Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

Tassazione delle società in Albania: guida completa


L’Albania presenta un sistema fiscale per le società relativamente semplice e competitivo, caratterizzato da un’imposta sul reddito con aliquota standard del 15% e da specifiche agevolazioni per settori strategici. Per le aziende con fatturato inferiore a 14 milioni di ALL (circa 116.000 euro), è prevista un’esenzione totale dall’imposta sui profitti, mentre settori come lo sviluppo software e l’industria automobilistica beneficiano di un’aliquota ridotta al 5%. Il sistema fiscale albanese prevede anche un regime IVA con aliquota ordinaria del 20% e aliquote ridotte per settori specifici, insieme a un’ampia rete di convenzioni contro la doppia imposizione. Questa struttura fiscale, unita alla posizione strategica del paese, rende l’Albania una destinazione interessante per gli investitori internazionali.

Il sistema fiscale albanese: panoramica generale

Il quadro fiscale albanese è disciplinato principalmente dalla Legge sull’Imposta sul Reddito (Legge n. 9920 del 2008) e successive modifiche. Le società commerciali in Albania possono operare in diverse forme giuridiche, tra cui società a responsabilità limitata, società per azioni, filiali di società estere e organizzazioni no-profit.

La registrazione delle attività commerciali è obbligatoria presso il Centro Nazionale delle Imprese (NBC) entro 30 giorni dalla costituzione e comunque prima dell’inizio effettivo dell’attività. La registrazione avviene attraverso la piattaforma elettronica e-Albania e richiede documentazione specifica come l’atto costitutivo, lo statuto e i documenti d’identità degli amministratori e dei soci.

Contestualmente alla registrazione presso il NBC, l’impresa viene automaticamente registrata presso l’Autorità Fiscale Nazionale, l’Amministrazione Locale/Comunale, l’Autorità Doganale e l’Ispettorato del Lavoro, ricevendo un numero di identificazione fiscale (NIPT) univoco.

Imposta sul reddito delle società

Le società devono presentare la dichiarazione annuale dei redditi (bilancio e dichiarazione dell’imposta sugli utili) entro il 31 marzo dell’anno successivo a quello di riferimento. Recentemente, è stata unificata la data per la dichiarazione dell’imposta sugli utili e della DIVA (Dichiarazione Individuale Annuale dei Redditi, per gli aspetti che la riguardano). L’anno fiscale coincide con l’anno solare (1° gennaio – 31 dicembre).

Le società sono tenute a versare acconti d’imposta durante l’anno fiscale. Questi acconti possono essere mensili o trimestrali. Ad esempio, per i pagamenti trimestrali, le scadenze sono generalmente il 30 dell’ultimo mese del trimestre (30 marzo, 30 giugno, 30 settembre, 30 dicembre). Per i pagamenti mensili, la scadenza è solitamente il 15 di ogni mese. I contribuenti che iniziano l’attività nel settore produttivo possono essere esentati dal pagamento degli acconti per i primi 6 mesi (o periodo inferiore residuo).

L’eventuale saldo d’imposta dovuto, risultante dalla dichiarazione annuale, deve essere versato al momento della presentazione della dichiarazione stessa.

Residenza fiscale

Sono soggette all’imposta sul reddito delle società in Albania le persone giuridiche residenti e non residenti. In particolare:

  • Società residenti: Una società è considerata residente se ha la sua sede legale principale o il luogo di gestione effettiva nel territorio albanese. Le società residenti sono tassate sul loro reddito prodotto a livello mondiale;
  • Società non residenti: Le società non residenti sono tassate solo sui redditi prodotti nel Paese. Questo include i redditi attribuibili a una stabile organizzazione.

Anche i gruppi di società e i consorzi sono considerati soggetti passivi d’imposta, sebbene non siano emerse informazioni specifiche su regimi di consolidamento fiscale di gruppo.

