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PNRR: quinta revisione in due anni approvata dalla Cabina di regia. Cosa cambia? – Fiscal Focus


Quinta revisione del PNRR: rimodulazione dei fondi per auto elettriche e biometano e revisione tecnica ferroviaria. L’ANC lancia l’allarme: spesa a rilento a ridosso della scadenza

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Via libera alla revisione del Pnrr: la quinta in due anni. Qualche giorno fa, la Cabina di regia si è riunita per esaminare la proposta di revisione tecnica del Piano di aiuti europei e ha approvato una rimodulazione di alcuni interventi.

All’incontro hanno preso parte Tommaso Foti, ministro per gli affari europei, il Pnrr e le politiche di coesione, i ministri, sottosegretari e i rappresentanti dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci), dell’Unione Province d’ Italia (Upi) e della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. Le proposte di rimodulazione sono attese prima dal Parlamento e a seguire dalla Commissione europea.

PNRR: cos’è

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è un pacchetto di investimenti e riforme predisposto dal governo italiano nell’ambito del “Next Generation UE”, un programma voluto dall’Unione Europea per favorire il rilancio degli Stati Membri dopo la pandemia da Covid – 19, con risorse da impiegare nel periodo 2021 – 2026.

Si tratta di risorse con cui velocizzare la transizione ecologica digitale, migliorare la formazione delle lavoratrici e dei lavoratori e realizzare una maggiore parità di genere. Il PNRR, quindi, intende favorire la crescita economica con fondi europei pari a 191,5 miliardi di euro e 30,6 miliardi finanziati dall’Italia con il Piano Nazionale Complementare.

Le modifiche

Come premesso, la Cabina di regia ha autorizzato una rimodulazione di alcuni interventi. Tra questi, 600 milioni destinati a investimenti nella rete di ricarica elettrica saranno utilizzati, invece, per la rottamazione auto cioè per la sostituzione di veicoli a combustione interna con veicoli a zero emissioni, con degli incentivi più bassi per coloro che hanno un ISEE più basso. Ma non solo, 640 milioni destinati inizialmente all’idrogeno nei settori industriali particolarmente difficili da decarbonizzare o convertire, passano all’Investimento Sviluppo Biometano.

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La revisione tecnica

Tra l’altro, la Cabina di Regia ha approvato la revisione tecnica che prevede una rimodulazione degli investimenti ferroviari, in particolare per il potenziamento di tratte strategiche, modificate per cause di forza maggiore e sostituite con tratte che saranno terminate entro giugno 2026.

Ma non solo, è previsto anche l’incremento degli investimenti per l’implementazione degli impianti di biometano per lo sviluppo dell’economia circolare e dei rifiuti e per incentivare il futuro della mobilità attraverso le automobili a basso impatto ambientale, per un valore totale di 1,2 miliardi di euro.

Le correzioni

Tra le proposte rientrano sia modifiche per subentrate circostanze oggettive sia correzioni formali relative principalmente alla settima rata che incide anche sulle successive; un punto fondamentale per la Commissione europea.

L’esame delle proposte

Le proposte della Cabina di regia saranno esaminate prima dal Parlamento e poi dalla Commissione europea. Intanto, sono in corso delle discussioni con le amministrazioni titolari e con la Commissione europea, per la piena attuazione del Piano anche attraverso una sistemazione complessiva, basata sulla proposta di revisione tecnica approvata dalla Cabina di regia.

La revisione

Da quanto si legge in uno dei documenti consegnati ad uno degli enti coinvolti, la revisione coinvolge 107 milestone e target, pari al 30% di quelli previsti per il restante arco temporale di attuazione del Piano.

La scadenza

Sempre più lontana l’ipotesi di posticipare la scadenza del Pnrr su cui l’Italia aveva puntato. Nello scenario attuale, è necessario rivedere il piano italiano entro il termine fissato al 2026.

I numeri

Con il pagamento della settima rata, al momento in fase di verifica finale da parte della Commissione europea, sarà confermato il primato europeo dell’Italia nell’avanzamento del Piano; con ben 140 miliardi di euro ricevuti corrispondenti al 72% della dotazione complessiva e, in termini di performance, si raggiungerà circa il 55% degli obiettivi programmati.

L’ ANAC lancia l’allarme

L’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) non nasconde la propria preoccupazione. La scadenza del PNRR si avvicina e, nonostante l’accelerazione degli ultimi mesi, l’andamento della spesa in alcuni settori è ancora inferiore al 30% delle risorse destinate.

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