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Modifiche sugli sgravi contributivi per le aziende del Meridione, una misura che incentiva le assunzioni

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La Legge di Bilancio 2025 reintroduce la Decontribuzione Sud, una misura di sgravio contributivo mirata a sostenere l’occupazione stabile nelle regioni del Mezzogiorno. L’intervento, approvato in extremis attraverso un emendamento specifico, si rivolge esclusivamente a micro, piccole e medie imprese (mPMI) e rappresenta una prosecuzione, seppur rimodulata, della politica di incentivazione occupazionale nel Sud Italia. Le regioni interessate sono Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna.

Rispetto alla versione originaria della misura, l’intensità dello sgravio è stata ridotta. Per l’anno 2025, la riduzione dei contributi previdenziali sarà pari al 25%, rispetto al 30% inizialmente previsto. La misura è destinata a calare ulteriormente negli anni successivi, passando al 20% nel 2026, fino a toccare il 15% nel 2029. Questo sgravio è concesso esclusivamente per i contratti a tempo indeterminato attivi alla data del 31 dicembre 2024, e per le nuove assunzioni a tempo indeterminato effettuate entro la fine di ciascun anno di applicazione.

I beneficiari sono esclusivamente i datori di lavoro privati, con esclusione dei settori agricolo e domestico. Per accedere al beneficio è necessario rispettare requisiti precisi, tra cui il possesso del DURC, l’applicazione dei contratti collettivi nazionali e il rispetto delle normative in materia di sicurezza sul lavoro. Inoltre, è previsto l’obbligo di garantire un incremento occupazionale netto rispetto all’anno precedente, calcolato al 31 dicembre.

La misura non è cumulabile con altri incentivi occupazionali, in particolare quelli previsti dal Decreto Coesione n. 60/2024, come il bonus giovani, il bonus donne e gli incentivi per l’assunzione di disoccupati over 35 nelle ZES. Questa limitazione potrebbe incidere sulle scelte strategiche delle imprese in merito alle assunzioni, spingendole a valutare attentamente quale incentivo sia più conveniente.

Ruolo dell’INPS e copertura finanziaria

L’INPS è l’ente incaricato della gestione operativa della misura, incluse la concessione del beneficio e le attività di monitoraggio in materia di aiuti di Stato. Il fondo a copertura della misura ammonta a 7,1 miliardi di euro fino al 2030. Queste risorse derivano in buona parte dalla rifocalizzazione del Fondo per il contrasto al divario occupazionale, originariamente destinato anche ad altri interventi, come il credito d’imposta per investimenti produttivi.

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Con la circolare n. 32 del 30 gennaio 2025, l’INPS ha fornito tutte le indicazioni operative per l’accesso al beneficio. Lo sgravio sarà esposto nel flusso Uniemens a partire dal mese di competenza febbraio 2025 con il codice “DPMI”. I datori di lavoro che hanno cessato o sospeso l’attività possono comunque richiedere lo sgravio attraverso la procedura di regolarizzazione.

Assunzione giovani- fonte pexels - palermolive.it
Assunzione giovani- fonte pexels – palermolive.it

Misure alternative per le grandi imprese

Le aziende con più di 250 dipendenti, escluse dal beneficio destinato alle mPMI, potranno accedere a un diverso esonero contributivo previsto dalla stessa Legge di Bilancio, subordinato però all’autorizzazione della Commissione europea. Si tratta di una misura distinta, destinata a evitare concentrazioni eccessive di benefici fiscali su grandi realtà imprenditoriali.

La nuova versione della Decontribuzione Sud rappresenta un’opportunità significativa per le mPMI del Mezzogiorno, seppur ridimensionata rispetto al passato. La misura rafforza la strategia di promozione dell’occupazione stabile, ma richiede un’attenta pianificazione da parte delle imprese per rispettare i requisiti previsti e scegliere gli strumenti più vantaggiosi tra quelli disponibili.



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