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L’albo dei ruderi abbandonati del Piemonte: a caccia di investitori – Torino Cronaca


Secondo le stime, ci sarebbero 3500 ettari inutilizzati o dismessi in Piemonte, intere zone che potrebbero essere riqualificate e contribuire a rilanciare il territorio. Per questo la Regione Piemonte ha lanciato la “Manifestazione di Interesse per la mappatura delle aree produttive disponibili”, un progetto ambizioso che vuole raccogliere, classificare e promuovere tutte le superfici e gli immobili che possono ospitare nuove attività economiche. L’obiettivo? Offrire agli investitori – italiani e stranieri – una fotografia aggiornata, trasparente e facilmente consultabile di tutto ciò che il Piemonte può mettere a disposizione per chi vuole fare impresa.

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Il progetto

Una sorta di grande censimento di tutti gli spazi produttivi che potrebbero essere (ri)utilizzati: sia terreni edificabili (greenfield), sia fabbricati e aree già urbanizzate ma abbandonate (brownfield). Una volta “schedate” le aree verranno pubblicate su una piattaforma digitale, affinché la mappatura diventi un vero e proprio strumento pubblico: un “portale delle occasioni” per chi cerca spazi dove investire e sviluppare nuove attività.

«Questo progetto fa parte di una strategia industriale – dichiarano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore alle attività produttive Andrea Tronzanoper rilanciare la competitività del Piemonte senza ampliare i confini edificabili e recuperando ciò che già esiste».

Una delle aree di maggiore interesse per la mappatura, oltre alla zona industriale di Settimo Torinese, è la struttura dell’ex Embraco: l’enorme capannone di Riva presso Chieri, finita già in vendita su Immobiliare.it

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Candidature 

La Manifestazione di Interesse è rivolta a un’ampia platea di soggetti, quali enti pubblici (Comuni, Province, Città Metropolitana, enti sanitari e statali), persone fisiche o giuridiche proprietarie di aree o immobili a destinazione produttiva, intermediari e associazioni imprenditoriali muniti di delega. 

I requisiti richiesti: superfici di almeno 5.000 metri quadrati e immobili produttivi da 1.000 metri quadrati in su.Le candidature possono essere inviate attraverso la piattaforma MOON (Modulistica Online Regione Piemonte) entro il prossimo 3 luglio. 

La raccolta dati proseguirà fino all’estate. Successivamente, le aree saranno classificate per destinazione d’uso, caratteristiche tecniche e accessibilità.

Le 5 cose da sapere 

  • 3.500 ettari potenziali da recuperare

Secondo le prime stime in Piemonte esistono oltre 3.500 ettari di aree produttive sottoutilizzate o dismesse che potrebbero essere valorizzate attraverso nuovi investimenti.

  • Superfici minime richieste

Aree: almeno 5.000 m² 

Immobili produttivi: almeno 1.000 m² di superficie lorda di pavimento – SLPPossono essere candidati anche siti da bonificare o già edificati, purché disponibili alla vendita o alla concessione.

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  • Zero consumo di nuovo suolo

L’obiettivo principale della Regione è recuperare l’esistente, evitando nuove edificazioni e contrastando il degrado urbano, con un approccio coerente con la pianificazione sostenibile.

  • Chi può candidare le aree

Comuni, Province, enti pubblici, Privati e imprese, Intermediari con delegaLa candidatura è aperta fino al 3 luglio 2025, esclusivamente online sulla piattaforma MOON.

  • Un catalogo digitale per investitori
Tutti i siti approvati saranno pubblicati su: una piattaforma regionale interattivail portale nazionale Investinitaly.gov.it  (https://www.investinitaly.gov.it/vetrine promozionali in fiere ed eventi internazionali, per dare massima visibilità all’offerta piemontese.

Le sinergie

La mappatura rientra nel progetto regionale Team Attrazione, il punto di accesso unico a cui si possono rivolgere coloro che desiderano investire in Piemonte, supportato da Confindustria Piemonte che già nel 2018 «ha avviato la prima mappatura delle aree industriali libere e dismesse – ha commentato Alessandro Battaglia, presidente della Commissione Internazionalizzazione e Attrazione Investimenti di Confindustria Piemonte – La sinergia con la Regione Piemonte consoliderà ulteriormente questo progetto, supportando i piani di crescita delle imprese, sia di quelle già insediate, sia di quelle, sempre più numerose, che guardano con interesse alle opportunità offerte dal nostro territorio e dalle filiere produttive che lo caratterizzano». 

«In un momento complesso come questo – dichiara Roberto Cotterchio, presidente di Confapi Piemonte –  è indispensabile avvicinare potenziali investitori che possono trovare qui un ecosistema di saperi e tecnologie sempre più vivace, coeso e collaborativo. Conoscere bene quanto possiamo offrire è un’operazione indispensabile». 

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Il presidente del Comitato di coordinamento delle confederazioni artigiane del Piemonte Giorgio Felici dichiara: «Crediamo fortemente che anche l’artigianato debba essere protagonista della trasformazione produttiva e territoriale; pertanto, la mappatura è uno strumento di conoscenza e di governance che può diventare leva concreta per far crescere il settore, favorendo uno sviluppo equilibrato, sostenibile e radicato nelle comunità».

«In un mondo sempre più interconnesso e competitivo, dobbiamo lavorare per rendere il Piemonte la scelta privilegiata per chi vuole investire. Le Camere di commercio del Piemonte e Unioncamere Piemonte sono impegnate da tempo, a fianco delle istituzioni, per facilitare il raggiungimento di questi obiettivi», commenta Paolo Bertolino, segretario generale di Unioncamere Piemonte.



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