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Pnrr, gli appalti più importanti in Sardegna presi da imprese del ‘continente’ o straniere


 In Sardegna ad aggiudicarsi gli appalti più sostanziosi, anche al tempo del Pnrr, sono sempre imprese da oltre Tirreno. La conferma arriva dall’ultimo report della Cna Sardegna che analizza le gare aggiudicate nell’isola tra il 2017 e il 2024, per lavori di importo superiore a un milione di euro. Ebbene, nel quinquennio 2020-2024 il 63% delle gare più “ricche” è stato appannaggio di imprese del Continente o non italiane. Sul fronte della spesa, lo squilibrio a favore di imprese non sarde è ancora più rilevante, arrivando addirittura all’83%. In base alla ricerca, l’importo medio delle gare aggiudicate a imprese sarde, nel campione in osservazione riferito sempre ai soli lavori di importo superiore a un milione, si attesta a 4,5 milioni, contro gli oltre 12 che in media riguardano i contratti assegnati a imprese non isolane. Nel dettaglio, sono state esaminate 813 aggiudicazioni di gare di importo superiore a un milione, di cui 296 censite nel quadriennio 2017-2020 e 517 in quello successivo. Il primo risultato che emerge dal report è che in entrambi i periodi risulta maggioritario il numero di imprese “non domestiche” che si aggiudicano lavori di importo superiore a un milione, con una percentuale che- già importante nel primo quadriennio, quando raggiungeva il 60%- sale al 63% nel periodo più recente. Sul fronte della spesa, lo squilibrio a favore di imprese non isolane è ancora più rilevante, attestandosi al 78% tra il 2017 e il 2020, e salendo all’83% nel quadriennio successivo.

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Un’altra informazione rilevata dal dossier riguarda la provenienza delle imprese che si aggiudicano grandi lavori in Sardegna: tra i vari territori nazionali di provenienza, le imprese laziali sono le più numerose, con il 23% del numero di aggiudicazioni a favore di imprese non sarde nel periodo in osservazione. Seguono le campane con il 12,5% e sugli stessi livelli le siciliane, mentre si collocano sotto il 10% le imprese lombarde. Queste ultime guidano, invece, la classifica economica, risultando aggiudicatarie di oltre il 20% del valore complessivo dei bandi di gara di importo superiore a un milione affidati, tra il 2017 e il 2024, a imprese fuori regione. Seguono le laziali con poco meno del 16%, e quelle localizzate in Emilia-Romagna, con meno del 10% del valore complessivo. “Come in passato il rischio è quello di attraversare periodi congiunturali favorevoli, è il caso del Pnrr, contrassegnati da un’elevata mole di investimenti, che però non producono un consolidamento del tessuto produttivo isolano, che continuerà a conservare gli elementi di debolezza strutturale conosciuti da tempo”, il commento in una nota congiunta Francesco Porcu e Antonello Mascia, rispettivamente segretario regionale della Cna Sardegna e presidente di Cna Costruzioni. È urgente per i vertici di Cna Costruzioni attivare “una politica industriale per il settore che orienti il modello dell’offerta verso forme più strutturate che assecondino e favoriscano il tessuto produttivo isolano. Servono strumenti che incentivino le aggregazioni, premino la formazione, l’innovazione, i processi di consolidamento e di qualificazione dei soggetti imprenditoriali”.





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