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Banca Intesa e Confindustria: “Servono nuovi mercati per spingere la crescita economica”


Il 2024 è ormai alle spalle, ma è stato un anno brillante per l’export di alcuni distretti toscani, in particolare il camper della Valdelsa, la nautica di Viareggio, il vino e soprattutto l’oreficeria di Arezzo, che ha raddoppiato il valore esportato anche se il risultato è in gran parte “gonfiato” dall’aumento delle quotazioni dell’oro (arrivato al record di 98 euro al grammo) e dagli acquisti-monstre della Turchia legati a una situazione contingente (tassazione decisa dal governo Erdogan che rende più conveniente comprare all’estero semilavorati anziché oro grezzo, unita all’alta inflazione che spinge gli investimenti in oro). Male invece i distretti della moda (tessile, abbigliamento, concia, pelletteria, calzature), stazionario il cartario. Sommando ai distretti toscani il settore farmaceutico, protagonista di una cavalcata che dura da anni, il tradizionale studio di Intesa Sanpaolo battezzato ‘Monitor’ indica una crescita dell’export 2024 di questi due aggregati del +20,3% (l’intero export toscano ha segnato l’anno scorso +13,6% secondo l’Istat, che scende al +3,5% depurato dell’oreficeria e dell’aumento dei prezzi secondo una elaborazione Irpet).

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Investimenti in calo nel 2024, segnali di ripresa nel primo trimestre 2025

“Il record di esportazioni toccato dalla Toscana nel 2024 è legato alla qualità dei suoi prodotti, che è riuscita a far apprezzare dai consumatori mondiali nonostante l’aumento dei prezzi”, hanno spiegato i ricercatori di Banca Intesa, Giovanni Foresti e Sara Giusti, presentando il report. “Certo, in questo difficile contesto, con le tensioni internazionali e i dazi americani che incombono, adesso occorre far ripartire gli investimenti e i consumi”. Gli investimenti delle imprese toscane, in particolare, hanno segnato -2,9% nel primo trimestre 2024, -1,2% nel secondo trimestre, -3,4% nel terzo trimestre e sono rimasti stazionari nel quarto trimestre. Dall’inizio dell’anno la tendenza sembra migliore: “Nel primo trimestre 2025 noi abbiamo erogato alle imprese circa 400 milioni di euro di credito a medio-lungo termine – ha spiegato Tito Nocentini, direttore regionale Toscana e Umbria della divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo – con un incremento a due cifre rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ma non è ancora possibile dire quanto è servito a rifinanziare debiti in scadenza, e quanto a sostenere nuovi investimenti”.

Guardare a nuovi mercati di sbocco

In ogni caso, spiega Nocentini, “visto che i consumi non brillano in un Paese che invecchia, e gli investimenti non decollano, dobbiamo trovare altrove il traino della crescita e dunque occorre guardare a nuovi mercati di sbocco”. Anche perchè, come dimostra il report, la Toscana ha un grado di diversificazione dei mercati di sbocco inferiore alla media nazionale. La ricerca di nuovi clienti in nuovi mercati è la ricetta-principe anche per contrastare i dazi americani (la regione è al primo posto per export verso gli Usa, anche se è trainato dai farmaci che al momento sono esclusi dai dazi).

I dazi americani al 10% non preoccupano Confindustria

“I dazi americani non ci preoccupano più di tanto se si stabilizzano sul 10%”, ha spiegato Alessandro Sordi, vicepresidente di Confindustria Toscana Centro e Costa (Firenze, Livorno, Massa-Carrara). “Piuttosto – ha aggiunto – è importante che le aziende sfruttino al meglio le novità tecnologiche in arrivo, che configurano una vera e propria rivoluzione industriale. Una fase tecnologica così non si era mai vista prima, e cambierà le aziende anche in Toscana”.

Digitale e intelligenza artificiale sono nuovi fattori trainanti

Solo chi saprà cogliere le opportunità offerte dal digitale e dall’intelligenza artificiale, secondo Sordi, potrà continuare a competere, aprendo le porte dell’azienda ad acquisizioni, fusioni, partnership. “Nell’indagine fatta da Intesa Sanpaolo le imprese che indicano M&A, quindi le acquisizioni e fusioni, come risposta alla complessità attuale occupano gli ultimi posti, invece le aziende non devono aver paura del cambiamento”. Intesa Sanpaolo ha individuato in Toscana 148 aziende-champion, ai vertici per crescita, redditività, occupazione: “Saranno quelle che traineranno l’economia toscana – conclude Sordi – a fronte di altre che invece moriranno”.

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