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“Più spazi in porto e investimenti green”: La Spezia sposa la Blue Economy


La Spezia – “Il mare è il centro dell’economia spezzina”: si è aperta con questo concetto la prima tappa del roadshow del Secolo XIX dedicato alla Blue Economy, alla Spezia. Lo ha detto il sindaco della città, Pierluigi Peracchini. E lo hanno ribadito, durante i saluti istituzionali, Giulio Colotto, in rappresentanza di Marina Militare e Guardia Costiera, e l’assessore alle Infrastrutture della Regione Liguria, Giacomo Raul Giampedrone.

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“Il mare è la nostra storia, ma anche futuro”, ha detto Peracchini. Il primo cittadino ha sottolineato le “eccellenze mondiali” che vivono sul territorio, prima di lasciare la parola a Colotto e Giampedrone: “La Spezia ha saputo crescere con il porto e cullare l’attitudine al turismo – ha sottolineato l’assessore, evidenziando però la necessità di un cambio di rotta sulle infrastrutture – In Liguria non sono più adeguate ai nuovi flussi. Il mare è il bene più prezioso che abbiamo. E le opere non devono essere solo sinonimo di manutenzione, ma anche di sviluppo: dobbiamo stare al passo con i tempi”.

Ha parlato del porto spezzino, subito dopo, il commissario straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale, Federica Montaresi. Ha evidenziato come la comunità portuale sia “fatta di numeri e persone” per poi snocciolare i dati. La Blue Economy in riva al Golfo dei Poeti segna un +5,3% di imprese attive rispetto all’ultimo anno. E ancora: “La Spezia è prima per incidenza di aziende dell’economia del mare sul totale”. Mentre il 26% degli addetti totali sono impegnati nel settore.

Poi l’elenco degli investimenti sulla sostenibilità ambientale: “8,5 milioni per il cold roning al molo Garibaldi: 13 milioni per secondo e terzo bacino; 15 milioni per la banchina crociere; 41 milioni per la nuova rete del porto, e 2 milioni e 500 mila euro per realizzare un impianto a idrogeno. Un totale – ha concluso il commissario straordinario – di oltre 100 milioni di euro tra lo scalo ligure e quello di Marina di Carrara”.

Il primo panel dell’evento

Il primo panel, dal titolo, “Consumi, emissioni, tecnologia. Lo shipping anticipa i tempi” e moderato dal giornalista Simone Gallotti, ha visto salire sul palco: Danilo Decarlini, sales manager e global product manager for Vessel Automation Service – Cruise and Ferry di Abb; Daniele Guarnaccia, head of business development di Cetena – Fincantieri; Michele Francioni, chief energy transition officer di Msc Cruises; Giuseppe Carino, senior vice president sea-land experience operations di Costa Crociere; Maria Garbarini; head of passenger ships excellence centre di Rina; e Alberto Macciò, responsabile hub blue economy per Bper; Stefano de Marco, general manager sales di Wartsila.

Il tema cardine è stato quello dei combustibili. Di transizione e futuro hanno parlato Francioni e Carino. “La produzione di Bio-Lng in Europa è in fortissima crescita e l’Italia, grazie soprattutto a Veneto e Lombardia, sta già giocando un ruolo importante” ha specificato il primo. Mentre il secondo ha parlato di gas e cold ironing, ricordando i ritardi italiani: “Il problema della tariffa elettrica esiste, ma non siamo noi a dovere dare delle risposte”.
“Non abbiamo la bacchetta magica” ha seguito Guarnaccia nel fotografare una situazione che guarda un futuro dove “verosimilmente, ci saranno combustibili a base sintetica“. Come, ad esempio, l’ammoniaca. “Dovremo essere in grado di creare motori a multifluel – ha aggiunto De Marco -. Il futuro sarà sinonimo di flessibilità”. Che, pero andra regolamentata. “Ci sono dei criteri che vanno e andranno seguiti – ha detto Garbarini – Come? Attraverso la certificazione“. Ogni schema “ha le sue criticità” e perciò “è necessaria chiarezza”.

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La discussione si è spostata sull’elettrificazione delle banchine e poi sugli investimenti nella Blue Economy. Decarlini ha portato sul palco l’argomento batteria. “Installarle a bordo – ha spiegato -, significato avere peso in più e, di fatto, essere troppi premurosi”. Macciò, d’altro canto, ha rivelato l’obiettivo di Bper Banca di “essere un punto di riferimento per le industrie del settore”. A proposito, è stato dedicato un desk specifico per società di navigazione, cantieri navali e mondo della nautica in generale. Il green, poi. “Non è più solo marketing, ma è elemento fondamentale nella valutazione del merito dei progetti che andiamo ad analizzare. Non vogliamo che le società, non essendo in linea con il mercato o trovandosi di fronte a sanzioni e penali, possa trovarsi in difficoltà” ha concluso.

