Sono uscito dagli Accessibility Days 2025, che si sono celebrati giovedì 15 e venerdì 16 maggio all’Istituto dei ciechi di Milano con queste domande non retoriche:
• Quanto sarebbe giusto, utile, conveniente se ogni azienda attivasse un codice etico con il quale si impegna a rendere accessibili le proprie presenze digitali?
• Quanto sarebbe importante impegnarsi fin dalla progettazione a creare prodotti digitali pensati per tutti, eliminando le barriere architettoniche digitali?
• In che modo l’intelligenza artificiale generativa e conversazionale può facilitare tutto questo?
Dal 28 giugno 2025 tutte le aziende dovranno rendere accessibile la loro presenza digitale, i loro prodotti e i servizi online
Accessibilità digitale, le tecnologie che non escludono
D’altronde a questo puntava il tema di quest’anno, “Il digitale che accoglie”: un invito a costruire tecnologie che non escludano, ma anzi valorizzino ogni persona, un digitale che “ascolta i bisogni di ciascuno di noi e crea ponti anziché barriere”, come ha ribadito il Consiglio Direttivo di Accessibility Days.
Questo è stato il fulcro di oltre 100 appuntamenti all’insegna della accessibilità digitale, by default e by design. Termini oscuri per noi non addetti ai lavori, ma il cui significato è in realtà semplice da capire.
L’accessibilità digitale by design
Quando progettano un’app o un sito web avendo in mente l’accessibilità “by design”, gli sviluppatori si chiedono: “Come può usarlo una persona non vedente? Chi ha difficoltà motorie? E chi ha problemi di udito?” Questo approccio porta a soluzioni più eleganti ed efficaci, perché le funzioni per l’accessibilità vengono da subito integrate nel progetto.
L’accessibilità digitale by default
L’accessibilità “by default” significa invece che le funzioni inclusive sono attive automaticamente, senza bisogno di adattamenti speciali successivi. In questo modo, tutti possono usare il prodotto facilmente, indipendentemente dalle loro capacità o limitazioni.
I benefici dell’accessibilità digitale
I benefici dell’accessibilità by design e by default sono molti: i prodotti risultano migliori per tutti (non solo per le persone con disabilità), si risparmiano i costi di modifiche successive, si evitano problemi legali legati alla discriminazione e alla non osservanza delle leggi. Inoltre si evita la tentazione di prendere la scorciatoia degli overlay, aggiustamenti che non garantiscono l’accessibilità e non sono conformi alle leggi italiane e alle indicazioni europee.
Intelligenza artificiale e accessibilità digitale
n questo scenario, l’intelligenza artificiale generativa sta rendendo più facile l’approccio by default e by design, perché suggerisce automaticamente come migliorare l’accessibilità durante lo sviluppo e adatta i contenuti alle esigenze di ogni persona. Per esempio, durante la creazione di siti web e app, l’IA può analizzare automaticamente il codice e suggerire miglioramenti. Circa la fruizione dei contenuti, l’IA li adatta in tempo reale alle esigenze specifiche di ciascuno.
Insomma, non mancano le modalità per percorrere la strada dell’accessibilità digitale. Ora sta alle aziende, ai professionisti del digitale e a ciascuno di noi.
L’accessibilità non è un costo, ma un investimento
Per le aziende, l’accessibilità non va considerata un costo ma un investimento che amplia il mercato potenziale e crea un vantaggio competitivo. Non serve essere perfetti da subito, ma occorre definire obiettivi graduali, formare il personale e organizzare test con persone con disabilità durante il processo di sviluppo.
Per i professionisti del digitale il consiglio è di integrare strumenti di verifica dell’accessinel processo di sviluppobilità nel flusso di lavoro quotidiano, per identificare rapidamente le principali barriere all’accessibilità insite nei progetti.
Per tutti noi. Celebriamo pubblicamente le esperienze digitali inclusive che incontriamo e, invece, quando incappato in siti o app non accessibili, non restiamo in silenzio. Segnaliamo il problema attraverso i canali di feedback e sui social media, “educando gentilmente” le organizzazioni all’importanza dell’inclusione digitale.
Raggiungere l’accessibilità totale si può fare, consapevoli che non è carità e non è solo conformità alle norme. È ascolto. È innovazione. È rispetto. È business intelligente. È il futuro che tutti meritiamo. Adelante!
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