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la sicurezza preoccupa le imprese – Agipress – Agenzia di stampa nazionale


Franco Marinoni, direttore generale di Confcommercio Toscana

AGIPRESS – FIRENZE – Più insicuri rispetto alla media dei colleghi italiani. Preoccupati soprattutto dal crescendo di furti, malamovida e baby gang, ma anche da abusivismo e contraffazione. Più propensi a proteggersi da soli installando allarmi e videosorveglianza, un po’ meno a denunciare eventuali episodi di usura e racket. È questa, in estrema sintesi, la fotografia degli imprenditori del terziario in Toscana – e nel resto del centro Italia – così come emerge dall’indagine annuale di Confcommercio sulla Legalità, presentata il 14 maggio a Roma in occasione della dodicesima edizione della Giornata “Legalità, ci piace”, un appuntamento volto a sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulle conseguenze dei fenomeni criminali per l’economia e le imprese.
Il focus dedicato al Centro Italia, rielaborato da Confcommercio Toscana, rivela che il 29,8% delle imprese del terziario di mercato segnala un peggioramento dei livelli di sicurezza nel 2024, un dato che rispecchia la media nazionale (30,0%). Furti, rapine, atti di vandalismo e spaccate sono i fenomeni criminali percepiti come in maggior aumento, con il 30,0% delle imprese del Centro Italia che segnala un incremento dei furti, un dato superiore alla media nazionale (28,0%). Nonostante la percezione di insicurezza sia diffusa, “solo” il 33,8% degli imprenditori del Centro teme di essere esposto a fenomeni criminali, una percentuale più bassa rispetto al dato nazionale (31,3%). I furti continuano a rappresentare la principale preoccupazione per gli imprenditori del centro Italia, con un 35,3%, ben al di sopra del dato nazionale (33,2%).
Particolarmente preoccupante è l’impatto di abusivismo e contraffazione, che penalizzano il 63,2% delle imprese del Centro, una quota superiore al dato nazionale (60,1%). Tra gli altri fenomeni allarmanti segnalati nelle interviste ci sono quelli delle “baby gang” e della “mala movida”. Il 28,2% delle imprese del Centro Italia dichiara di aver riscontrato episodi di criminalità legati alle baby gang, una percentuale superiore alla media nazionale (21,3%), mentre il 33,9% teme la “mala movida” per gli atti di vandalismo (50,3%) e il degrado urbano (44,1%) che comporta. Permangono inoltre i timori legati a usura e racket: il 22,4% degli imprenditori si dichiara “molto preoccupato”, sebbene il dato sia inferiore alla media nazionale (25,8%), così come inferiore è la propensione alla denuncia (60,5% degli intervistati rispetto alla media nazionale del 63,1%). L’85,5% delle imprese ha investito in misure di sicurezza, in particolare in allarmi antifurto e sistemi di videosorveglianza. Un valore superiore al dato nazionale, pari all’82,9%.
«I dati dell’indagine confermano come la sicurezza resti una questione cruciale per le nostre imprese – dichiara Franco Marinoni, direttore generale di Confcommercio Toscana –. La legalità non è solo un valore etico, ma un presupposto fondamentale per il lavoro e lo sviluppo economico. Per questo, Confcommercio è al fianco delle imprese, promuovendo la cultura della legalità e collaborando con le istituzioni per garantire un contesto sicuro e competitivo».

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