Arrivano i primi investimenti esteri nella Zona logistica semplificata (Zls) Venezia-Rovigo, che prende il nome di Bluegate. La Regione Veneto, con la Camera di commercio, Venicepromex e l’Autorità portuale, ha accolto i rappresentanti delle imprese interessate a insediarsi in quest’area (tra Marghera, Chioggia e il Polesine) per sfruttare le condizioni agevolate garantite dalla legge: una realtà degli Emirati specializzata nella tutela ambientale e nella distribuzione energetica, e un’azienda indiana che si occupa di logistica e innovazione.
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Dei capofila, di fatto, in vista di altri futuri investimenti: alla riunione che si è svolta oggi nella ex chiesetta di Santa Marta, nell’area portuale di Venezia, erano presenti in tutto dieci delegati esteri – emiratini e indiani, ma anche dalla Germania e dal Sudafrica – arrivati proprio per visitare la Zls e scoprirne le opportunità. «È un momento storico in cui offriamo un’enorme disponibilità di risorse regionali per l’industria – riepiloga l’assessore Roberto Marcato -. Penso al recente piano da 47 milioni per l’attrattività degli investimenti, al nuovo piano energetico che cuba risorse per 8,7 miliardi, al Fondo Veneto Energia da 56 milioni per la transizione energetica delle imprese». E ora il Veneto «si rende “ospitale” per gli investimenti esteri anche grazie agli 80 milioni di credito d’imposta della Zls, che insiste in un tessuto produttivo solido, di qualità, capace di favorire sia le pmi che l’industria di grandi dimensioni».
Le aziende intervenute oggi sono attive nei settori della logistica, delle infrastrutture, delle energie rinnovabili, dell’innovazione e della finanza. «La Zls costituisce una leva strategica di sviluppo per i porti veneti e per l’intero tessuto produttivo regionale – ha dichiarato Fulvio Lino Di Blasio, presidente dell’Autorità portuale -. L’incontro con le imprese, che in questi tre giorni visiteranno i nostri porti e conosceranno i nostri territori, è un ulteriore passo. Fin da subito abbiamo raccolto grande interesse, ad esempio, rispetto al progetto del nuovo terminal container a Montesyndial e in merito al piano per la realizzazione di un parcheggio multipiano nell’area della Marittima». Per il vicesindaco Andrea Tomaello, «il porto di Venezia rappresenta un nodo cruciale nei corridoi europei, collegando il Nord Europa e il Mediterraneo», e «l’amministrazione è impegnata a rendere questa zona più accessibile e competitiva».
Le criticità
Sul tema, la Cgil si mostra interessata ma cauta: «Le possibili manifestazioni di interesse confermano le potenzialità di un’area strategica per lo sviluppo economico, la transizione ecologica e l’occupazione qualificata nel nostro territorio», fa sapere il segretario comunale Daniele Giordano, notando comunque che l’obiettivo di creare 177mila nuovi posti di lavoro in dieci anni «ci pare parecchio distante dalla realtà». Infatti, ricorda Giordano, i finanziamenti ad oggi sono solo per il 2025, visto che il governo ha bocciato la proposta di un finanziamento pluriennale, «e ad oggi non ci risulta alcun progetto avviato: quindi c’è bisogno di passare dalle parole ai fatti».
Il nodo dell’orizzonte temporale è ricordato anche dalla presidente di Confindustria Veneto Est, Paola Carron: «La Zls, combinata con la nuova legge regionale per l’attrazione degli investimenti, rappresenta una straordinaria leva. Affinché possa esprimere appieno il proprio potenziale di sviluppo, però, è fondamentale istituire uno strumento dedicato in grado di garantire al credito d’imposta un orizzonte almeno triennale, tempi certi e risorse adeguate. Servono almeno 200 milioni di euro l’anno, le imprese hanno bisogno di certezze».
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