Oltre la metà degli obiettivi complessivi del Pnrr sono stati raggiunti ma l’avanzamento finanziario non è in linea con il cronoprogramma e serve un’accelerazione importante fino al giugno del 2026. Questo dualismo emerge dalla relazione semestrale della Corte dei Conti sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
I 67 obiettivi del secondo semestre 2024 (35 milestone e 32 target) sono stati raggiunti facendo salire al 54% il livello complessivo di attuazione del Pnrr, in linea con la programmazione e in rialzo di 11 punti rispetto al semestre antecedente.
Per la prima metà del 2025, gli accordi che l’Italia ha siglato con Bruxelles prevedono ulteriori 40 obiettivi. Di questi tre obiettivi sono stati indicati come già completati: il primo target, relativo alla misura Transizione 4.0, consisteva nella concessione di crediti d’imposta alle imprese sulla base delle dichiarazioni dei redditi presentate nel periodo 2021-23; gli altri due sono ascrivibili alla misura «Progetti di ricerca di rilevante interesse nazionale (Prin)» del Ministero dell’università e della ricerca e riguardavano l’aggiudicazione di oltre 5.500 progetti di ricerca (a fronte del target di oltre 5.350) e l’assunzione di 3.279 ricercatori (dato di molto superiore al target di 900 unità).
Sono 14 gli interventi per i quali sono messe in luce, evidenzia la Corte contabile, problematiche «riconducibili a difficoltà del mercato a soddisfare la richiesta ovvero a complessità procedurali ovvero ad eventi sopravvenuti non prevedibili, in grado di mettere in discussione la possibilità di portare a compimento l’iniziativa come originariamente prefigurata». Per 11 di queste misure l’Amministrazione lascia prefigurare una richiesta di modifica alla Commissione Ue, al fine di assicurare la buona riuscita dell’attuazione.
Serve accelerare la spesa
A fronte di tale marcia serrata nel percorso segnato da milestone e target, la Corte dei conti segnala che il livello della spesa sostenuta ha superato, a fine 2024, la soglia dei 63,9 miliardi, circa il 32,9% delle risorse del Piano e circa il 73% di quelle che erano programmate entro tale anno, a seguito delle progressive revisioni che hanno determinato slittamenti in avanti della programmazione finanziaria.
L’incremento registrato nel corso del 2024 si attesterebbe a circa 18,8 miliardi (+12 punti sul 2023), un dato che rappresenta solamente il 44% di quanto previsto per tale annualità nel cronoprogramma finanziario aggiornato.
La completa attuazione finanziaria del Pnrr richiederà il raggiungimento di tassi di progresso annuale della spesa, nel prossimo quest’anno e nel 2026, superiori di oltre 3 volte quelli registrati a livello medio nel triennio 2022-24 pari a circa 19,5 miliardi annui.
In particolare, segnala la Corte, l’accelerazione richiesta da qui al termine del periodo di realizzazione è particolarmente significativa per gli interventi delle missioni 5 «Inclusione e coesione» e 6 «Salute», le quali dovranno assicurare livelli di spesa più consistenti di quelli finora sperimentati di oltre 7 volte. (riproduzione riservata)
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