Il secondo panel dell’evento

Il secondo panel, “Diporto, motore di sviluppo e laboratorio di innovazione” ha visto protagonisti Francesco Maiorana (strategy e commercial director at Intermarine Shipyard di Intermarine), Paolo Bertetti (chief innovation officer di Sanlorenzo e vicepresidente di Confindustria La Spezia) e Ugo Vanelo (amministratore delegato del Cantiere Valdettaro). A moderare il giornalista, responsabile della redazione spezzina, Paolo Ardito.

La tavola rotonda si è aperta con Intermarine, che ha parlato di Difesa. “La tecnologia è un fattore abilitante” ha detto Maiorana. Non solo in Italia, ma anche all’estero. Poi l’annuncio: “Viviamo un cambio di paradigma. Stiamo costruendo un cacciamine di nuove generazione per la Marina Militare”.

Via un tema dentro un altro, gli interventi hanno svestito la divisa per entrare nel mondo della cantieristica. “La nautica italiana fa sognare il mondo” ha dichiarato Bertetti, sottolineando il primo ruolo di Liguria e Toscana. “Sostenibilità, innovazione e manodopera” sono stati i tre filoni sui quali, ha raccontato, Sanlorenzo investe e investirà in futuro. Tenendo presente che c’è “chi sta correndo per recuperare, come olandesi e tedeschi”, e “chi è entrato in corsa ma vuole essere migliore, come i turchi”.

La chiosa è toccata a Vanelo. Che ha ricordato la storia di Valdettaro, del “primo porto galleggiante in Italia” e della magia di restaurare imbarcazioni d’epoca. “Il nostro indotto è quasi tutto legato alle aziende del territorio. Più del 70% viene fatto sul locale” ha concluso, citando ancora una volta il tema della sostenibilità.

Il terzo panel dell’evento

Il terzo, e ultimo, panel è stato intitolato “La Spezia e il porto: un caso di crescita responsabile”. Ha fotografato il momento vissuto dallo scalo cittadino. E ha visto sul palco, insieme al giornalista Alberto Quarati, i principali attori del settore: Salvatore Avena, amministratore delegato di La Spezia Port Service; Andrea Natale, terminal manager del Terminal del Golfo di Tarros; Andrea Fontana, presidente degli Agenti Marittimi spezzini; Alessandro Laghezza, presidente dell’Associazione Spedizionieri cittadina; Gianluca Agostinelli, general manager di Scafi; Alessandro Pellegri, chief operations officer di La Spezia Container Terminal; e Giorgia Bucchioni, amministratrice delegata dell’Agenzia Marittima Lardon.

Il racconto del porto della Spezia è partito dalla digitalizzazione. “Che vuol dire anche sostenibilità”, ha subito specificato Avena prima di citare le iniziative sperimentate in riva al Golfo dei Poeti. Ma anche di evidenziare “il rischio di perdere 157 milioni di euro già a bando” per il settore: “Se non corriamo e cogliamo queste opportunità, finiamo in coda”.

Laghezza, invece, ha sviscerato il tema del retroporto di Santo Stefano di Magra. “Non è solo uno snodo ferroviario” ha ribadito. Negli anni, in quell’area, le aziende spezzine “hanno aperto dei veri e propri centri logistici dove si svuotano e riempiono container, dove si fa distribuzione e altro ancora”. Una sorta di “Cittadella della logistica – ha aggiunto -, che non ha eguali in Italia”. E che è stato oggetto di un appello lanciato dal palco dallo stesso Laghezza: “Dobbiamo cercare di rendere sostenibile il trasporto da e per il porto, riducendo l’inquinamento” sulla bretella. “Si deve parlare, però, di sostenibilità sostenibile – ha aggiunto Fontana -. Efficienza significa risparmio di tempo e di energia. Quindi, meno emissioni. La Spezia è già nel futuro in questo senso. Abbiamo già attuato pratiche positive di sviluppo portuale, con un risultato ottimale. Come migliorare ulteriormente? Magari tornando ai traghetti”.

