Il mese di giugno segna una scadenza fiscale importante per milioni di contribuenti italiani: il versamento dell’acconto IMU 2025, la tassa municipale sugli immobili, che va saldata entro il 16 del mese. Si tratta di un adempimento ricorrente ma che, per chi conosce i giusti strumenti, può trasformarsi in un’occasione per risparmiare sull’importo dovuto. Pochi sanno infatti che la normativa fiscale permette di compensare l’IMU con alcuni crediti d’imposta, sfruttando detrazioni già maturate per ridurre il saldo finale.
È un’operazione perfettamente legale e prevista dalle norme nazionali. In questo articolo ti spieghiamo come funziona, quali crediti puoi utilizzare e perché conviene farlo entro maggio, per evitare errori e ritardi.
Cosa sapere sull’acconto IMU 2025
L’IMU (Imposta Municipale Unica) è un tributo locale che si applica alla proprietà di immobili. Non si paga sull’abitazione principale, tranne nel caso in cui l’immobile sia classificato come di lusso (categorie catastali A/1, A/8 e A/9).
Quando si paga l’IMU
Il pagamento dell’IMU è suddiviso in due rate:
- Acconto entro il 16 giugno 2025
- Saldo entro il 16 dicembre 2025
L’importo viene calcolato sulla base della rendita catastale rivalutata, tenendo conto delle aliquote e detrazioni stabilite da ciascun Comune. È quindi possibile che due immobili simili in città diverse generino importi molto diversi.
Come pagare meno IMU nel 2025
Quello che molti ignorano è che è possibile compensare l’IMU con crediti d’imposta maturati in precedenza, andando così a ridurre la somma da versare.
Il meccanismo della compensazione
Con il termine “compensazione” si indica la possibilità, prevista dall’articolo 17 del D.Lgs. 241/1997, di utilizzare crediti fiscali maturati dal contribuente per saldare debiti verso l’amministrazione finanziaria. Nel caso dell’IMU, i crediti compensabili sono sette.
I 7 crediti fiscali da usare per l’IMU
Ecco l’elenco delle voci fiscali con cui puoi compensare l’IMU 2025:
- IRPEF: imposta sul reddito delle persone fisiche
- Addizionali regionali e comunali all’IRPEF
- IRAP: imposta regionale sulle attività produttive
- Imposte sostitutive dell’IRPEF, come quelle sui regimi forfettari
- Tributi locali (se il regolamento comunale ne prevede l’utilizzo)
- Imposte versate in eccesso negli anni precedenti
- Contributi INPS in eccesso (in alcuni casi specifici)
Questi crediti d’imposta possono derivare, ad esempio, da conguagli Irpef a favore del contribuente, da versamenti eccedenti, o da rimborsi fiscali non ancora richiesti.
Come si effettua la compensazione
Pagamento telematico obbligatorio
Per compensare l’IMU con crediti d’imposta è necessario versare tramite F24 telematico. Questo vale per tutti, anche per i contribuenti senza partita IVA.
È sufficiente:
- Accedere al sito dell’Agenzia delle Entrate nella propria area riservata
- Compilare il modello F24 selezionando i codici tributo appropriati
- Inserire i codici dei crediti da compensare nel riquadro “Sezione Erario” o “Sezione IMU e altri tributi locali”
Se l’importo compensato copre tutta la somma dovuta, non si versa nulla in denaro, ma la compensazione sarà registrata come pagamento effettivo.
A chi conviene fare la compensazione
Un’opzione per chi ha crediti non ancora utilizzati
La compensazione IMU è particolarmente utile a chi ha:
- ricevuto rimborsi fiscali non ancora incassati
- presentato dichiarazioni dei redditi con saldo a credito
- avuto eccedenze contributive o fiscali negli anni passati
Inoltre, è uno strumento interessante per imprese e professionisti che operano con regimi agevolati e generano crediti periodici.
Attenzione ai controlli
La compensazione è perfettamente legale, ma è soggetta a controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate. In caso di crediti non spettanti o documentazione mancante, il contribuente rischia:
- Sanzioni
- Interessi di mora
- Esclusione dalla compensazione per gli anni successivi
È quindi fondamentale verificare sempre la disponibilità del credito e conservare tutta la documentazione fiscale.
Come sapere se hai crediti disponibili
Puoi controllare la tua situazione fiscale in due modi:
- Accedendo all’area riservata sul sito dell’Agenzia delle Entrate
- Chiedendo assistenza a un CAF o a un commercialista
Nella sezione “Cassetto fiscale” potrai vedere eventuali crediti disponibili da compensare e procedere alla compilazione del modello F24.
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