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Energia, ad Avellino il primo hub campano dell’idrogeno verde


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Sarà il primo hub dell’idrogeno verde in Campania, destinato alle industrie locali, coprendo l’intera filiera, dalla produzione allo stoccaggio, dal trasporto all’utilizzo finale. Sarà realizzato a Pianodardine, in provincia di Avelino, nell’area di un ex stabilimento industriale dismesso (Italdata), e ne farà parte anche una stazione di rifornimento di idrogeno per il trasporto commerciale e civile. Il doppio progetto è stato annunciato ieri da FMC Srl, società della famiglia Basile, attiva in soluzioni, servizi e progetti per lo sviluppo di impianti e la generazione di energia da fonti rinnovabili che per finanziare l’operazione ha emesso un prestito obbligazionario (minibond ESG da 1,5 milioni di euro della durata di 8 anni), interamente sottoscritto da UniCredit e da Mediocredito Centrale. La garanzia di portafoglio è del Fondo di Garanzia per le Pmi, gestito dallo stesso Mediocredito Centrale.

I due bandi

La via campana all’idrogeno verde è frutto dell’aggiudicazione, da parte di FMC, di due bandi. Il primo, il più importante, è del Pnrr che finanzia in tutta Italia le Hydrogen Valley con risorse per 2,5 miliardi (i dati 2024 parlano di 57 i progetti ammessi al finanziamento, per un totale di 532 milioni, di cui solo una decina ha completato il processo autorizzativo). Il secondo, l’annessa stazione di rifornimento, è invece del ministero delle Infrastrutture e Trasporti al quale l’azienda irpina ha partecipato parallelamente, in qualità di capofila di un’ATI costituita con Base House Srl, altra realtà imprenditoriale della famiglia Basile, impegnata nell’edilizia industriale, civile, stradale e idraulica. Due progetti e una strada in gran parte ancora da esplorare, quella dell’idrogeno come vettore energetico, considerate le incognite che caratterizzano la transizione, non solo in Italia, in questa fase. Ma è difficile non riconoscere all’azienda irpina il coraggio di una scelta imprenditoriale significativa e soprattutto di prospettiva per il territorio, se si considera ad esempio l’atteso, inevitabile impatto con il futuro polo della logistica localizzato nella stessa area, la Valle Ufita, che dovrebbe ottimizzare per il trasporto merci la vicinanza della costruenda Alta velocità/capacità ferroviaria Napoli-Bari.

Dice Francesco Basile, Ceo di FMC (nata come costola di Base House, fondata nel 1981 dal padre Franco): «Questa operazione rappresenta per noi non un traguardo ma un punto di partenza verso una nuova filiera energetica italiana, più pulita, autonoma e competitiva. È un inizio che dà forma concreta alla visione strategica della nostra azienda nel percorso della transizione ecologica. Il sostegno, nell’ambito di un’ampia operazione di finanziamento, di partner finanziari come UniCredit e Mediocredito Centrale ci consente di realizzare un’infrastruttura chiave per il futuro energetico del territorio, contribuendo allo sviluppo dell’idrogeno verde e alla decarbonizzazione dell’industria e dei trasporti. Siamo orgogliosi di essere protagonisti di un progetto che unisce innovazione, sostenibilità e valorizzazione delle aree dismesse».

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UniCredit e Mediocredito Centrale hanno creduto subito nel progetto, presentato anche a dicembre 2023 al campus dell’università degli studi di Salerno, in occasione del Campania Hydrogen day, promosso dal Dipartimento di ingegneria industriale dell’ateneo in partnership con Smart Energy Doctors, uno spin off universitario alla cui nascita ha contribuito proprio FMC. «UniCredit – conferma Ferdinando Natali, Regional Manager Sud di UniCredit – è particolarmente fiera di aver messo a disposizione di FMC una forma di finanziamento alternativa come i minibond ESG per sostenerne i progetti di investimento e di innovazione sostenibile. Con questa operazione ribadiamo l’efficacia dei minibond come strumenti per il finanziamento degli investimenti finalizzati alla transizione ecologica e alla sostenibilità e consolidiamo la nostra leadership nel comparto delle emissioni obbligazionarie a favore delle imprese del Mezzogiorno».

«La sottoscrizione di questo minibond ESG conferma il nostro impegno concreto nel sostenere progetti innovativi e sostenibili con un impatto significativo per la comunità – sottolinea dal canto suo Piero Ferettini, responsabile commerciale di Mediocredito Centrale -. Siamo orgogliosi di accompagnare un’azienda come FMC in un’iniziativa che unisce transizione energetica, innovazione e valorizzazione del territorio. Il Mezzogiorno, e in particolare la Campania, rappresentano per noi un’area strategica a cui riserviamo da sempre grande attenzione, in linea con la nostra mission».

L’impianto dell’Hydrogen Valley irpina verrà alimentato da energia solare per la produzione di idrogeno verde tramite elettrolisi. Il completamento dei lavori è previsto entro la scadenza del Pnrr, il 30 giugno 2026, con una 40ina di posti di lavoro. Peraltro, in Campania l’idrogeno non è una novità assoluta: a Piedimonte Matese, infatti, l’Eav sta realizzando una centrale per la produzione, lo stoccaggio e il rifornimento di idrogeno destinato al trasporto ferroviario della linea S. Maria Capua Vetere-Piedimonte Matese e ai mezzi su gomma, con un investimento di 30 milioni.

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