La premier Giorgia Meloni e la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola sono intervenute all’Europauditorium. Metsola ha elogiato il Made in Italy che rende orgogliosa anche l’intera Europa. Parole condivise e rilanciate da Meloni, che nel suo intervento ha sottolineato la solidità dell’economica italiana e la centralità del tessuto produttivo: “Ci tenevo ad essere qui, principalmente perché voglio che il confronto con le categorie produttive sia una cifra di questo governo, ma anche perché penso che sia particolarmente importante, in una fase come quella che noi attraversiamo, sottolineare la centralità del tessuto produttivo e industriale italiano per la ricchezza e il futuro di questa nazione, ed è una centralità che questo governo sta dimostrando con i fatti. La nostra economia è solida e resiliente, non dipende dalla politica, lo avete dimostrato voi. La politica aggiunge la stabilità di un sistema e la continuità di una visione: abbiamo tentato di rafforzare questa capacità dell’Italia di attrarre investimenti”.
Roberta Metsola, Assemblea Confindustria, Bologna, 27_05_25 (rainews)
“Il successo dell’Europa dipende da quello dei suoi Stati membri e l’Italia è da sempre una delle nostre ancore più forti. Questo è il Paese dove sono nate imprese che incarnano da sempre l’eccellenza e la passione per la qualità. Imprese la cui creatività è riconosciuta ovunque. Aziende che hanno insegnato al mondo che il cibo può essere una gioia oltre che nutrimento. Tutto questo tutto questo è parte del Made in Italy che il mondo guarda con ammirazione” ha detto Roberta Metsola.
“L’Ue è al vostro fianco, il Parlamento che presiedo è un vostro alleato” ha continuato la presidente dell’Europarlamento aggiungendo: “Siamo dalla parte dell’industria, delle famiglie che lavorano duramente e che dipendono dai posti di lavoro che voi create, dalla parte di chi è pronto a rischiare e vuole vedere l’Europa crescere e rafforzarsi. L’Ue deve essere presente per rendere le cose più facili e agili, deve abbattere le barriere, non alzare ostacoli, offrire soluzioni, non diventare essa stessa parte del problema”.
Emanuele Orsini, Assemblea Confindustria, Bologna, 27_05_25 (rainews)
Nel suo intervento il presidente della Confindustria Emanuele Orsini ha parlato di energia, salari, dazi, di rilancio dell’industria cui è legato il rilancio del Pil e di un piano industriale straordinario europeo. “Puntiamo su Industria 4.0, 6.0, chiamiamola come vogliamo, purché sia potenziata: questa misura per noi è indispensabile. E puntiamo sui contratti di sviluppo, strumenti in cui le imprese hanno già maturato esperienza e ottenuto risultati concreti. Però, anche qui, servono procedure più semplici, regole certe e tempi più rapidi. In un momento complicato come questo abbiamo bisogno di convincere i nostri imprenditori a investire. Per tutto questo, pensiamo ad un sostegno agli investimenti di 8 miliardi di euro l’anno per i prossimi 3 anni. Ancora meglio se avessimo un orizzonte temporale di 5 anni”. È stata questa la proposta del presidente della Confindustria al governo nel suo intervento all’assemblea nazionale dell’Associazione di viale dell’Astronomia, in corso a Bologna. “Dobbiamo darci un obiettivo di crescita ambizioso: raggiungere almeno il 2% di crescita del Pil nel prossimo anno” ha concluso.
E sulle rinnovabili, Orsini ha dichiarato: “L’Autorità dell’Energia ha calcolato che gli incentivi alle rinnovabili ammontano, fino ad oggi, a 170 miliardi di euro. Incentivi pagati da famiglie e imprese attraverso le loro bollette. E allora voglio dire una cosa a nome di tutte le imprese che si trovano a fare i conti con bollette che rischiano di metterle fuori mercato. Dopo tutti gli incentivi per le rinnovabili, noi non possiamo più accettare di continuare a pagare l’energia al prezzo vincolato a quello del gas. Per questo dobbiamo entrare subito nella logica del disaccoppiamento. La produzione di energia da fonti rinnovabili rappresenta il 45% dell’elettricità messa in rete, ma non concorre alla formazione di un prezzo più competitivo per l’industria. È una situazione insostenibile. Occorre agire con urgenza”. Tema anche questo rilanciato dalla premier: “La questione più urgente è il costo dell’energia”.
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