È stata pubblicata una gara d’appalto per la progettazione di due nuovi termovalorizzatori in Sicilia. Una svolta strategica e operativa per una regione che da anni soffre una cronica emergenza rifiuti e una forte dipendenza dalle discariche e che, se riuscirà nell’impresa, potrebbe diventare un modello per altri territori italiani ancora in ritardo.
Quanto costeranno i termovalorizzatori in Sicilia
L’annuncio è arrivato il 9 maggio 2025: Invitalia, in qualità di Centrale di Committenza per il Commissario straordinario per la valorizzazione energetica e la gestione del ciclo dei rifiuti in Sicilia, ha pubblicato la procedura di gara per l’affidamento della progettazione di fattibilità tecnico-economica e della direzione lavori (opzionale) dei due impianti.
Il valore complessivo dell’appalto è pari a 44 milioni di euro, suddivisi equamente tra la fase progettuale (22 milioni) e l’opzionale direzione lavori (altri 22 milioni).
Ma il vero nodo economico riguarda l’importo complessivo dei lavori che, secondo le stime, raggiungerà un valore di circa 600 milioni di euro, destinati al finanziamento delle più avanzate soluzioni tecnologiche e impiantistiche, nel pieno rispetto dei principi di sostenibilità ambientale, con la massima attenzione ai livelli di sicurezza e qualità delle emissioni in atmosfera.
Dove verranno costruiti e cosa cambierà
Gli impianti sorgeranno nelle aree metropolitane di Palermo e Catania, due territori tra i più popolosi dell’isola, oggi costretti a fare i conti con discariche sature, alti costi di trasporto fuori regione e un sistema di raccolta spesso inefficiente.
L’obiettivo è chiaro: trasformare i rifiuti in energia, riducendo drasticamente il ricorso all’interramento, migliorando l’autosufficienza impiantistica e contribuendo alla transizione ecologica.
La gara non si limita a una semplice progettazione, infatti, ma impone, come accennato sopra, standard tecnologici elevati e il rispetto rigoroso dei criteri di sostenibilità ambientale, cui adozione e rispetto riconoscerà ai partecipanti all’appalto precise premialità.
Nel dettaglio, sono previsti premi per i progettisti che adotteranno soluzioni in linea con i Criteri Minimi Ambientali (Cam), corredate da studi Lca (Life Cycle Assessment, ovvero analisi del ciclo di vista) e Lcc (Life Cycle Costing, ovvero la valutazione del costo del ciclo di vita).
In parole semplici, si premia chi dimostra – dati alla mano – di saper progettare impianti che durino nel tempo, costino meno nella gestione e abbiano un impatto ambientale ridotto.
Legalità e trasparenza come priorità
Considerato l’investimento così ingente, per scongiurare il rischio di infiltrazioni illecite, Invitalia ha previsto una serie di misure di legalità fin dalla fase di affidamento della gara, garantendo massima trasparenza e tracciabilità.
Le aziende interessate a partecipare alla gara hanno tempo fino al 9 giugno 2025 per presentare le loro proposte sulla piattaforma InGaTe – Invitalia Gare Telematiche. Si tratta solo del primo passo: una volta aggiudicata la progettazione, seguirà la fase esecutiva e infine la realizzazione vera e propria, che potrebbe vedere la luce entro pochi anni, se non sorgeranno intoppi burocratici o opposizioni territoriali.
Di fatto, la costruzione dei nuovi termovalorizzatori in Sicilia rappresenta molto più di un progetto regionale, ma è un banco di prova per l’Italia intera, alle prese con la necessità di chiudere il ciclo dei rifiuti e ridurre la propria dipendenza da discariche e dall’estero.
La sfida, oggi, è dimostrare che gli impianti possono essere compatibili con l’ambiente, efficienti nella gestione, e soprattutto, accettati dai cittadini, attraverso un percorso chiaro, trasparente e partecipato.
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