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Patrimonio del Trentino, dall’hotel di Sissi al Muse: gli immobili valgono 500 milioni. «L’ombra del bando truccato»


di
Alessandro Rigamonti

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L’inchiesta «Sciabolata» ha colpito il braccio operativo della Provincia di Trento: nel 2023, il presidente Andrea Villotti prendeva 54.250 euro all’anno

La sciabola ha colpito anche Patrimonio del Trentino Spa, il braccio operativo della Provincia autonoma di Trento per quanto riguarda la compravendita di beni immobili. Nell’operazione «Sciabolata» della guardia di finanzia risultano indagati Andrea Villotti, Michele Maistri e Rocco Bolner, rispettivamente ex presidente, direttore generale e responsabile dell’area legale di Patrimonio del Trentino. L’accusa è di aver creato un bando «confezionato in modo sartoriale», scrive il gip Gianmarco Giua nell’ordinanza, per favorire l’acquisto del Grand Hotel Imperial di Levico da parte di Claudio Agostini, il presunto regista dell’organizzazione criminale svelata dall’operazione della guardia di finanza.

La costituzione nel 2005

Ma cerchiamo di capire quanto è importante Patrimonio del Trentino per la provincia autonoma. Prima un po’ di storia. La società è stata costituita grazie alla legge provinciale numero 1 del 10 febbraio 2005 approvata dal governatore Lorenzo Dellai. L’articolo 14 della legge si intitola «Costituzione della società Patrimonio del Trentino», una società interamente pubblica creata al fine di «valorizzare il proprio patrimonio», è scritto nella norma. Qual è il fine di questo nuovo ente? « La società provvede per conto della Provincia e dei suoi enti funzionali all’acquisizione, alla riqualificazione, alla conservazione, alla gestione, alla manutenzione, all’alienazione e allo sviluppo dei beni e di diritti sui beni — è spiegato nel dispositivo —. La società può fornire alla Provincia attività di consulenza, assistenza e altri servizi in materia di progetti d’investimento e di sviluppo economico, di collaborazione pubblico-privata e finanza di progetto, di strumenti finanziari per la gestione e la valorizzazione del patrimonio e per il finanziamento dei progetti d’investimento». La sua nascita si inquadra nell’ambito dell’innovazione nelle politiche finanziarie che la Provincia ha promosso mediante la costituzione dei cosiddetti «strumenti di sistema». Lo slogan della società è «Creiamo valore».




















































Un patrimonio immobiliare da oltre 500 milioni

Navigando sul sito si può vedere il patrimonio immobiliare della società concesso per le esigenze della pubblica amministrazione. Tra gli edifici posseduti spicca: il quartiere fieristico di Riva del Garda, il presidio ospedaliero San Giovanni a Mezzolombardo, il MUSE e la BUC a Trento e gli immobili della Fondazione Mach. Nell’ottica di riqualificazione, adesso la società sta lavorando, ad esempio, sull’ampliamento del centro congressi di Riva, con la realizzazione del teatro e sulla realizzazione del nuovo studentato a Piedicasello. Ma ci sono anche i fabbricati in vendita, ovvero «immobili non direttamente interessati da valorizzazioni di interesse pubblico, quindi cedibili in proprietà o godimento a privati» che vengono ceduti tramite un’asta pubblica. Questo è il caso dell’ormai celebre Grand Hotel Imperial a Levico Terme. Le immobilizzazioni valgono 553.210.611, di cui 524.110.904 solo di terreni e fabbricati.

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I bilanci

Arrivando al bilancio, in Patrimonio del Trentino lavorano 28 dipendenti e nel 2023 il fatturato è stato di 14.765.731, in leggero calo rispetto a quello del 2022. Alla fine, il risultato prima delle imposte è stato di 3,01 milioni di euro e l’utile d’esercizio si è attestato a 1,6 milioni di euro. Patrimonio del Trentino, come detto, nacque nel 2005, sotto la presidenza di Claudio Bortolotti e con un capitale sociale (ovvero il valore delle somme e dei beni conferiti dai soci, a titolo di capitale di rischio, all’atto della costituzione dell’impresa) di 120.ooo euro. Nel 2020 Villotti ha preso il timone della società fino allo scorso luglio, quando la Provincia ha scelto Sergio Anzelini come nuovo amministratore unico. In quasi vent’anni di storia, Patrimonio del Trentino ha aumentato il suo capitale sociale fino a 329.883.065 euro. Si tratta della cifra più alta tra le società partecipate interamente (o quasi) dalla Provincia. Per dare un metro di paragone, il capitale sociale di Trentino Sviluppo è di 200 milioni di euro e quello di Trentino Trasporti si attesta sui 31.629.297 euro. Invece, come impegno finanziario per le casse provinciali nel 2023, con quasi 29,92 milioni di euro, si posizionava al quarto posto tra le aziende controllate dal pubblico (Trentino Trasporti impegna quasi 122 milioni di euro).

L’indennità del presidente

Ma quanto guadagnano i vertici della società? Nel 2023, Villotti per il suo ruolo di presidente ha preso 54.250 euro all’anno, di cui 30mila per la presidenza, 21mila per le deleghe e 3.250 di gettone di presenza. Adesso, secondo la delibera dello scorso luglio, per il suo ruolo Anzelini prenderà 39mila euro, esclusi i rimborsi spese.

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13 maggio 2025

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