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Monitoraggio energetico: strumenti e tecnologie


I sistemi di monitoraggio dell’energia sono progettati per tracciare, misurare e analizzare continuamente il consumo energetico in edifici, impianti o sistemi. Aiutano a individuare le aree di inefficienza, ottimizzare l’uso dell’energia e ridurre gli sprechi, con conseguente diminuzione dei costi e minore impatto ambientale puntando alla sostenibilità.

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Principali benefici del monitoraggio energetico

Per i privati, il monitoraggio energetico si basa principalmente su sistemi ad uso domestico ideati per ridurre i costi in bolletta grazie ad una gestione intelligente dei consumi. Per le aziende i benefici sono maggiori, in aggiunta al risparmio, questi sistemi permettono di aderire alle normative in materia di emissioni e raggiungere gli obiettivi ESG richiesti da consumatori e stakeholder.

“In un contesto in cui la transizione energetica si intreccia sempre più con la trasformazione digitale, i sistemi di monitoraggio energetico diventano fondamentali per abilitare scelte consapevoli e sostenibili”, spiega Vito Mariella, BU Director Smart&Secure di Allnet Italia. Grazie a soluzioni EMS che integrano tecnologie IoT e analisi dei dati è possibile restituire una visione precisa ma anche dinamica dei consumi: “Questo approccio non solo consente una gestione più efficiente delle risorse, ma supporta anche la conformità ai nuovi requisiti normativi e agli obiettivi di decarbonizzazione fissati a livello europeo”, aggiunge Mariella.

I sistemi di monitoraggio giocano un ruolo sempre più importante anche a livello di rete per massimizzare il valore dell’energia ceduta in rete. “La crescente diffusione dei sistemi di accumulo abbinati agli impianti a fonti rinnovabili renderà i sistemi di monitoraggio strumenti determinanti non solo per contribuire alla sicurezza della rete di distribuzione, ma anche per massimizzare la valorizzazione dell’energia prodotta”, illustra Pietro Picozzi, ingegnere ambientale e direttore tecnico di Ecotechno Impianti.

Come funzionano i sistemi di monitoraggio energetico

Il cuore di queste soluzioni è l’Energy Management System (EMS), che consente di monitorare i consumi energetici su tutta la rete, individuandone i pattern di utilizzo: “Il monitoraggio energetico è il primo tassello per una gestione intelligente dell’energia. Prendiamo le pompe di calore intelligenti”, spiega Alberto Stecca  CEO di Silla Industries.  “Grazie alla misurazione continua, possono adattarsi alle abitudini degli inquilini e attivarsi nei momenti più vantaggiosi, sia in termini di comfort che di costo energetico. Lo stesso principio si applica alla mobilità elettrica, dove monitorare i flussi consente di erogare la carica in modo efficiente, riducendo i picchi e valorizzando le rinnovabili. Il dato, osservato nella sua evoluzione, si predispone naturalmente all’ottimizzazione ed è la base per abilitare tecnologie avanzate come gli algoritmi predittivi e l’intelligenza artificiale”.

Anche Moreno Scarchini, CEO di Energred srl, sottolinea l’importanza del dato per “costruire conoscenza e consapevolezza condivisa. La nostra cultura abitudinaria ci ha portati per anni a continuare a concentrare i consumi domestici la sera, quando si ritiene la bolletta è meno cara. Nulla di più falso alla luce del fatto che il maggiore contributo delle rinnovabili, la fonte più conveniente da un punto di vista economico ed ambientale, si ha durante il giorno ed è lì che una scelta informata dovrebbe concentrare la domanda. È un esempio tanto banale quanto macroscopico che vuole però sottolineare come sapere quando si ha disposizione energia conveniente, può portare a ripensare i propri comportamenti: tanto nella collettività quanto nelle imprese”.

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Le diverse tipologie di soluzioni Ems

Attualmente sul mercato sono disponibili diverse soluzioni per il monitoraggio energetico, spesso offerte in modalità abbonamento. Le più semplici offrono l’analisi dei dati e  si concentrano sulla visualizzazione delle informazioni e sull’analisi dei comportamenti di consumo. Non includono però funzionalità avanzate come osservazioni sulla qualità dell’energia, il monitoraggio della rete elettrica o lo stato dei dispositivi.

Dall’altro lato della scala di complessità troviamo sistemi ingegnerizzati che  raccolgono dati in tempo reale da dispositivi elettrici (come contatori e interruttori)  e propongono soluzioni come la correzione del fattore di potenza o la mitigazione delle distorsioni armoniche.

Esistono anche soluzioni che combinano i due approcci, offrendo un particolare focus sulle iniziative di sostenibilità. Questi modelli sono ideali per aziende con obiettivi ESG definiti.

Monitoraggio energetico, un quadro normativo in evoluzione

In Germania, la Sezione 14a dell’EnWG (Energy Industry Act) consente agli operatori di rete di gestire carichi elettrici flessibili (come pompe di calore e colonnine per veicoli elettrici) per stabilizzare la rete. L’Unione Europea sta seguendo un percorso simile: è in fase di sviluppo un nuovo codice di rete per la risposta alla domanda, volto a integrare tecnologie smart e flessibilità nei consumi a livello continentale. Queste normative favoriscono l’adozione di EMS avanzati, capaci di interagire con il mercato elettrico e supportare politiche di demand-side management.

Il panorama energetico italiano

In Italia, le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e i sistemi di Autoconsumo Collettivo, grazie anche al sostegno del MASE, stanno diventando strumenti fondamentali per la produzione e la condivisione di energia da fonti rinnovabili. L’applicazione di sistemi di monitoraggio energetico a queste fonti sostenibili consentirà sempre più anche alle aziende energivore di partecipare in modo equo alla gestione dell’energia, ottimizzando la distribuzione e i vantaggi economici.

In aggiunta, “i sistemi di monitoraggio energetico possono garantire un sensibile risparmio fiscale”, spiega Enrico Maria Curti, Partner e Head of Power & Utilities di DWF Italy, “Basta ricordare che il Piano Transizione 5.0, finalizzato a sostenere il processo di trasformazione digitale ed energetica delle imprese, mette a disposizione delle stesse, nel biennio 2024-2025, 12,7 miliardi di euro”.

Tra gli investimenti che possono beneficiare del credito di imposta, aggiunge, “ci sono proprio i software come gli ERP, i sistemi, le piattaforme o le applicazioni per l’intelligenza degli impianti che garantiscono il monitoraggio continuo e la visualizzazione dei consumi energetici e dell’energia autoprodotta e autoconsumata, o introducono meccanismi di efficienza energetica, attraverso la raccolta e l’elaborazione dei dati anche provenienti dalla sensoristica IoT di campo”. Il futuro dell’energia dunque passa per l’analisi del dato.



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