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Gattinoni: «Il futuro di Erna? Cruciale la strada per la Val Boazzo»


Un masterplan per il rilancio dei piani d’Erna. È l’obiettivo dell’amministrazione comunale secondo quanto annunciato dal primo cittadino di Lecco, intervistato da Lorenzo Bonini durante l’ultima puntata di “Il sindaco risponde”, trasmissione in onda ogni mercoledì sera su Unica Tv

Un masterplan per il rilancio dei piani d’Erna. È l’obiettivo dell’amministrazione comunale secondo quanto annunciato dal sindaco Mauro Gattinoni, intervistato da Lorenzo Bonini durante l’ultima puntata di “Il sindaco risponde”, trasmissione in onda ogni mercoledì sera su Unica Tv. Nel frattempo, è stato consegnato il progetto per la nuova strada agrosilvo-pastorale attraverso la val Boazzo.

Insieme a lungolago e Piccola, Erna avrebbe dovuto essere la terza piattaforma. A che punto siamo? «Le prime due hanno beneficiato di risorse Pnrr e progettualità avviate dall’amministrazione precedente. Erna, invece, è ingessata e lo rimarrà almeno fino a luglio di quest’anno per una serie di incastri contrattuali tra gestore della funivia, Comune, agenzia trasporto pubblico locale. Per rilanciare la piattaforma servono delle condizioni abilitanti: il trasporto passeggeri con la riqualificazione delle stazioni a valle e a monte; la teleferica per il trasporto merci; la strada agro-silvo-pastorale. Senza queste tre condizioni è impossibile pensare ad un rilancio. Per esempio c’è la proprietà parrocchiale dell’ex colonia che potrebbe essere rivalorizzata,ma senza le vie di accesso i costi sarebbero insostenibili per un privato».

Quali interventi sono stati effettuati in questi anni sulla funivia? «Innanzitutto, la sostituzione delle funi portanti, indispensabile per rispettare i parametri di legge relativi alla sicurezza dell’impianto. Il potenziamento dell’impianto di illuminazione, invece, permetterà di effettuare corse notturne. Ciò vuol dire prolungare la permanenza a monte creando le condizioni attraverso la funivia per una maggiore fruibilità di quegli spazi».

Per la ristrutturazione delle due stazioni quali sono i tempi? «Entro la prossima estate potremmo avere la funivia nuova. Siamo in ritardo di un anno rispetto alle previsioni. La gara d’appalto che avevamo indetto non è andata a buon fine. Le due aziende che si erano interessate hanno rifiutato perché, secondo loro, erano sottostimati i costi di trasporto. Non essendoci nessuna strada e non essendo abilitata a pieno titolo la teleferica tutti i trasporti devono essere fatti in elicottero. Nell’ultima variazione di bilancio abbiamo aggiunto altri 300mila euro all’investimento di 1,5 milioni previsto inizialmente. Ora bisogna rifare la gara per trovare l’impresa».

Che cosa prevede il progetto? «Ci sarà il restyling di tetto e facciate delle due stazioni con l’inserimento della coibentazione. La struttura architettonica della stazione a monte non viene modificata. Si sposta il blocco servizi in una zona più accessibile. Si recupera anche la zona ex – bar e il piano superiore, dove prima c’era la casa del custode. Questi nuovi spazi saranno disponibili per ricettività. Ci sarà un bando per un gestore. Ci sarà una maggiore offerta commerciale, con bar e ristorante, e un ricovero per passeggeri, alpinisti, escursionisti. È previsto il rifacimento del piazzale in porfido all’esterno».

Il secondo elemento che potrebbe cambiare le carte in tavola per il futuro di Erna è la nuova agro – silvo – pastorale che collega la località con la provinciale per Morterone. «Il progetto è stato presentato pochi giorni fa. Si prevede una strada di 3.6 chilometri per una spesa di 1.3 milioni. Il tracciato si sviluppa al 60% nel Comune di Morterone e al 40% nel Comune di Lecco e ricalca il tracciato della vecchia strada che collegava la val Boazzo a Erna. Lo scopo è quello di creare una strada di servizio per le manutenzioni, la salvaguardia del bosco e la prevenzione del dissesto idrogeologico. Non sarà una strada né turistica e non costituirà alcunché di diritto nei confronti dei residenti. Erna è un gioiello così come è. Quella strada potrà servire per portare mandrie, attrezzatuMauro Ga re per fare la manutenzione del bosco che via via sta mangiando le vecchie piste da sci e i pascoli, che invece sono un patrimonio da salvaguardare».

Quale turismo si immagina per i piani d’Erna? Recentemente è stato presentato lo studio realizzato da Legambiente per “Beyond Snow”. «È uno studio molto accurato che ho apprezzato. Sono partiti da un censimento di quanto c’è tra baite e pascoli. Ci chiediamo cosa ne sarà di quel laghetto creato per l’innevamento artificiale e oggi ridotto ad una pozza poco sicura. Siamo nell’ordine delle idee. Ho consigliato di dare qualche numero. La nuova ovovia dei piani di Bobbio arriverà a portare 3mila passeggeri l’ora. La funivia dei piani d’Erna porta circa 1600 passeggeri al giorno. Parliamo di numeri ben modesti e di un limite invalicabile. La fruizione di Erna in futuro potrebbe abbracciare il tema della ciclabilità. Si potrebbe ragionare sulla dorsale orobica lombarda. Esiste già un progetto di ciclabilità che si ferma a Olino. Sarebbe bello raccordarlo ai piani d’Erna e, attraverso il trasporto pubblico locale arrivare alla stazione di Lecco e decongestionare l’accesso carrabile ai parcheggi».

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I numeri limitati potrebbero contribuire a mantenere i piani d’Erna aperto anche ai lecchesi e non solo ai turisti. «Sicuramente è vero. Allo stesso tempo con questi numeri l’offerta turistica è in affanno. Le attività commerciali presenti ai piani d’Erna fanno più turni, rischiano di non riuscire a programmare approvvigionamenti mancando le vie di accesso. Dobbiamo chiederci uno va su in Erna a fare? Credo sia nonibello fare esperienze di gioco per i bambini e famiglie. I numeri servono per generare economie. L’equilibrio non si può trovare a tavolino».

Alcuni cittadini si lamentano delle condizioni in cui versa oggi Erna tra rifiuti e segnaletica rovinata. «L’accordo con l’attuale gestore sta dando un livello di servizio dignitoso ma ci sono degli elementi su cui bisogna ancora lavorare. La strada, per esempio, versa in situazioni di scarsa sicurezza. Enel sta programmando alcuni interventi per sistemare dei cavi che alimentano le pompe dell’acquedotto. Stiamo lavorando affinché con l’estate almeno questi aspetti siano messi in sicurezza».

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