Il Veneto e l’intero Nordest sono terreno fertile per la nascita di nuove idee imprenditoriali, che ben si sposano con la necessità di innovazione che permea, ormai, ogni settore merceologico.
A rappresentare la vivacità del mondo delle imprese è Addivate, l’azienda fondata da Alberto Baban, Federico Zoppas ed Enrico Solinas, che propone un passo in avanti decisamente ampio nell’ambito delle tecnologie additive e dei super polimeri.
Le prime sono conosciute anche come stampa 3D o Additive Manufacturing e consistono in un processo di fabbricazione che crea oggetti tridimensionali, aggiungendo materiale strato su strato, a partire da un modello digitale.
Nel secondo caso si tratta di materiali plastici progettati per operare in condizioni estreme di temperatura, pressione e stress chimico, superando le capacità dei polimeri tradizionali.
Addivate è stata presentata nella sede dell’azienda in corso Stati Uniti, con l’accompagnamento di un confronto sull’andamento del settore e sulle nuove tecnologie a disposizione.
Tra i relatori che hanno partecipato all’evento anche Federico Zoppas, General manager Zoppas Industries Heating Element Technologies, Alessio Lorusso, Ceo di Roboze e Marino Quaresimin, Professore dell’Università di Padova e editor in Chief of Composites Science and Technology.
Di cosa si occupa precisamente Addivate?
L’azienda stampa componentistica, ovvero parti che compongono il prodotto finito, e i macchinari di cui si è dotata permettono ottimi risultati in due ambiti principali: da una parte, la stampa additiva vanta un grado eccezionale di flessibilità e innovazione, dall’altro i super polimeri che vengono utilizzati per la creazione delle componenti hanno caratteristiche tecniche di resistenza ad agenti chimici e fisici decisamente super avanzate.
«La combinazione di questi due elementi permette di vendere ai settori merceologici come motosport, motogp, aerospaziale e chi necessita di componentistica meccanica molto specifica e performante – spiega Alberto Baban, tra i fondatori di Addivate e presidente di Venetwork -. C’è una tecnologia di trasformazione o di processo completamente diversa, anche con delle tempistiche completamente differenti. La laminazione del carbonio implica la costruzione di uno stampo e la creazione del materiale per laminazione, appoggiando foglio su foglio, ed è un processo complicato, anche difficilmente ripetibile in maniera omogenea. Stampando in 3D, invece, si riesce a usare materiali con caratteristiche simili, talvolta anche più efficaci in certi ambiti di utilizzo e di farlo stampando, quindi appoggiando il film di prodotto tramite una testina. Quest’ultima può realizzare anche forme particolarmente complesse che, ovviamente, nello stampo non si riescono a fare».
L’esempio più calzante, in grado di spiegare ai non addetti ai lavori il perché questa tecnologia sia così avanzata, è rappresentato dal contesto della Moto Gp.
«Vengono stampate in additivo parti funzionali che possono essere usate subito sulla moto – dice Enrico Solinas, Ceo di Adivate -. Le nostre componenti vanno a costituire sia parti di alettoni e di aerodinamica, sia deviatori degli impianti frenanti, o ancora supporti o specchietti e altri parti funzionali. Questa tecnologia è perfetta per chi ha necessità di apportare cambiamenti fino all’ultimo alla fase di progettazione».
Al momento, Addivate si avvale di una dozzina di collaboratori che ricoprono ruoli diversi e in ambiti completamente differenti, dalla gestione della logistica alla parte dello stampaggio, fino ad arrivare a progettazione, ricerca e sviluppo. —
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