Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 

La nuova relazione speciale tra Italia e Germania


Tra Italia e Germania la relazione bilaterale è complessa, articolata e inevitabile. Giorgia Meloni e Friederich Merz ne sono consci e hanno approfondito i rapporti tra Roma e Berlino nel corso di una tre giorni, da venerdì a domenica, che li ha visti fianco a fianco in più occasioni. Dapprima venerdì a Tirana, al vertice della Comunità Politica Europea dove Merz si è mostrato assieme alla coalizione di “volenterosi” pro-Ucraina a cui Meloni non si è unita; in seguito, sabato, a Roma, con l’ospitata a Palazzo Chigi del neo-cancelleire tedesco; infine, a Piazza San Pietro domenica in Vaticano, dove Meloni e Merz hanno partecipato all’insediamento di Papa Leone XIV.

Assistenza e consulenza

per acquisto in asta

 

Tre giorni in cui Merz e Meloni hanno avuto occasione di confrontarsi, dialogare, coordinarsi. Italia e Germania condividono sfide comuni e, ad oggi, Berlino si sta adoperando per creare un nuovo concerto europeo evitando che si creino frizioni tra gli alleati chiave della Germania, a partire proprio da Italia e Francia, divise negli ultimi giorni proprio dal nodo del possibile invio di truppe in Ucraina e dall’atteggiamento da tenere verso l’amministrazione Usa di Donald Trump. Al centro, una grande ambizione volta a fare di Berlino un pivot geopolitico del Vecchio Continente.

L’arrivo di Merz a Palazzo Chigi, 17 maggio 2025

Meloni, Merz e i due triangoli europei della Germania

Idealmente, la Germania di Merz mira ad essere vertice comune di due triangolazioni a livello europeo. Da un lato, quella del “triangolo di Weimar” con la Francia e la Polonia di Donald Tusk per rafforzare la cooperazione securitaria a livello continentale. Dall’altro, un asse con l’Italia e, fuori dall’Unione Europea, il Regno Unito per provare a mantenere solido il rapporto transatlantico e consolidare le strutture europee, soprattutto a livello di industria della Difesa e di programmi di sicurezza e riarmo.

Non a caso Merz ha perorato la causa di Londra nella conclusione del patto per la difesa Ue-Uk e al contempo ha spinto per il dialogo con Meloni nonostante la Spd, alleata di sinistra della sua Unione Cristiano-Democratica di centro-destra, guardi di traverso la premier italiana, tanto da stralciare l’Italia dagli alleati di primo piano indicati nell’accordo di coalizione. In campo securitario, la Germania e l’Italia hanno una sinergia profonda.

“Mentre i leader europei si confrontano con le crescenti tensioni globali e le crescenti richieste da parte di Washington di assumersi maggiori responsabilità in materia di difesa , la cooperazione italo-tedesca si distingue come un passo fondamentale verso la costruzione di una base industriale di difesa europea unificata”, hanno scritto Paolo Messa e Valbona Zeneli dell’Atlantic Council su National Interest.

Richiedi prestito online

Procedura celere

 

Una nuova partnership militare che non è sgradita agli Usa

Messa e Zeneli proseguono rilevando il fatto che “l’avanzare dell’Europa, la sua strategia di difesa non può essere disgiunta dalle relazioni transatlantiche. Sia la Germania che l’Italia sono partner solidi del programma F-35 e sono presenti anche negli Stati Uniti con investimenti di lunga data (Leonardo) o futuri (Rheinmetall)”.

I due colossi hanno messo a terra una sinergia crescente che va dai nuovi carri armati Panther alla prospettiva di acquistare sinergicamente Iveco Defense Vehicles per fare ulteriormente squadra. Merz e Meloni mirano a rafforzare queste sinergie profonde che, del resto, rappresentano per Roma un complemento fondamentale al rapporto strategico col Regno Unito (programma Gcap per il caccia di sesta generazione) e per Berlino un necessario bilanciamento all’attivismo francese sulla difesa europea. E, in prospettiva, sono un ulteriore asso nella manica per consolidare un rapporto cruciale in campo economico e politico.

L’Italia aspetta il maxi-piano di Merz

La Germania è il primo partner industriale dell’Italia, che ha nella fornitura al mercato tedesco una componente chiave del suo export manifatturiero. In Nord Italia, soprattutto tra Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, le imprese aspettano gli effetti del maxi-piano di investimento promesso da Merz per mettere a terra investimenti per 500 miliardi di euro dalle infrastrutture alle tecnologie pulite. Il governo di Roma, invece, vuole vederci chiaro sulle ricadute in termini regolatori e di gestione della concorrenza europea, ma sostanzialmente fiuta la finestra d’opportunità che Merz può sdoganare.

Sicuramente c’è un pensiero relativo al fatto che la Germania possa usare pro domo sua lo spazio fiscale e di debito a disposizione e che possa governare in suo favore, nota il Financial Times, un contesto europeo favorevole: “La disciplina dell’Ue in materia di sussidi, noti come aiuti di Stato, mirano a impedire che la spesa pubblica conceda un vantaggio ingiusto alle aziende favorite o protegga dalla concorrenza i settori in difficoltà“, nota il Ft, aggiungendo che “dopo l’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia, Bruxelles ha attenuato il suo approccio al controllo dei sussidi statali e ora vuole estenderlo fino al 2030, consentendo agli Stati membri di immettere più facilmente denaro in progetti di tecnologie pulite e infrastrutture strategiche”.

Le sfide aperte tra Italia e Germania

Al contempo, però, Meloni non può non cogliere l’opportunità insita nel fatto che il combinato disposto tra volontà tedesca di riarmo, necessità di rilancio dell’economia e varo del maxi-piano da 500 miliardi di euro rappresenta l’occasione più propizia mai emersa, dopo la finestra di rilassamento pandemica delle regole europee, per demolire l’austerità che tanti problemi ha indotto alla crescita italiana.

E inoltre tra Germania e Italia sono molte le partite aperte: c’è quella del consolidamento bancario, con Unicredit che è il primo azionista di Comemrzbank in un deal che ora Merz dovrà valutare con attenzione, ma anche quella dell’unione per i risparmi e investimenti su cui Berlino punta fortemente. C’è l’annosa questione del Meccanismo Europeo di Stabilità, che potrebbe diventare in futuro la base per emettere denaro a favore delle politiche per la Difesa europea e c’è anche la sfida comune per stabilizzare un estero vicino convergente e perennemente precario, soprattutto nei Balcani.

Insomma, nei prossimi mesi ed anni Meloni e Merz avranno di che discutere. Quella tra Roma e Berlino è, ora più che mai, una relazione forte e inevitabile. Tra le partnership, è la più strategica per l’Italia assieme a quella con gli Stati Uniti e un’architrave del progetto tedesco di leadership comunitaria. Logico che entrambi i leader abbiano fatto di tutto per far partire questa fase col piede giusto: sulla direttrice Roma-Berlino passa un pezzo importante della futura ambizione europea di cambiare paradigma in campo economico e geopolitico.

I meccanismi politici messi in moto dall’invasione russa dell’Ucraina e accelerati dall’avvento di Donald Trump si riflettono anche sui rapporti tra Italia e Germania, due dei Paesi fondatori della Ue. Vuoi approfondire questo tema decisivo per l’Europa? Segui InsideOver, diventa uno di noi, abbonati subito!

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi