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Kazakhstan-Italia: Meloni arrivata ad Astana, accolta in aeroporto dal presidente Tokayev


La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è arrivata ad Astana, seconda tappa di un tour in Asia centrale che si concluderà domani con il primo, storico vertice con i leader dei cinque Paesi della regione. In aeroporto Meloni è stata accolta dal presidente Kassym-Jomart Tokayev. Presenti, tra gli altri, anche il ministro degli Esteri kazakho, Murat Nurtleu, il suo vice Roman Vassilenko, l’ambasciatore del Kazakhstan a Roma, Yerbolat Sembayev, e quello d’Italia ad Astana, Antonello De Riu. La giornata clou della visita del capo del governo italiano sarà quella di domani: Meloni avrà un colloquio con Tokayev e parteciperà al vertice Italia-Asia centrale. A margine sono previsti bilaterali con i presidenti di Kirghizistan (Sadyr Japarov), Tagikistan (Emomali Rahmon) e Turkmenistan (Serdar Berdimuhammedov). La presidente del Consiglio ha già incontrato il presidente uzbeko Shavkat Mirziyoyev a Samarcanda, prima tappa del suo viaggio nella regione.

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Firmati accordi da oltre tre miliardi tra Italia e Uzbekistan. Meloni: “Rafforzare il partenariato strategico”

Dalle materie prime critiche alla tecnologia, dall’industria all’agricoltura, fino alla formazione universitaria e alla gestione dei flussi migratori. Sono una decina gli accordi, dal valore di oltre tre miliardi di euro, firmati a Samarcanda nell’ambito della visita ufficiale della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, arrivata ieri in Uzbekistan dove è stata ricevuta dal presidente Shavkat Mirziyoyev. Tra i punti principali ci sono stati dei memorandum d’intesa che riguardano i settori delle materie prime critiche, della connettività, della scienza, dell’innovazione, dell’ambiente e della sicurezza globale. Al seguito di Meloni, per alcuni degli accordi bilaterali firmati, anche i rappresentanti di Ansaldo Energia, Simest e di importanti imprese come Danieli, la cui vicepresidente Anna Mareschi Danieli ha siglato una intesa sulla cooperazione nel settore metallurgico. Infine Sace, che ha firmato un memorandum di intesa con il viceministro degli Investimenti uzbeko. Quella tra Italia e Uzbekistan è una relazione “solida, eccellente già da molto tempo, ma dal 2023 abbiamo lavorato per portarla a un altro livello, con il partenariato strategico, e ora con il tentativo di rafforzare quel partenariato”, ha esordito la presidente del Consiglio italiano nel corso del bilaterale con il presidente Mirziyoyev.

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Meloni si è detta “molto contenta della concretezza” con la quale è stato messo in campo, su tutte le materie prioritarie, “un lavoro che si farà sempre più cadenzato”. Italia e Uzbekistan si sono impegnate a intensificare il dialogo politico e la cooperazione ai massimi livelli attraverso scambi regolari e meccanismi istituzionalizzati e i due governi hanno espresso la loro disponibilità ad ampliare la cooperazione nel contrasto alle minacce transnazionali, tra cui il terrorismo, l’estremismo violento, la criminalità organizzata, la criminalità informatica, il traffico di droga e l’immigrazione irregolare. Sul fronte economico, il governo italiano “punta a far crescere gli investimenti delle proprie aziende in Uzbekistan e le intese firmate oggi – ha aggiunto Meloni – dimostrano quanto sia ampio il valore di questa cooperazione”. Un partenariato, quello tra Roma e Tashkent, che da oggi prevedrà un dialogo tra i rispettivi ministri degli Esteri e l’istituzione di una Commissione economica mista.

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Al termine dell’incontro tra Meloni e Mirziyoyev è stata diramata una dichiarazione congiunta articolata in cinque capitoli: dialogo politico e cooperazione bilaterale; cooperazione economica, investimenti e connettività; cooperazione nel campo accademico, culturale, scientifico e dell’innovazione; tutela ambientale e sviluppo sostenibile; cooperazione internazionale e sicurezza globale. La premessa è il partenariato strategico istituito a Roma nel 2023, che “ha segnato una nuova era nelle relazioni bilaterali”. Su questa base le parti si sono impegnate a intensificare il dialogo politico e la cooperazione ai massimi livelli attraverso scambi regolari e meccanismi istituzionalizzati e hanno espresso la loro disponibilità ad ampliare la cooperazione nel contrasto alle minacce transnazionali, tra cui il terrorismo, l’estremismo violento, la criminalità organizzata, la criminalità informatica, il traffico di droga e l’immigrazione irregolare. Oltre al tema della sicurezza, è stata evidenziata “l’importanza strategica” di approfondire le relazioni commerciali ed economiche, in particolare di diversificare ed espandere la cooperazione in materia di investimenti, soprattutto in settori prioritari quali l’energia (anche rinnovabile), le infrastrutture, l’industria manifatturiera, l’agricoltura, la gestione delle risorse idriche, l’innovazione digitale e le materie prime critiche, oggetto di una dichiarazione d’intenti. Sarà sostenuto lo sviluppo delle piccole e medie imprese e sarà istituito un gruppo di lavoro congiunto di esperti. Le parti hanno evidenziato il ruolo dell’Italia come porta d’accesso all’Unione europea e dell’Uzbekistan come partner chiave nella regione dell’Asia centrale.

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Per quanto riguarda la cooperazione nella formazione, nella scienza e nella cultura, saranno ampliati i programmi di scambio accademico e rafforzati i partenariati tra università e istituti di ricerca e promossi progetti scientifici e tecnologici congiunti. Le parti intendono collaborare anche nella preservazione della biodiversità, nelle tecnologie verdi e nell’uso sostenibile delle risorse naturali, sostenendo iniziative e progetti congiunti. Riguardo alla cooperazione internazionale, è stata espressa “profonda preoccupazione per le attuali tensioni geopolitiche” e sottolineata l’importanza di “risposte collettive alle crisi globali e alle sfide emergenti”, nel rispetto dei principi fondamentali della Carta delle Nazioni Unite. Nelle “disposizioni finali”, infine, si precisa che la dichiarazione non intende creare diritti o obblighi ai sensi del diritto internazionale e non pregiudica i diritti e gli obblighi delle Parti ai sensi dei trattati bilaterali o multilaterali vigenti di cui sono parti.

Il presidente uzbeko Mirziyoyev ha, inoltre, proposto di avviare un Programma di partnership tecnologica con le principali aziende italiane. Le priorità includono progetti innovativi di aziende private, la lavorazione approfondita di minerali critici e materie prime agricole, la produzione di basi di componenti per l’industria automobilistica, prodotti con un alto tasso di conversione nei settori dell’ingegneria elettrica, energetico, alimentare, farmaceutico e dell’edilizia, nonché la creazione di centri di progettazione per l’industria tessile, della pelle e dell’arredamento. Tali progetti saranno localizzati in un parco industriale designato nella regione di Tashkent. Per avviare nuovi meccanismi di sostegno ai progetti verrà valutata la possibilità di creare un fondo comune di investimento, nonché di coinvolgere Sace e Simest. Particolare attenzione è stata dedicata anche allo sviluppo di una cooperazione scientifica e tecnologica su vasta scala in ambito agricolo, sulla base di una “roadmap” completa. Per promuovere nuovi progetti è stato concordato di riprendere i lavori del Gruppo intergovernativo e di tenere un forum imprenditoriale.

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L’italiana Danieli, tra i principali fornitori mondiali di tecnologia nel settore metallurgico, ha sottoscritto un protocollo d’intesa strategico con l’Its Academy di Udine e il Politecnico di Torino – sede di Tashkent, con l’obiettivo è attivare un percorso virtuoso per la formazione, la specializzazione tecnica e l’inserimento di giovani talenti uzbeki nel sistema industriale italiano. Questo accordo, si legge in un comunicato della società, rappresenta “un tassello concreto del nuovo partenariato tra Italia e Uzbekistan nei settori della formazione e della mobilità, inserendosi nell’attuazione del Memorandum bilaterale sulla migrazione firmato a Samarcanda il 29 maggio 2025”. Il programma prevede la selezione di studenti uzbeki a indirizzo tecnico da parte del Politecnico di Torino – sede di Tashkent, seguita da un primo ciclo di formazione linguistica e tecnica in Uzbekistan. “Questo accordo è il frutto di una visione industriale che coniuga crescita tecnologica, coesione sociale e responsabilità internazionale – spiega Paola Perabò, presidente dell’Its Academy Udine – Siamo orgogliosi di contribuire con azioni concrete al rafforzamento della cooperazione tra Italia e Uzbekistan, mettendo al centro le persone, la formazione e il lavoro qualificato”.