Aliquote e base imponibile

L’Albania presenta un sistema di aliquote differenziate per l’imposta sul reddito delle società:

  • Aliquota standard: L’aliquota standard dell’imposta sul reddito delle società è del 15%. Questa si applica alle società con un reddito (fatturato) annuo superiore a 14 milioni di ALL (Lekë Albanesi);
  • Esenzione per le piccole imprese: Le società con un reddito annuo fino a 14 milioni di ALL beneficiano di un’aliquota dello 0%. Questa misura, introdotta per sostenere le piccole imprese, è prevista fino al 31 dicembre 2029. Successivamente, anche queste imprese dovrebbero rientrare nell’aliquota standard del 15%, salvo ulteriori modifiche legislative. Questa esenzione non si applica a determinate categorie di liberi professionisti, indipendentemente dal loro fatturato;
  • Aliquote ridotte settoriali: Esistono aliquote ridotte per incentivare specifici settori:
    • 5% per le società che operano nella produzione e sviluppo di software (per quelle registrate entro il 31 dicembre 2023, questa aliquota si applica fino al 31 dicembre 2025);
    • 5% per le società di cooperazione agricola (ai sensi della Legge n. 38/2012) e per le strutture ricettive certificate come “agriturismo” (secondo la normativa vigente sul turismo). Questa aliquota agevolata è prevista fino al 31 dicembre 2029;
    • 5% per le persone giuridiche che svolgono attività economiche nel settore automobilistico. Anche questa aliquota è prevista fino al 31 dicembre 2029;
    • Gli hotel a 4 o 5 stelle e i resort di standard equivalente possono beneficiare di un’esenzione dall’imposta sul reddito delle società per un periodo di 10 anni.

È importante notare che la Corte Costituzionale albanese è intervenuta in passato su alcune disposizioni relative alla tassazione dei liberi professionisti, quindi è sempre consigliabile verificare la normativa più aggiornata.

Calcolo del reddito imponibile

L’utile imponibile è calcolato come la differenza tra i ricavi totali realizzati durante il periodo d’imposta (che generalmente coincide con l’anno solare, dal 1° gennaio al 31 dicembre) e le spese deducibili sostenute per la generazione di tali ricavi.

Ricavi imponibili

Includono, tra gli altri, i ricavi derivanti dalla vendita di beni e dalla prestazione di servizi, ricavi da partecipazioni, interessi attivi e ricavi derivanti dall’uso di beni mobili e immobili.

Oneri deducibili

Per essere deducibili, le spese devono soddisfare le seguenti condizioni generali:

  • Essere sostenute nell’interesse diretto dell’attività economica dell’impresa.
  • Essere effettivamente sostenute e documentate.
  • Essere registrate nelle scritture contabili e ridurre il patrimonio netto.
  • Essere comprovate da documentazione legale di supporto. La Legge n. 8438 “Sull’imposta sul reddito”, e le sue successive modifiche (come la Legge n. 29/2023), specificano le categorie di spese deducibili.

Spese non deducibili

a legislazione fiscale albanese (in particolare l’articolo 21 della Legge sull’imposta sul reddito) elenca una serie di spese che non sono considerate deducibili ai fini del calcolo dell’utile imponibile. Sebbene un elenco esaustivo richieda la consultazione diretta della legge e delle relative istruzioni ministeriali, esempi comuni di spese non deducibili includono:

  • Spese non inerenti all’attività d’impresa.
  • Spese non adeguatamente documentate.
  • Multe e sanzioni.
  • Alcune liberalità (se non rientrano in specifiche categorie incentivate).
  • L’imposta sul reddito stessa.
  • Costi relativi all’acquisto, miglioramento, rinnovo e ricostruzione di beni ammortizzabili (questi vengono capitalizzati e ammortizzati nel tempo).
  • Versamenti per contributi previdenziali volontari (potrebbero esserci limiti specifici).

Ammortamenti

Le quote di ammortamento dei beni strumentali sono deducibili secondo le regole stabilite dalla normativa fiscale.

Riporto delle perdite fiscali

A partire dal 2024, le perdite fiscali possono essere portate a nuovo e utilizzate per compensare gli utili imponibili dei successivi 5 anni, fino a un limite del 70% dell’utile imponibile di ciascun anno. Le perdite fiscali maturate prima del 2024 possono essere utilizzate entro lo stesso limite del 70%, ma per un periodo di 7 anni. I cambiamenti nella proprietà della società non influenzano la possibilità di riportare le perdite fiscali.

Interessi passivi

Esistono limitazioni sulla deducibilità degli interessi passivi eccedenti, specialmente quelli derivanti da prestiti con parti correlate. Ad esempio, dal 1° gennaio 2024, è stato introdotto un tetto di 500.000 euro per la piena deducibilità dei costi eccedenti relativi a prestiti con parti affiliate che non finanziano l’acquisizione/produzione di specifici attivi.

