“Saluto con grande soddisfazione l’ok definitivo dell’Aula del Senato al disegno di legge sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione d’impresa, già approvato dalla Camera. Dopo decenni di attesa, un importante passaggio della Costituzione assume finalmente concretezza nel nostro ordinamento”. Lo dichiara Marco Osnato – presidente della Commissione Finanze della Camera e responsabile economico di Fratelli d’Italia – commentando il via libera di Palazzo Madama al testo che, unificando diverse proposte a partire da quella di iniziativa popolare promossa dalla Cisl, attua l’articolo 46 della Carta.
“Questo provvedimento offre una risposta chiara, più che mai attuale, all’esigenza di un sistema produttivo in cui le parti siano sempre più coese, ciascuno con il suo ruolo insostituibile, per generare ricchezza diffusa. E lo stesso iter parlamentare dimostra quanto il centrodestra sia pronto a recepire le istanze della società civile, a partire da quelle di un sindacato aperto e pragmatico. Quando sarà in vigore, le imprese avranno tutto l’interesse a modificare i loro statuti per rendere effettive le numerose forme di partecipazione previste, perché in ciascuna di esse risiedono opportunità di crescita, nell’ottica di uno ‘sviluppo integrale’ della persona umana. Al mio amico e collega Lorenzo Malagola, che ha seguito il percorso di questa norma storica, il mio grazie più sincero per un risultato di altissimo valore”, conclude Osnato.
“Fratelli d’Italia vota convintamente e con orgoglio a favore della legge di iniziativa popolare per la partecipazione dei lavoratori alla gestione delle aziende perché siamo certi che occorra sminare il conflitto sociale tra datori di lavoro e lavoratori e dare in questo modo il colpo di grazia alla lotta di classe. Sono state raccolte 400mila firme e il governo Meloni ha provveduto allo stanziamento di 69 milioni di euro affinché questa storica legge possa finalmente vedere la luce”, afferma in Aula il senatore di Fratelli d’Italia Gianni Berrino, componente la Commissione Lavoro a Palazzo Madama.
“Nel rispetto dei diversi ruoli e delle differenti responsabilità, il contributo diretto dei lavoratori in passaggi e decisioni fondamentali della vita aziendale supera il tradizionale schema delle relazioni tra mondo del lavoro e sistema delle imprese. Ora abbiamo finalmente a disposizione uno strumento idoneo a permetterci di passare da un sistema basato dalla contrapposizione, talvolta aprioristica e quindi ideologica, alla volontà di concorrere insieme al miglior risultato possibile. Approdiamo, infatti, ad una nuova visione delle relazioni sindacali, dove il bene comune è davvero al centro di ogni scelta. Un impegno che si traduce in realtà solo centrando due obiettivi principali condivisi, e tra loro concorrenti: migliorare la qualità del lavoro, che vuol dire anche tutelare al meglio il potere d’acquisto dei salari, e sostenere le imprese in ogni sforzo di incrementare la produttività e quindi verso una maggior competitività.
La concreta possibilità di ridare la giusta dignità e centralità al lavoro passa anche da qui. I lavoratori potranno diventare davvero protagonisti in passaggi cruciali dei processi lavorativi, dalla programmazione alla formazione e quindi anche in quel tema, che ci occupa e preoccupa tantissimo, cioè la sicurezza nei luoghi di lavoro. E le imprese potranno trarre vantaggio da questa partecipazione per rilanciare la produttività, obiettivo indispensabile ed indifferibile in un contesto mondiale sempre più dinamico ed in fase di grandi mutamenti.
Nonostante l’Istat certifichi mensilmente il raggiungimento di un livello record di occupati, siamo consapevoli che il nostro sistema economico sconta ancora uno storico gap negativo in termini di occupazione femminile e giovanile rispetto alla media europea. Gap che dobbiamo recuperare molto velocemente, anche e soprattutto per contrastare gli effetti negativi della crisi demografica”, aggiunge la senatrice di Fratelli d’Italia Paola Mancini, componente la commissione Lavoro a Palazzo Madama e relatore del provvedimento.
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