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IA: per 60% aziende italiane migliorerà capacità di gestire ritardi pagamento


(Teleborsa) – Il 60% delle aziende italiane ritiene che l’IA migliorerà la capacità di gestire i ritardi di pagamento ma oltre 1 azienda su 2 non trova competenze interne per creare valore dall’IA stessa. E’ una delle principali evidenze relative all’Italia contenute nello European Payment Report (EPR che fornisce approfondimenti sui comportamenti di pagamento delle imprese europee ed esamina le tendenze relative ai ritardi di pagamento, alle pratiche di pagamento delle fatture e al rischio finanziario complessivo) di Intrum che ha coinvolto circa 10.000 aziende in 25 paesi europei, di cui 800 in Italia. Inoltre, il 54% delle aziende fatica a pagare i fornitori in tempo, il 21% è messa a dura prova dall’insolvenza dei clienti, una su due ha introdotto termini di pagamento più stretti (dato superiore alla media europea che è del 48%) e il 46% si aspetta che l’economia italiana rimanga ferma o si contragga nel corso del prossimo anno. Tuttavia, il 77% delle aziende italiane ritiene i ricavi in linea o migliori delle aspettative rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, dato più alto in Europa.

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Le aziende temono di rimanere indietro rispetto alla concorrenza, qualora non si implementino strumenti di intelligenza artificiale a livello aziendale. La paura di rendere superflui i posti di lavoro già esistenti è sempre presente; tuttavia, vi sono 4 aziende su 10 che credono che l’intelligenza artificiale possa avere un saldo positivo tra i posti di lavoro generati e quelli che renderà superflui. Per quanto riguarda i vantaggi concreti ottenuti dall’implementazione, il 25% delle aziende ritiene che l’IA possa aumentare l’efficienza e aiutare a prevenire i ritardi di pagamento – che per le aziende italiane riguardano l’11,3% dei ricavi- un dato sostanzialmente in linea con la media europea.

Nonostante le aziende reputino che l’AI sia una grande opportunità per gestire in maniera più efficace i ritardi di pagamento, la normativa europea sull’IA viene vista come una sfida dal 54% delle aziende italiane, che si dicono non pronte a garantire la piena conformità ai requisiti, e come ostacolo dal 44% del campione, che la vede come limitante nei confronti della capacità di innovazione. Tuttavia, solo il 34% del campione ha una comprensione chiara di ciò che è necessario fare per conformarsi alla legge europea sull’IA anche se il dato è il più alto in Europa.

Una delle maggiori difficoltà messe in evidenza dalle aziende italiane è legata alla ripresa dei ricavi più lenta di quanto le aziende si aspettavano, percezione che riguarda il 46% del campione. Un’ azienda su 4, tra le PMI, dichiara di rischiare la chiusura entro due anni se le condizioni economiche non miglioreranno velocemente anche se in questo senso l’Italia è il secondo paese più ottimista d’Europa dopo la Slovenia. Per il 62% delle aziende la crescita del business è una priorità assoluta nel 2025, un dato stabile rispetto allo scorso anno ma oltre la metà del campione sta diventando più cauto sulle previsioni di contrarre nuovi finanziamenti e nell’effettuare nuovi investimenti. Inflazione e tassi d’interesse sono fattori ritenuti sfidanti rispettivamente dal 52% e dal 59% del campione.

Tra le aree che continuano a presentare delle criticità, la riscossione dei pagamenti risulta essere una delle questioni più delicate per le imprese (solo il 36% nota una performance superiore alle aspettative).
In merito ai termini e ai comportamenti di pagamento, il 58% delle aziende accetta termini più lunghi per non danneggiare i clienti (dato superiore alla media europea) nonostante il 68% del campione ritiene che questi siano troppo generosi e che danneggino l'azienda.
Per questo, il 44% delle aziende sta tentando di cambiare la tendenza stabilitasi negli ultimi anni, imponendo termini di pagamento più rigidi.

“I dati italiani dello European Payment Report (EPR) 2025 delineano un panorama aziendale vivace e resiliente, nonostante le complessità dello scenario macroeconomico. Le imprese italiane riconoscono nell’intelligenza artificiale una risorsa strategica per superare i ritardi di pagamento, ottimizzare l’efficienza operativa e consolidare la propria solidità finanziaria. Tuttavia, affrontano la sfida cruciale di reperire competenze interne adeguate per sfruttarne appieno il potenziale. Intrum si schiera al fianco delle aziende, offrendo in Ophelos una soluzione basata su AI, già implementata con successo in 6 paesi europei, con l’obiettivo di costruire insieme un futuro più stabile, prospero e competitivo”, ha dichiarato Enrico Risso, AD di Intrum Italy.

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