Tassazione dei dividendi e delle plusvalenze

La tassazione di dividendi e plusvalenze è legata all’applicazione di ritenute in uscita di importo differenziato. In particolare:

  • Dividendi: I dividendi distribuiti da società residenti a soci persone giuridiche o fisiche sono soggetti a una ritenuta alla fonte dell’8%. Tuttavia, possono applicarsi esenzioni in base alle regole sulla “participation exemption” o ai trattati contro le doppie imposizioni;
  • Plusvalenze: Le plusvalenze realizzate dalle società sono generalmente incluse nel reddito imponibile e tassate all’aliquota ordinaria del 15% (o 0% se si rientra nella soglia di esenzione).

Regole sulle CFC – Controlled Foreign Companies

L’Albania ha introdotto regole sulle CFC con la Legge n. 29/2023, entrate in vigore dal 1° gennaio 2024, con l’obiettivo di allinearsi agli standard internazionali e dell’UE per contrastare l’erosione della base imponibile e il trasferimento degli utili. Una società o una stabile organizzazione estera è considerata una CFC se:

  • Un contribuente albanese (persona giuridica) detiene, direttamente o indirettamente, più del 50% dei diritti di voto, o possiede più del 50% del capitale sociale, o ha diritto a ricevere più del 50% dei profitti di tale entità estera;
  • L’imposta sul reddito effettivamente pagata sui profitti dell’entità estera è inferiore a una certa soglia (generalmente si fa riferimento a una percentuale dell’imposta che sarebbe stata pagata in Albania).

Se queste condizioni sono soddisfatte, l’utile non distribuito della CFC, derivante da determinate categorie di reddito (spesso “passive income” come interessi, royalties, dividendi, ecc.), deve essere incluso nella base imponibile del contribuente albanese che la controlla, in proporzione alla sua partecipazione. Le perdite fiscali registrate da una stabile organizzazione considerata CFC sono deducibili solo dai redditi generati dalla stessa stabile organizzazione.

Contributi sociali e imposta sul reddito dei dipendenti

I contributi sociali dell’impresa per i dipendenti ammontano al 27,9% (24,5% per i contributi sociali e 3,4% per i contributi sanitari) calcolati sullo stipendio lordo mensile, ma non inferiore al salario minimo (attualmente 40.000 ALL) e non superiore al salario mensile massimo (attualmente 176.416 ALL).

L’imposta sul reddito delle persone fisiche segue un sistema progressivo:

  • 0% fino a 50.000 ALL di salario mensile lordo;
  • 13% sulla parte eccedente i 30.000 ALL per salari superiori a 60.001 ALL fino a 200.000 ALL;
  • 22.100 ALL + 23% sulla parte eccedente i 200.000 ALL.

Fatturazione elettronica

Dal 2021, l’Albania ha implementato un sistema di fatturazione elettronica obbligatorio. Per emettere una fattura elettronica (fiscalizzata), le imprese devono:

  • Avere accesso a Internet nel luogo in cui vengono emesse le fatture;
  • Essere dotate di un Certificato Elettronico dall’Agenzia Nazionale della Società dell’Informazione (AKSH);
  • Accedere alla Piattaforma Centrale di Fatturazione utilizzando le credenziali di accesso tramite E-Albania.

Le fatture devono essere emesse immediatamente al momento della vendita di beni o della fornitura di servizi, o entro 72 ore dal momento del pagamento di un acconto. In caso di malfunzionamento del dispositivo elettronico, è possibile emettere fatture manuali da un blocco speciale, che devono essere fiscalizzate entro 5 giorni.

Controlli fiscali e sanzioni

L’amministrazione fiscale ha il diritto di verificare le dichiarazioni fiscali, i conti, i libri e i registri fiscali del contribuente. I tipi di controllo fiscale sono:

  • Ispezione approfondita in loco, con preavviso scritto di 30 giorni;
  • Visita fiscale, con preavviso di 10 giorni;
  • Verifica sul campo, senza preavviso ma con un ordine di lavoro giornaliero.

