Progetti europei NetZero District, Prato Carbon Neutral entro il 2030, strategie di ecodesign per il settore del tessile e della moda. Sono stati questi i temi affrontati nella seconda giornata di “Prato Textile District Days, organizzato dal Tavolo del distretto al Museo del Tessuto, tappa di avvicinamento alla missione a Bruxelles, dove il tessile pratese dal 3 al 5 giugno avrà una sua visibilità. Argomenti aderenti al presente e al futuro del distretto e della città, partendo dalla consapevolezza che la sostenibilità rende le imprese competitive ingaggiandole nella sfida della neutralità climatica. I lavori sono stati aperti dalla sindaca Ilaria Bugetti, dopo la folta partecipazione della giornata di martedì con la presenza di imprenditori, associazioni di categoria, sindacati ed istituzioni. “Siamo entrati nel vivo delle azioni e dei progetti che mettiamo in campo per potenziare la sostenibilità del distretto – ha detto la sindaca – Un lavoro importante per dimostrare a Bruxelles che abbiamo idee, volontà e praticità per essere un modello europeo sulle politiche che riguardano il tessile riciclato e i distretti green. Questo qualifica il distretto e lo rende competitivo”.
E’ toccato all’assessore alla Transizione ecologica Marco Biagioni a presentare il progetto “NetZero District” e Prato Carbon Neutral. “Per raggiungere la neutralità climatica, la nostra città deve abbattere l’83% di anidride carbonica (CO2) – ha dichiarato l’assessore Biagioni –. E’ possibile solo se tutta Prato è ingaggiata, rendendo questa transizione accessibile a cittadini ed imprese. Misureremo gli effetti delle politiche di efficientamento energetico e di transizione digitale finanziate con i 10 milioni del governo Draghi grazie ai 380 mila euro del progetto NetZero District. Vogliamo dimostrare che la sostenibilità rende le nostre imprese competitive”. Per il Prato Carbon Neutral District è stato siglato da 40 stakeholder il Contratto di città e Piano di azione per la neutralità climatica. E’ seguito un confronto fra le NetZero Cities– Roma, Bergamo, Parma e Prato che fa da capofila – sulle politiche che stanno attuando per il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2030, secondo una missione europea ’100 città intelligenti’. “La forza di questo processo sta nel cambio di mentalità – ha detto l’assessora Benedetta Squittieri –. Ogni manovra o azione viene misurata in termini di sostenibilità e di contribuiti che può dare al processo di decarbonizzazione. Questo ci fa respirare sempre di più aria di concretezza e il legame sempre più forte tra pubblico e privato ci consentirà di proseguire verso un riadattamento del distretto industriale”.
Si aggiunge un altro tassello della missione del Tavolo del distretto a Bruxelles: Prato porterà il proprio esempio concreto di trasformazione green, proponendosi come laboratorio di riferimento per le politiche dell’Unione sull’economia circolare. La base operativa negli uffici regionali toscani a Bruxelles, istituita in questi giorni, sarà lo strumento per fare rete, incidere sulle normative e valorizzare il sapere industriale del territorio. Il messaggio è chiaro: Prato non vuole più limitarsi ad essere una capitale del riciclo tessile. Vuole diventare un modello europeo di rigenerazione urbana, industriale ed ecologica. E lo sta facendo con i fatti.
Sara Bessi
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