aggregarsi


Le aziende tessili di Prato sono rimaste finora diffidenti sia verso le aggregazioni, sia verso le reti d’impresa, sia verso le le operazioni di M&A, che tanto impatto hanno avuto in distretti vicini come quello della pelletteria di Scandicci o quello della concia di Santa Croce sull’Arno. Ma in futuro le cose potrebbero cambiare, visto che – secondo una ricerca promossa dall’associazione PratoFutura guidata da Marco Ranaldo e presentata pochi giorni fa – sta cambiando la mentalità degli imprenditori.

Contabilità

Buste paga

 

Il 30% valuterebbe l’ingresso di un investitore

Se l’80% di coloro che ha risposto all’indagine (più di 300 questionari compilati online tra dicembre 2024 e marzo 2025) non ha mai avuto esperienze di aggregazione – considerate una delle soluzioni possibili per ridurre la vulnerabilità e aumentare la competitività – l’86% risponde di essere ora disposto a valutare forme di aggregazione parziale, e il 70% si dice aperto anche ad aggregazioni totali. Il 30% valuterebbe inoltre l’ingresso di un investitore, soprattutto industriale (50%), e in minor misura finanziario (15%). Le piccole aziende sono più restìe a muoversi verso forme di collaborazione o crescita per integrazione a causa della mancanza di competenze, riferimenti, fiducia. “Le aggregazioni sono uno dei modi più semplici – ha spiegato il presidente Ranaldo – ma ci possono essere tanti altri esempi come le fusioni, le reti d’impresa, le acquisizioni. Prato ha capito che vanno aumentate le dimensioni delle aziende. C’è bisogno di una visione di distretto unica e non frammentata”.

Poche acquisizioni e ancora meno aggregazioni

Negli ultimi anni le operazioni di aggregazione si contano sulle dita di una mano: quella tra Carbonizzo Cocci srl e F.lli Bianchi srl, che hanno acquisito anche un terzo carbonizzo, Carbosilta srl, dando vita nell’aprile 2023 alla nuova società CarboPrato, specializzata nella carbonizzazione in pezza, passaggio fondamentale del tessile laniero per eliminare le impurità presenti nei semilavorati; o la nascita del Gruppo Bisentino che ha messo insieme Lanificio Bisentino, Filatura di Spicciano e Manifattura Big. Sul fronte acquisizioni: Lanificio dell’Olivo (filati) acquisito dal fondo Ethica Global Investments ; Beste (tessuti e filati) entrata nel polo dei terzisti Holding Moda; Lanificio Pontetorto (tessuti tecnici) acquisito dal gruppo giapponese Daidoh Limited Clothing; Filati Biagioli Modesto acquisita da Prada e Zegna.

Più della metà delle imprese non vede prospettive di crescita

“Il 53% degli imprenditori non vede prospettive di crescita nel contesto attuale”, afferma la ricerca di PratoFutura indicando che “solo l’8% è ottimista sullo sviluppo”. Addirittura il 30% – dunque quasi un imprenditore su tre – si attende un declino della propria impresa nei prossimi cinque anni. Il fatto di essere inserito in un distretto, considerato ancora una risorsa dalla maggior parte delle imprese, non basta più. Ora – conclude la ricerca – si deve cambiare: “Serve un progetto di distretto, strumenti per favorire aggregazioni, e politiche per governare il cambiamento invece di subirlo. La sfida è modificare il modo di lavorare, non cambiare lavoro”.





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Prestito personale

Delibera veloce

 

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Contributi e agevolazioni

per le imprese