Sempre nel campo della cooperazione accademica, il ministero dell’Università e della Ricerca (Mur) ha ricevuto ben 166 proposte progettuali in risposta a un avviso internazionale pubblicato lo scorso gennaio. Il bando, frutto dell’accordo sottoscritto il 10 novembre 2023 a Tashkent tra il Mur e il ministero della Formazione superiore, Scienza e Innovazione della Repubblica dell’Uzbekistan, mette a disposizione un finanziamento complessivo di un milione di euro, equamente ripartito tra i due Paesi. Le proposte pervenute coprono tutte le 13 aree prioritarie di cooperazione scientifica identificate nell’accordo, con una particolare concentrazione nei settori dell’agricoltura e delle tecnologie alimentari, dell’ingegneria, dell’energia, dell’acqua e risorse naturali. Le università pubbliche italiane guidano la partecipazione con 116 proposte, seguite da enti pubblici non economici (18) e società private (22). Il Mur finanzierà almeno dieci progetti con un contributo massimo di 100 mila euro ciascuno. Gli accordi prevedono anche l’estensione dei programmi di cooperazione tecnica al settore commerciale. Ciò comprenderà la formazione degli esportatori uzbeki per l’accesso al mercato Ue, la creazione di un centro di certificazione congiunto a Tashkent e l’accelerazione dell’adozione dell’accordo di valutazione della conformità.

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I progetti in ambito formativo riguardano anche l’avvio in Uzbekistan di una sede distaccata dell’università degli Studi della Tuscia e programmi di doppia laurea con gli atenei di Pisa, Trento, Roma Tre e Ca’ Foscari. È stato raggiunto anche un accordo sull’organizzazione delle Giornate della cultura italiana in Uzbekistan. Intanto, lo stato delle relazioni tra i due Paesi è stato valutato con soddisfazione. D’altronde, “Samarcanda è una città che rappresenta moltissimo per l’antichità dei nostri legami, crocevia del rapporto tra Europa e Asia”, ha detto ancora Meloni. “Voglio ringraziarla per la straordinaria accoglienza che ha riservato a me e alla delegazione italiana: ha dimostrato una amicizia davvero fuori dal comune e sono molto grata per questo”, ha continuato la premier rivolgendosi a Mirziyoyev. “Credo che la capacità che lei sta dimostrando di proiettare questa nazione nel futuro, consapevole di quanto sia importante difendere la tradizione e l’identità di questo popolo, sia alla base dei risultati che l’Uzbekistan sta ottenendo”, ha concluso Meloni.

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Mirziyoyev ha colto l’occasione per annunciare che una delle strade principali di Samarcanda prenderà il nome di “via Roma”. A margine dell’incontro è stata svelata la targa con il nuovo nome della via: “Rim Ko’Chasi”, recita la scritta. Solidi anche i rapporti sul piano economico. Negli ultimi anni il fatturato commerciale italo-uzbeko è quasi triplicato, mentre il numero di joint venture e progetti è raddoppiato. Sono state avviate collaborazioni con aziende italiane leader nei settori della metallurgia, dell’ingegneria elettrica, dell’agricoltura, dell’allevamento, del turismo e di altri settori. Le relazioni, inoltre, sono cresciute anche nel campo della cultura, con la partecipazione uzbeka alla Biennale di Venezia, e nelle collaborazioni accademiche, con le sedi distaccate delle Università di Torino e Pisa in Uzbekistan. È stata sottolineata anche l’importanza del vertice Asia centrale-Italia, la cui prima edizione si terrà domani ad Astana, in Kazakhstan, nonché delle relazioni con l’Unione europea.

Uzbekistan-Italia: a Samarcanda nasce “via Roma” – video

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