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Ben 6 aziende sospese sulle 18 controllate. Gli ispettori denunciano 14 persone a piede libero


Caporalato, lavoro nero e sicurezza: Cgil plaude all’operazione del Nil

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“Su diritti e sicurezza necessari sempre più controlli. Referendum tappa fondamentale per riequilibrare una legislazione troppo sbilanciata a favore dei datori di lavoro”

Lecce, 27 maggio 2025 – La recente operazione dei carabinieri del Nucleo Ispettorato del lavoro di Lecce, condotta insieme ai militari per la Tutela del lavoro di Napoli ed alla Direzione territoriale del Lavoro di Lecce, conferma che la Cgil e le sue Categorie hanno ragione a denunciare la diffusione del caporalato e del lavoro irregolare sul territorio di Lecce.

Basta un controllo su un piccolo campione di 18 aziende di vari settori per portare alla luce una situazione preoccupante, oltreché alla sospensione immediata di 6 imprese (esattamente un terzo) per l’impiego di lavoratori in nero e per carenze sulle misure di sicurezza. L’elenco delle accuse a carico dei 14 indagati fornisce uno spaccato di quanto avviene spesso nelle aziende salentine: mancata formazione dei dipendenti; assenza di misure antincendio; mancanza di sorveglianza sanitaria; mancanza di aggiornamento del documento di valutazione dei rischi; carenze di sicurezza nei posti di lavoro in quota.

Agli ispettori ed alle istituzioni che hanno condotto i controlli giunge il plauso della Cgil di Lecce: “Grazie per il lavoro svolto a sostegno del lavoro regolare e di qualità, con controlli che sanzionano le imprese che inquinano con le loro irregolarità la vita economica del territorio”, dice Mirko Moscaggiuri, segretario confederale della Cgil Lecce. “Questi dati dimostrano inequivocabilmente che il caporalato, il lavoro sommerso e le violazioni delle norme di sicurezza sono ancora realtà diffuse in provincia di Lecce. Le denunce a più riprese lanciate dalle organizzazioni sindacali per sollecitare le ispezioni sono fondamentali per portare alla luce questi fenomeni e per spingere le autorità a intervenire. Così come è fondamentale, accanto alla repressione, l’attività di prevenzione sulla cultura della legalità, sulla regolarità contrattuale, sui diritti e sulla sicurezza, tanto tra i lavoratori quanto tra le aziende”.

La rinnovata attenzione sui controlli deve proseguire: “Auspichiamo che il percorso già avviato per assumere personale nelle autorità di controllo prosegua e si rafforzi, visto che il pacchetto di assunzioni varato dal Governo riesce a malapena a coprire il turnover pensionistico degli ispettori. I controlli sulla sicurezza e sui diritti dei lavoratori, spesso calpestati in questo territorio in alcuni settori, devono proseguire. Anche perché i lavoratori avvertono con maggiore consapevolezza di un tempo la necessità di rafforzare sicurezza e legalità nei luoghi di lavoro. A dimostrazione anche della bontà della battaglia condotta dalla Cgil con i quesiti referendari contro il lavoro precario, i licenziamenti illegittimi e per la responsabilità solidale nella catena degli appalti. Lavoratrici e lavoratori hanno un’occasione importante per riequilibrare la legislazione, oggi troppo sbilanciata a favore dei datori di lavoro, e per affermare i propri diritti: ecco perché è fondamentale andare a votare, e votare cinque Sì”.

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