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Banche: prestiti in crescita in aprile, tasso medio mutui aumenta al 3,29% – Economia e Finanza


(Teleborsa) – Tornano a crescere ad aprile i prestiti a imprese e famiglie, per la prima volta da marzo 2023, registrando un aumento dello 0,3% rispetto ad un anno prima. Nel mese di marzo la variazione nel complesso era stata nulla, in quanto i prestiti alle imprese erano diminuiti dell’1,1% mentre quelli alle famiglie erano cresciuti dell’1,1%. E’ quanto emerge dall’ultima Rapporto mensile dell’ABI, che segnala una ripresa del mercato del credito.

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A fronte di un recupero dei prestiti, i tassi d’interesse di confermano in calo, un trend in linea con i tassi di mercato – segnala l’ABI – che sono progressivamente diminuiti a partire da ottobre 2023. Ad aprile 2025, il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è sceso al 3,82% dal 3,92% del mese precedente e dal 5,45% di dicembre 2023, mentre il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni (mutui) si attesta al 3,29% (3,14% nel mese precedente; 4,42% a dicembre 2023), risentendo dell’incremento del tasso IRS registrato a marzo. Il tasso medio sul totale dei prestiti (quindi sottoscritti negli anni) è sceso al 4,13% dal 4,21% del mese precedente.

Sul fronte della raccolta bancaria, quella indiretta, cioè gli investimenti in titoli custoditi presso le banche, presenta un incremento di 131 miliardi tra marzo 2024 e marzo 2025 (29,4 miliardi famiglie, 15,3 miliardi imprese e il restante agli altri settori, imprese finanziarie, assicurazioni, pubblica amministrazione). La raccolta diretta (depositi da clientela residente e obbligazioni) risulta in aumento dell’1,7% su base annua, proseguendo la dinamica positiva registrata da inizio 2024 (+2,0% nel mese precedente). Nell’ambito della raccolta diretta, i depositi, nelle varie forme, sono cresciuti dell’1,9% su base annua (+1,8% il mese precedente), mentre la raccolta a medio e lungo termine, tramite obbligazioni, è rimasta sostanzialmente stabile rispetto ad un anno prima (+0,1%; +3,1% nel mese precedente).

Quanto ai tassi, il tasso praticato sui nuovi depositi a durata prestabilita (cioè certificati di deposito e depositi vincolati) si è attestato ad aprile al 2,37%. A marzo tale tasso, in Italia, superiore a quello medio dell’Area Euro (Italia 2,49%; area dell’euro 2,25%). Il tasso medio sul totale dei depositi (certificati di deposito, depositi a risparmio e conti correnti), è stato lo 0,73% (0,79% nel mese precedente; 0,32% a giugno 2022), mentre il tasso sui soli depositi in conto corrente, era lo 0,35% (0,38% nel mese precedente; 0,02% a giugno 2022). Rispetto a giugno 2022, (ultimo mese prima dei rialzi dei tassi BCE) quando il tasso era dello 0,29%, l’incremento è stato di 208 punti base. Il rendimento delle nuove emissioni di obbligazioni bancarie a tasso fisso si è attestato al 3,27%, con un incremento di 196 punti base rispetto a giugno 2022 quando era l’1,31%.

A marzo 2025, continuano a scendere i crediti deteriorati delle banche (cioè l’insieme delle sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o sconfinanti calcolato al netto delle svalutazioni e degli accantonamenti già effettuati dalle banche), attestandosi a 31 miliardi di euro, da 31,3 miliardi di dicembre 2024 (30,5 miliardi a dicembre 2023). Rispetto al loro livello massimo, 196,3 miliardi raggiunti nel 2015, sono in calo di oltre 165 miliardi. A marzo 2025 i crediti deteriorati netti rappresentavano l’1,51% dei crediti totali del settore bancario. Tale rapporto è rimasto invariato rispetto a dicembre 2024 (1,41% a dicembre 2023; 9,8% nel 2015.



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