Diaspora africana. Il SOAD: uno stato liquido. Gli equilibri geopolitici mondiali —
di Marco Disperati, Roving Ambassador
Il SOAD, Stato della Diaspora Africana, è uno Stato che ha sostituito l’elemento fondante del “Territorio” con un altro elemento altrettanto fondamentale per la vita delle persone, il Lavoro. Identificandosi nella neonata Sesta regione dell’Unione Africana, la sua missione è quella di creare un ponte tra la Diaspora Africana ed il Continente Africano, per offrire vantaggi ad entrambi i soggetti istituzionali coinvolti e agli individui che si riconoscono nella Diaspora.
Il SOAD, Stato della Diaspora Africana, nasce al termine dei lavori del Vertice dell’Unione Africana del 2003; in tale contesto i vari capi di Stato delle Nazioni Africane sottoscrissero di riconoscere la Diaspora Africana come un’entità per contribuire allo sviluppo economico e sociale del Continente. Solo però a dicembre 2014, l’allora Presidente in carica dell’Unione Africana, Ould Abdel Aziz, conferì mandato a Louis-George Tin di dare “corpo e forma giuridica” alla Sesta Regione, strutturando il SOAD. Successivamente, nel 2018, Louis Georges Tin presentò ufficialmente il risultato del suo operato all’Unione Africana, durante il Vertice tenutosi in Mauritania il 1° luglio 2018.
Questa è la composizione dello Stato della Diaspora Africana:
- I) Governo dello Stato della Diaspora Africana, guidato dal Primo Ministro, Sua Eccellenza Dr.Louis- George Tin, ed il Primo Consiglio dei Ministri si tenne ad Abidjan a novembre 2018.
- II) La seconda Istituzione è il Parlamento, che rappresenta soprattutto le ragioni della Diaspora
Sesta regione
Quando noi parliamo di Unione Africana, UA, si potrebbe immaginare una mappa suddivisa nitidamente in cinque Regioni: Africa Settentrionale, Occidentale, Centrale, Meridionale ed Orientale. Ma esiste un’altra Regione, la Sesta, con confini “liquidi”, non definiti, che è coinvolta negli equilibri Geopolitici globali: è la Diaspora Africana, la rete costituita di persone di origine africana che, per diverse ragioni storiche e non, vivono al di fuori dell’Africa stessa.
Oggi è possibile affermare che lo Stato del SOAD abbia sostituito l’elemento fondante del “Territorio” con un altro elemento altrettanto fondamentale per la vita delle persone – il Lavoro – che, riferendosi a tutte le attività umane, riguarda tutti ed esercita una influenza determinante su tutti gli aspetti della nostra vita.
La Sesta Regione non è solo una questione simbolica, è un vero e proprio riconoscimento formale del SOAD. Cosa accomuna tutte queste persone? Una discendenza, legami ancestrali, un’origine comune, e la speranza di un futuro migliore per la loro patria d’origine. La Missione della Sesta Regione è quella di creare un ponte tra la Diaspora Africana ed il Continente Africano, per offrire vantaggi ad entrambi i soggetti istituzionali coinvolti e agli individui che si riconoscono nella Diaspora. Quindi, ovunque vivano gli appartenenti alla Diaspora Africana, da San Paolo a Parigi, questo organo istituzionale, la Sesta Regione, costruisce un dialogo e cerca di creare un futuro a chiunque abbia origini o lontane radici africane.
La Diaspora Africana si è avviata a divenire una vera e propria forza di cambiamento positivo.
Obiettivi del SOAD 
Sicuramente gli Africani della Diaspora vorrebbero tornare in Africa, o quantomeno provarci; Sua Eccellenza il Vice Primo Ministro Ketura, responsabile della riparazione e del rimpatrio, ha lanciato il Decennio Internazionale del Grande Ritorno della Diaspora Africana 2020-2030.
In questa ottica il SOAD ha in corso 34 progetti di piccole città “intelligenti”, dalla Mauritania al Lesotho, dallo Zambia alla Liberia alla Repubblica del Congo. Queste Smart City, energicamente autosufficienti, saranno il futuro della nuova Società Africana, dove i rimpatriati e le popolazioni locali convinceranno, integrandosi con un’ottica di sviluppo sostenibile. Questi progetti di Città Sostenibili si basano su 3 pilastri:
- Nuove tecnologie
- Sviluppo Sostenibile, perché rispetteranno i 17 obiettivi di Sviluppo Sostenibile i cui criteri sono stati circoscritti dall’ ONU
- Un’ identità Panafricana, dove ognuno avrà caratteristiche particolari, che saranno celebrate annualmente.
Di pari passo procede affiancandosi il Progetto relativo alla Borsa Merci Panafricana dell’Agribusiness. Al momento centinaia di cooperative, Camere di Commercio, Royal Chambers, sindacati ed aziende sono state coinvolte attivamente partecipando all’iniziativa; provengono da oltre 40 Nazioni Africane e dalla Diaspora. L’obiettivo è sostenere l’agricoltura, l’Agroindustria pan-africana, creando conseguentemente livelli di vita accettabili per le popolazioni locali e gli eventuali rimpatriati.
È stato infine promossa una politica di gemellaggio tra le Comunità locali del Continente Africano e della DIASPORA. Partendo dalle Relazioni Internazionali Diplomatiche esistenti tra i vari Stati, questi gemellaggi costituiranno una sorta di cooperazione decentrata che verrà promossa e facilitata dalla Rete Internazionale dello Stato della Diaspora Africana.
Roving Ambassador Dr. Marco Disperati
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