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Grandi protagonisti del settore, i terminalisti. “Il progetto più ambizioso di Tarros, portato avanti insieme all’Authority, interessa l’ampliamento del Terminal del Golfo” ha rivelato Natale. Un investimento privato, ma sul demanio, di oltre 100 milioni di euro per il quale il Gruppo “è in procinto di partire”. Il futuro prossimo, quindi, sarà importante anche per La Spezia Container Terminal. “Siamo da tempo sensibili alla sostenibilità ambientale – ha aggiunto Pellegri -. Soprattutto adesso che siamo di fronte a un progetto da 350 milioni di euro. Così andremo sempre più verso il green. Anche attraverso pannelli fotovoltaici che permetteranno al Gruppo di produrre energia autoprodotta”.

Gli ultimi collegamenti sono stati con il mondo della formazione e con quello dei rimorchiatori. Its e Cisita sono istituti che fungono da ponte verso il lavoro alla Spezia. “Da questo punto di vista, la città è all’avanguardia” ha rilevato Bucchioni. Mentre Agostinelli ha vantato la prima elettrificazione delle banchine per il rimorchio: “D’ora in avanti, il nostro settore viaggia verso questo tipo di rifornimento. Entro il 2030 si può pensare di avere il primo mezzo full electric in Italia, che costa 12 milioni di euro”. La chiosa sulla Pontremolese. “Va fatta non solo per La Spezia – ha concluso -. È un’esigenza per l’inteeo Paese. Dobbiamo creare un sistema ferroviario che sostenga tutto gli investimenti che sono già essere, ma andranno messi a terra. Non possiamo pensare di svilupparci attraverso un solo canale. L’opportunità di poter arrivare da porti del Tirreno al Centro Europa non si può perdere”.


Il sindaco della Spezia, Pierluigi Peracchini (a sinistra), all’apertura dei lavori insieme con Simone Gallotti, giornalista del Secolo XIX

 

Il programma dell’evento

Il convegno “Mare Sostenibile: il futuro è oggi” prevede gli interventi di autorevoli addetti ai lavori, chiamati a confrontarsi sul presente e futuro del mondo della Blue Economy. Di seguito, il programma della giornata, iniziata alle 9.30

“Mare Sostenibile: il futuro è oggi” è la prima tappa del Road Show dedicato al settore, che visiterà i più importanti porti italiani nei prossimi 3 anni. Dalle 9.30, inizio dei lavori con l’intervento del direttore del Secolo XIX Michele Brambilla, seguito dai saluti delle autorità, con il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini, il comandante della Capitaneria di porto Giulio Colotto e l’assessore a Protezione civile, Infrastrutture, Ambiente e difesa del suolo di Regione Liguria Giacomo Raul Giampedrone.

Il primo contributo, in programma alle 10, è quello del commissario straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale Federica Montaresi. A seguire tre panel. Il primo “Consumi, emissioni, tecnologia. Lo shipping anticipa i tempi” moderato dal giornalista Simone Gallotti, con Danilo Decarlini, sales manager e global product manager for Vessel Automation Service – Cruise and Ferry di Abb; Daniele Guarnaccia, head of business development di Cetena – Fincantieri; Michele Francioni, chief energy transition officer di Msc Cruises; Giuseppe Carino, senior vice president sea-land experience operations di Costa Crociere; Maria Garbarini; head of passenger ships excellence centre di Rina; e Alberto Macciò, responsabile hub blue economy per Bper; Stefano de Marco, general manager sales di Wartsila.

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Il secondo panel, “Diporto, motore di sviluppo e laboratorio di innovazione” è in programma per le 11.30, con Francesco Maiorana (strategy e commercial director at Intermarine Shipyard di Intermarine), Paolo Bertetti (chief innovation officer di Sanlorenzo e vicepresidente di Confindustria La Spezia), Ugo Vanelo (amministratore delegato del Cantiere Valdettaro) sarà moderato dal responsabile della redazione spezzina Paolo Ardito.

Il terzo, e ultimo, panel sarà “La Spezia e il porto: un caso di crescita responsabile”. Sul palco insieme al giornalista Alberto Quarati, che ne modererà gli interventi, saliranno: Salvatore Avena, amministratore delegato di La Spezia Port Service; Andrea Natale, terminal manager del Terminal del Golfo di Tarros; Andrea Fontana, presidente degli Agenti Marittimi spezzini; Alessandro Laghezza, presidente dell’Associazione Spedizionieri cittadina; Gianluca Agostinelli, general manager di Scafi; Alessandro Pellegri, chief operations officer di La Spezia Container Terminal; e Giorgia Bucchioni, amministratrice delegata dell’Agenzia Marittima Lardon. Chiusura prevista per le 13.30.



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