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Sconti e nuove regole su IMU, TARI e riscossione dal 2026


Dal 2026 più autonomia ai Comuni in materia di fisco locale: sconti per i contribuenti e nuove regole su IMU, TARI e riscossione. Scopriamo quali sono tutte le novità in arrivo.

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A partire dal 1° gennaio 2026, il rapporto tra cittadini ed enti territoriali cambierà profondamente. Con l’approvazione preliminare del decreto legislativo che riforma la fiscalità locale, il Governo ha avviato una revisione strutturale del sistema dei tributi comunali e regionali, orientata a rafforzare l’autonomia finanziaria degli enti e a promuovere una nuova cultura della collaborazione tra amministrazione e contribuente.

Autonomia fiscale e incentivi al pagamento regolare

Uno degli assi portanti della riforma riguarda la possibilità, per Comuni, Province e Regioni, di modulare in maggiore autonomia le proprie politiche fiscali. A ciò si affiancano misure pensate per premiare i contribuenti virtuosi e semplificare il processo di riscossione. È prevista, ad esempio, una significativa riduzione dell’importo dovuto – fino al 20% – per chi sceglierà di pagare i tributi locali attraverso l’addebito diretto sul conto corrente bancario. In alcuni casi, lo sconto potrà arrivare a un ulteriore 5%, incentivando il pagamento automatico e regolare delle imposte.

Nuove tempistiche e strumenti di compliance

Gli enti locali potranno contare su regole più snelle ed efficaci in materia di riscossione. Sarà possibile avviare le procedure di recupero già dopo 60 giorni dalla scadenza del pagamento, riducendo sensibilmente i tempi oggi previsti – che possono arrivare fino a 180 giorni – ma garantendo comunque un margine utile per la regolarizzazione spontanea. Verranno inoltre valorizzati strumenti di “compliance collaborativa”, come l’invio di comunicazioni preventive e lettere di sollecito bonario, mirati a prevenire le azioni coattive e ad agevolare l’adempimento volontario, soprattutto nei casi di irregolarità lievi o involontarie.

IMU: dichiarazioni digitali e sanzioni più eque

Uno dei capitoli più corposi della riforma riguarda l’IMU. Oltre alla conferma della scadenza per l’acconto al 16 giugno, che interessa i proprietari di immobili diversi dall’abitazione principale, la nuova disciplina introduce un modello unificato per la dichiarazione dell’imposta, che diventerà obbligatoriamente digitale. Esso, trasmissibile in via telematica, servirà anche per comunicare la presenza di immobili occupati senza titolo, migliorando così il controllo da parte degli uffici tributi.

Anche il sistema sanzionatorio viene riformulato in chiave più proporzionata: l’omessa dichiarazione comporterà una sanzione pari al 100% dell’imposta dovuta, con un minimo di 50 euro, riducendo le attuali penalità che possono arrivare fino al doppio del dovuto. Per le dichiarazioni infedeli, la sanzione sarà fissata al 40%, a condizione che non vi siano condotte fraudolente. La ratio è quella di punire con rigore i casi più gravi, ma favorire la correzione degli errori in buona fede.

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Inoltre, le modifiche alle casistiche IMU potranno essere adottate tramite semplici atti direttoriali, senza la necessità di emanare decreti ministeriali, rendendo più flessibile e veloce l’adeguamento alle esigenze locali.

TARI e bollo auto: obblighi e semplificazioni

La riforma tocca anche la tassa sui rifiuti (TARI). Chi assume il possesso di un immobile sarà obbligato a presentare la dichiarazione entro 90 giorni. Si tratta di un passaggio cruciale, soprattutto alla luce dei dati sull’evasione: attualmente, quasi il 16% della TARI dovuta non viene incassata, mentre per l’IMU la quota non riscossa si attesta al 7,6%.

Per il bollo auto, si introduce il principio del pagamento in un’unica soluzione, con l’obbligo di versamento anche in caso di fermo amministrativo del veicolo, eliminando così le zone d’ombra che spesso alimentano l’insolvenza.

Addizionale comunale IRAP e recupero crediti più efficiente

Sul piano dell’IRAP, il decreto prevede un riallineamento dell’addizionale comunale, che salirà dallo 0,90% all’1,23%, allo scopo di uniformare l’imposizione tra i diversi enti territoriali e garantire una maggiore equità orizzontale. Parallelamente, si rafforzano le strategie di recupero crediti: i Comuni potranno ricorrere a strumenti di definizione agevolata che prevedono la riduzione o l’azzeramento delle sanzioni e degli interessi per i contribuenti che regolarizzano la propria posizione entro i termini stabiliti, generalmente non inferiori a 60 giorni dalla pubblicazione della comunicazione ufficiale sul sito dell’ente.

Verso una fiscalità locale moderna, equa e collaborativa

L’impianto complessivo della riforma mira a modernizzare la fiscalità locale rendendola più trasparente, sostenibile e partecipativa. I dati dimostrano che, ancora oggi, le entrate tributarie locali soffrono tassi di evasione rilevanti, con percentuali di incasso inferiori al 72% nel caso delle sanzioni. Le nuove regole, se pienamente attuate, potrebbero contribuire a rafforzare l’efficienza della macchina amministrativa, ridurre i contenziosi e migliorare il rapporto tra cittadini e istituzioni.



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