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L’Ue lancia piano per le start-up: regole comuni e fondi – Altre news


BRUXELLES – Un piano per rendere l’Europa il luogo ideale dove avviare e far crescere imprese innovative, colmando il divario con Usa e Cina. È attesa per domani la strategia della Commissione Ue per le startup: tra le novità, stando alla bozza visionata dall’ANSA, spicca un 28esimo regime. Si tratta di un set di norme comuni valide in tutta l’Ue accanto a quelle nazionali per semplificare la creazione d’impresa. Sul fronte economico, oltre a una revisione degli aiuti di Stato, una delle misure chiave è lo Scaleup Europe Fund (2026) pensato per sostenere le tech company europee che vogliono crescere. In arrivo anche l’Innovation Investment Pact, un patto con investitori istituzionali per riversare capitali freschi su fondi e imprese europee. “Scegliere l’Europa per iniziare e crescere”, è il titolo del piano dell’esecutivo Ue.

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L’Europa fatica a competere con la Silicon Valley e i colossi tecnologici cinesi in un mercato sempre più competitivo. Alla base del gap ci sono diversi ostacoli strutturali: l’assenza di un mercato unico completamente integrato – soprattutto per i capitali -, la scarsa propensione al rischio degli investitori e un quadro normativo frammentato che frena l’espansione delle start-up. A queste criticità si aggiunge una marcata carenza di competenze: secondo il documento, il 53% delle microimprese europee denuncia difficoltà nel reperire personale qualificato, in un contesto in cui la concorrenza globale per i talenti è sempre più agguerrita.

Il vero nodo, evidenzia Bruxelles, sono le due cosiddette “valli della morte” in cui molte imprese europee si arenano, senza riuscire a emergere né a consolidarsi. Un ostacolo che colpisce duramente l’Europa: tra il 2008 e il 2021, quasi il 30% degli “unicorni” nati nel continente ha trasferito la sede all’estero – principalmente negli Stati Uniti – attratti da capitali, mercati finanziari più sviluppati e un ambiente favorevole alla crescita.

Tanto che oggi il 60% delle scaleup globali si trova in Nord America, contro appena l’8% nell’Ue. La strategia Ue prevede sei pilastri di azione: regolamentazione semplice e armonizzata – inclusa la creazione del ventottesimo regime per le imprese e l’introduzione di sandboxes regolatori per testare le innovazioni -; maggiore accesso ai finanziamenti; espansione rapida del mercato, attraverso cluster universitari, semplificazione degli appalti pubblici e una rete europea di grandi imprese per collaborare con startup; talenti e lavoro qualificato; accesso a infrastrutture e servizi, incluso il lancio di una piattaforma digitale per startup e investitori e una carta per l’accesso equo a strutture di ricerca; misurazione dei progressi, con una definizione legale armonizzata di startup e scaleup e un nuovo scoreboard europeo. La Commissione guiderà l’attuazione della strategia, con il supporto dei Paesi membri, tracciando un primo bilancio nel 2027.

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