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Giustizia, ancora tempi lunghi per i processi civili. «Così è difficile raggiungere il target Pnrr»


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Tornano ad aumentare in Italia, così come in Puglia, i tempi delle cause civili dopo un periodo di calo avviato nel 2021. Nel 2024 la riduzione si è fermata e il disposition time ne è una conferma: l’indicatore che stima la durata prevedibile dei procedimenti, è rimasto di circa 16 mesi, passando dai 486 giorni del 2023 ai 488 del 2024 (+0,4%). I tribunali pugliesi tengono botta, registrano in media performance migliori di altre realtà italiane nonostante i traguardi previsti dal Pnrr (-40% entro il 2026) siano lontani. «A Bari spiega il presidente del tribunale locale, Alfonso Pappalardo abbiamo quasi raggiunto il target relativo al disposition time ma siamo in ritardo, così come in altri casi italiani, con lo smaltimento dell’arretrato. Oltre a smaltirlo, si devono mandare avanti le sopravvenienze: non ci si può solo concentrare sulle pendenze. In questi ultimi anni si sono aggiunte una serie di competenze che gravano sui tribunali distrettuali e li mandano in crisi. Bari ha competenza per la mafia poi c’è la materia dell’immigrazione e quella del tribunale delle imprese che addirittura copre l’intera area regionale. Gli organici non sono stati potenziati, più di tanto la produttività non si può aumentare perché andrebbe a scapito della qualità». «Nel 2024 – racconta Antonio Del Coco, presidente del tribunale di Lecce – i procedimenti civili iscritti sono aumentati del 13,2% rispetto al numero degli iscritti nel 2023. A questo aumento si aggiunge una flessione dei procedimenti definiti a causa di una situazione di grave carenza di organico che permane a tutt’oggi essendo vacanti nel settore civile 3 posti di presidente di sezione e 6 posti di giudice. Notevoli le carenze di organico tra le fila dei giudici onorari presso il tribunale. Ciononostante il disposition time è cresciuto di pochissimo passando da 287 giorni del 2024 a 316 giorni del 2024. A testimonianza dell’impegno profuso dai colleghi. Confermo l’aumento a dismisura dei procedimenti in materia di protezione internazionale. Ma con le armi spuntate la strada da percorrere mi sembra essere nettamente in salita».

Il presidente del tribunale di Brindisi, Vincenzo Scardia, stila un’analisi degli obiettivi del Pnrr: «Uno riguarda il disposition time, da allineare nei tempi medi dell’Unione Europea, l’altro il cosiddetto arretrato patologico. L’obiettivo è la riduzione del 40% nel settore civile nei tre gradi di giudizio. Poi c’è l’obiettivo di smaltimento dell’arretrato, individuato nella soglia del 90% per le cause civili comprese tra il primo gennaio 2017 e il 31 dicembre 2022. Sono obiettivi molto ambiziosi è il suo giudizio – tenuto conto della situazione critica dell’organizzazione giudiziaria a livello nazionale. Sia l’Anm sia il Csm, quando sono stati fissati, hanno lanciato l’allarme: hanno chiaramente detto che sarebbe stato molto difficile assicurare il raggiungimento di questi target. Intanto prosegue Scardia – l’aggressione dell’arretrato c’è stata sia nel nostro distretto sia in Italia. Tutto gli uffici giudiziari si sono rimboccati le maniche riorganizzando la dimensione del lavoro. Il magistrato ha smesso di lavorare da solo, è passato all’organizzazione basata su un’equipe». Scardia guarda la traguardo: «Le proiezioni ci dicono che in vista del target fissato dal Pnrr, stando così le cose, mantenendo la capacità produttiva del 2024, gli uffici giudiziari di Lecce avranno queste performance: il tribunale prevede una riduzione stimata del 21,7%. Per lo smaltimento si punta al 28,3%. Il tribunale di Brindisi prevede una riduzione del 23,7%, per lo smaltimento dell’arretrato si prevede un calo dell’84,1 %. Non molti lontani dall’obiettivo. Per quanto riguarda Taranto, abbiamo un disposition time in aumento del 2,2% e una riduzione delle pendenze patologiche del 92,4%. Per la corte d’appello di Lecce è prevista riduzione del dt del 38%, la variazione delle pendenze è del -90,3%. Alla corte d’appello di Brindisi il dt è stimato nel 2025 a -50,1%, -82,% per l’arretrato». Dopo i numeri, il presidente del tribunale di Brindisi sottolinea l’importanza dello strumento previsto dal governo per diminuire le pendenze: «Parliamo di un’applicazione da remoto per oltre 500 magistrati che si rendano disponibili, perché nei loro distretti sono messi bene, posso partecipare alla camera di consiglio di altri tribunali». Chissà se servirà a raggiungere gli obiettivi di smaltimento per una giustizia civile rapida ma anche qualitativamente efficiente.
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