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nell’integrazione tra Ia e persone c’è il futuro dell’impresa


L’impatto dell’intelligenza artificiale sul mondo del lavoro e le strategie per affrontare il cambiamento The Augmented AI-Human Job. Nuovi scenari delle professioni nell’era dell’AI, al centro della seconda edizione del rapporto di Look4ward, l’Osservatorio permanente sulle competenze del futuro che Intesa Sanpaolo conduce in collaborazione con l’Università Luiss e in partnership con Accenture e Digit’Ed.

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L’Osservatorio ha l’obiettivo di fornire strumenti interpretativi per supportare imprese e istituzioni nell’integrazione consapevole dell’intelligenza artificiale nel sistema produttivo italiano. Condotto dal Centro di ricerca in strategic change “Franco Fontana” dell’Ateneo intitolato a Guido Carli, ha chiesto a più di 800 imprese, ceo e hr manager di diversi settori quale impatto trasformativo sta avendo l’AI sulle loro aziende facendo emergere le sfide organizzative, formative e occupazionali, ma anche i ritorni concreti in termini di crescita e competitività.

“L’intelligenza artificiale rappresenta una sfida culturale oltre che tecnologica e organizzativa”, ha affermato il rettore Luiss Paolo Boccardelli. “Come Ateneo, crediamo che il vero cambiamento passi dalla capacità di formare persone in grado di governare l’innovazione e la rivoluzione digitale. La collaborazione con Intesa Sanpaolo conferma il ruolo strategico della nostra Università nel costruire un ecosistema di competenze multidisciplinari, in cui le tecnologie siano messe al servizio delle imprese, della creatività, della responsabilità e della crescita sostenibile, con al centro sempre la persona”.

Per le imprese italiane l’intelligenza artificiale rappresenta un’opportunità strategica, ma la sua efficacia dipende dalla capacità di ripensare processi, ruoli e competenze secondo il modello del lavoro ‘aumentato’, in cui l’AI affianca e potenzia il contributo umano.

“Dalla ricerca dell’Osservatorio Look4ward”, ha commentato Elisa Zambito Marsala, responsabile di education ecosystem and global value programs Intesa Sanpaolo, “emerge come l’intelligenza artificiale stia cambiando in modo significativo il nostro modo di lavorare ma anche di apprendere. Il nuovo paradigma richiede una maggiore collaborazione tra persone e tecnologie, l’esercizio delle competenze trasversali come la creatività, lo spirito critico, la capacità di leggere i contesti, di costruire alleanze e fare network, diventa essenziale per mantenere l’uomo al centro delle trasformazioni. È fondamentale creare ecosistemi virtuosi, con imprese e istituzioni e progettare modelli di intervento e percorsi educativi innovativi per preparare le nuove generazioni alle nuove sfide globali”.

Gregorio De Felice, chief economist di Intesa Sanpaolo ha descritto brevemente lo scenario macroeconomico contestualizzando la diffusione dell’AI nelle imprese; seguito da Enzo Peruffo, dean graduate school e direttore scientifico dell’Osservatorio Look4ward che ha esposto i dati più rilevanti emersi dall’Osservatorio. Dalla ricerca emerge che il 18,6% delle imprese italiane ha già strutturato soluzioni AI con un interesse in forte crescita guidato dal riconoscimento del suo valore strategico, quasi una su due (43%) segnala già un miglioramento dell’efficienza operativa.

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L’impatto dell’intelligenza artificiale sui processi aziendali, ancora, è destinato a crescere nel prossimo futuro con effetti rilevanti sul fatturato che potrà aumentare fino al 29% e sui costi che potranno ridursi del 17% nei prossimi 3 anni. Accanto allo sviluppo tecnologico, fondamentale per le imprese il rafforzamento delle competenze: 8 su 10 investiranno in percorsi formativi specifici nei prossimi tre anni e il 42% lo farà in collaborazione con le università; tra le competenze trasversali necessarie, quelle digitali giocano un ruolo centrale per il 62% delle imprese.

Investire sulle persone – altro aspetto sottolinea ancora la ricerca – è condizione necessaria per valorizzare appieno il potenziale della tecnologia, l’IA è un’opportunità significativa per la crescita delle imprese italiane, ma deve accompagnarsi a investimenti mirati in formazione e a una visione strategica e organizzativa integrata, capace di trasformarla in una leva di creazione di valore sostenibile.

E di valore umano ha parlato Paolo Benanti, presidente della Commissione IA per l’Informazione, presidenza del Consiglio dei ministri, membro del Comitato sull’AI delle Nazioni Unite, intervistato da Andrea Frollà giornalista de La Repubblica rispondendo alla domanda “cosa significa integrare l’etica nei processi dell’intelligenza artificiale’ ha sottolineato tra l’altro l’importanza del controllo “ma solo se abbiamo gli strumenti per conoscerla”.

La prima tavola rotonda ha affrontato proprio il tema del rapporto AI&Human. Protagonisti Gianmatteo Manghi, Ceo Cisco; Giacomo Castri, People Attraction Skills & Learning Strategy, Intesa Sanpaolo; Tommaso Canonici, Mit Technology Review Italia e Spagna; Stefano Sperimborgo, Managing Director – Data & AI Lead for Italy, Greece and Central Europe, Accenture; Irene Finocchi, Direttrice Dipartimento AI & Data Decision Science e Full Professor of Computer Science, Università Luiss Guido Carli. La seconda roundtable The Future of Education ha visto protagonisti Elisa Zambito Marsala; Maximo Ibarra, docente marketing digitale Luiss Guido Carli; Benedetto Buono, Founding Partner, Buono & Partners; Lucia Marchegiani, Responsabile Team di Ricerca e Full Professor of Business Organization and Hrm, Università Roma.

Il rapporto di Intesa Sanpaolo con l’Università Luiss propone il modello GenIAle (Generative Intelligence for Augmented Labor and Empowerment), che suggerisce una visione in cui intelligenze umane e artificiali non si contrappongono, ma collaborano per potenziare la creatività, la capacità decisionale, l’apprendimento e la produttività. Con circa 2350 specialisti IT già assunti per la trasformazione digitale, il Gruppo guidato da Carlo Messina è oggi all’avanguardia, sia nel servizio al cliente sia nel modello organizzativo – oltre 150 applicazioni di intelligenza artificiale e GenAI previste entro il 2025 -, un modello human in the loop che prevede un ruolo di guida delle persone e di integrazione dei processi.

Per la Luiss, invece, il progetto si inserisce nel più ampio portafoglio di iniziative attraverso cui l’università rafforza l’ impegno strategico nel campo dell’intelligenza artificiale. Tra le più recenti: l’istituzione di un nuovo Dipartimento, in AI, Data and Decision Sciences; il programma di “AI Literacy”: un percorso volto a promuovere la cultura dell’Intelligenza Artificiale – l’introduzione di un badge digitale destinato a tutti gli studenti della Graduate School per attestare le competenze acquisite in ambito di alfabetizzazione digitale, e infine il lancio di un innovativo strumento di orientamento, basato su tecnologie AI, pensato per offrire un’esperienza digitale, interattiva e personalizzata.

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