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la consorziata esecutrice è legittimata all’accesso agli atti? – Associazione Segretari Comunali e Provinciali


Accesso agli atti nei consorzi stabili: la consorziata esecutrice è legittimata a visionare la documentazione

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Una questione che solleva frequenti dubbi interpretativi è quella relativa al diritto di accesso agli atti da parte delle imprese consorziate esecutrici nell’ambito dei consorzi stabili. È sufficiente la loro partecipazione concreta all’esecuzione delle prestazioni contrattuali per legittimarle all’accesso documentale, pur in assenza di un formale vincolo contrattuale diretto con la stazione appaltante?

Su questo tema si è pronunciato il TAR Lombardia con la sentenza n. 324 del 14 aprile 2025. La questione nasce dalla richiesta di accesso formulata da una consorziata esecutrice nei confronti di una stazione appaltante. L’impresa, incaricata materialmente dell’esecuzione dei lavori affidati ad un consorzio stabile, intendeva ottenere una serie di documenti legati alla fase esecutiva dell’appalto: rendiconti economici, documentazione tecnica, corrispondenza tra enti coinvolti, oltre ad atti contabili di cantiere, al fine di comprendere le ragioni della risoluzione contrattuale e tutelare le proprie prerogative giuridiche.

L’amministrazione ha rigettato l’istanza, sostenendo che la legittimazione all’accesso compete esclusivamente al soggetto formalmente titolare del contratto, ossia il consorzio stabile, con cui era stato sottoscritto l’affidamento. Di conseguenza, la consorziata – non firmataria del contratto – sarebbe priva di un interesse giuridicamente rilevante Il TAR ha ricostruito il quadro giuridico del consorzio stabile, evidenziandone la struttura autonoma e la soggettività giuridica distinta rispetto alle imprese consorziate. La sua funzione è quella di operare come unico centro di imputazione di interessi nel mercato dei contratti pubblici, pur affidando l’esecuzione concreta delle commesse alle singole consorziate.

Secondo l’art. 67, comma 4, del d.lgs. n. 36/2023 la consorziata ha una responsabilità solidale con il consorzio nei confronti della stazione appaltante. Ed è proprio questa responsabilità legale che, secondo il TAR, fonda un interesse giuridico autonomo in capo alla consorziata, rendendola pienamente legittimata a conoscere gli atti che incidono sulla propria posizione giuridica e patrimoniale.

Il Tribunale ha riconosciuto la piena legittimità dell’istanza, qualificandola come accesso difensivo ai sensi degli articoli 22 e seguenti della legge n. 241/1990. Va altresì sottolineato che questa apertura interpretativa non si estende automaticamente a tutte le imprese consorziate. Restano escluse le consorziate non esecutrici, le quali non partecipano alla fase esecutiva né assumono responsabilità verso l’amministrazione.

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Possiamo, quindi, così sintetizzare:

  • in presenza di responsabilità solidale ex art. 67, co. 4, d.lgs. 36/2023, la consorziata esecutrice vanta un diritto autonomo di accesso;
  • l’accesso agli atti è legittimo anche in assenza di un vincolo contrattuale diretto, purché vi sia un interesse concreto, riconducibile alla tutela di una situazione giuridica rilevante.



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