Le sanzioni per mancata dichiarazione e per ritardi nei pagamenti includono una sanzione fissa più una penalità dello 0,06% per ogni giorno di ritardo, oltre agli interessi. Le penalità per ritardi nei pagamenti si applicano fino a 365 giorni di ritardo, mentre gli interessi si applicano senza limiti fino alla data del pagamento.

Le possibilità per gli imprenditori italiani

Le opportunità che l’Albania riserva agli imprenditori italiani sono significative e derivano da un contesto economico e normativo particolarmente favorevole all’insediamento e alla crescita di nuove imprese. La sua posizione unita a un sistema fiscale competitivo e a una forte internazionalizzazione, rende il Paese un polo attrattivo per le aziende italiane che desiderano espandere i propri orizzonti.

Per un imprenditore italiano che considera l’Albania come opportunità di crescita, si delineano principalmente due strategie operative distinte, ciascuna con specifiche implicazioni legali, fiscali e gestionali.

Internazionalizzazione tramite costituzione di una società controllata

Una prima opzione consiste nell’espandere l’attività italiana attraverso la creazione di una società controllata in Albania. Questa entità giuridica albanese fungerebbe da filiale o sussidiaria della casa madre italiana, beneficiando delle competenze e della solidità del gruppo preesistente. In questo modello, la gestione e l’amministrazione della società albanese sarebbero affidate a manager locali, professionisti con una profonda conoscenza del mercato, delle normative e delle dinamiche operative. Questa strategia permette all’imprenditore italiano di estendere la propria presenza geografica senza necessariamente trasferire la propria residenza o il centro dei propri interessi in Albania. La società controllata opererebbe in autonomia, pur sotto la supervisione strategica della casa madre italiana, e sarebbe soggetta alla normativa e alla fiscalità dell’Albania.

Per approfondire: Insediamento all’estero: stabile organizzazione o società?

Trasferimento e gestione diretta dell’attività

In alternativa, l’imprenditore italiano può scegliere di trasferirsi in Albania e gestire direttamente la propria attività da lì. Questa decisione implica un coinvolgimento personale più intenso nel tessuto economico e sociale locale. Trasferire la propria residenza e il centro dei propri interessi in Albania consente di avere un controllo diretto sulle operazioni, di costruire relazioni commerciali più solide a livello locale e di rispondere in modo più immediato alle esigenze del mercato. Questa opzione può essere particolarmente adatta per piccole e medie imprese o per attività che richiedono una forte presenza e un contatto diretto con la clientela locale. In questo scenario, l’imprenditore italiano diventa a tutti gli effetti un residente fiscale in Albania, con le conseguenti implicazioni in termini di tassazione del reddito e del patrimonio.

L’errore da non commettere: gestione dall’Italia e rischi di esterovestizione o stabile organizzazione occulta

Un errore cruciale da evitare è quello di gestire di fatto l’attività albanese direttamente dall’Italia, mantenendo la residenza fiscale e il centro decisionale in Italia, pur avendo formalmente una struttura giuridica in Albania. Questa pratica espone l’imprenditore al grave rischio di esterovestizione nel caso di una società controllata, o alla configurazione di una stabile organizzazione occulta nel caso di un’attività formalmente indipendente ma di fatto gestita dall’Italia. L’esterovestizione si verifica quando l’amministrazione effettiva di una società estera è localizzata in Italia, con la conseguenza che l’Agenzia delle Entrate italiana potrebbe contestare la residenza fiscale estera e assoggettare la società alla tassazione in Italia. Analogamente, una stabile organizzazione occulta si configura quando un’impresa estera esercita di fatto la propria attività in Italia in modo stabile e continuativo, senza averne formalmente una, con conseguente obbligo di dichiarare e pagare le imposte in Italia per i redditi prodotti tramite tale stabile organizzazione.

Gestire l’attività albanese dall’Italia, senza un’adeguata strutturazione e senza rispettare i criteri di effettività della gestione e dell’amministrazione in Albania, può portare a pesanti sanzioni fiscali e a contenziosi con le autorità competenti di entrambi i paesi. Pertanto, è fondamentale definire chiaramente la strategia di internazionalizzazione e assicurarsi che la gestione e l’amministrazione dell’attività siano effettivamente localizzate in Albania, affidandosi a manager locali o trasferendo la propria residenza, al fine di operare nel pieno rispetto delle normative vigenti ed evitare spiacevoli conseguenze fiscali.

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